Condropatia - Condropatie
Ultima modifica 28.07.2023
INDICE
  1. Generalità
  2. Cos'è
  3. Cause
  4. Tipi
  5. Terapie e Rimedi

Generalità

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Una condropatia è una malattia della cartilagine.

La cartilagine, o tessuto cartilagineo, è un tessuto connettivo avente funzione di sostegno e dotato di estrema flessibilità e resistenza.
Nel corpo umano, esistono tre tipi di cartilagine: il tipo ialino, il tipo elastico e il tipo fibroso.

Le condropatie possono interessare tutti e tre i tipi di tessuto cartilagineo.

La natura di una condropatia può essere post-traumatica, degenerativa oppure infiammatoria.

Le più note condropatie, che possono interessare l'essere umano, sono: l'osteoartrite, il condrosarcoma, la policondrite, la costocondrite, la sindrome di Tietze, la condromalacia rotulea, l'ernia del disco, l'osteocondrite dissecante, l'epifisiolisi femorale, la condrodisplasia e l'acondroplasia.

Breve ripasso del tessuto cartilagineo o cartilagine

Il tessuto cartilagineo, più noto come cartilagine, è un tessuto connettivo avente funzione di sostegno e dotato di estrema flessibilità e resistenza.
La cartilagine è costituita da cellule particolari – i cosiddetti condrociti – ed è sprovvista di vasi sanguigni.
Nel corpo umano, il tessuto cartilagineo presente può avere peculiarità diverse, a seconda delle funzioni che deve svolgere. A tal proposito, si pensi per esempio alla cartilagine dei padiglioni auricolari e alla cartilagine dei menischi del ginocchio: pur appartenendo alla stessa categoria di tessuto e pur essendo composti da condrociti, questi due tessuti cartilaginei differiscono notevolmente per consistenza e proprietà specifiche.
Esistono tre tipi di cartilagine:

  • La cartilagine ialina;
  • La cartilagine elastica;
  • La cartilagine fibrosa.

Cos'è

Cosa si intende per Condropatia?

Condropatia è il termine aspecifico con cui i medici indicano una qualsiasi malattia della cartilagine, indipendentemente che si tratti di cartilagine di tipo ialino, di tipo elastico o di tipo fibroso.
In base a quanto affermano gli esperti, una condropatia può caratterizzarsi per 5 gradi di gravità:

  • Condropatia di grado 0: significa che la cartilagine ha un aspetto normale, a dispetto di una sintomatologia e una diagnosi di condropatia.
  • Condropatia di grado 1: significa che la cartilagine presenta dei minimi punti deboli o delle piccole aree paragonabili a vesciche.
  • Condropatia di grado 2: significa che la cartilagine presenta delle crepe di lieve entità.
  • Condropatia di grado 3: significa che la cartilagine possiede crepe profonde su oltre il 50% dello strato cartilagineo costituente.
  • Condropatia di grado 4: significa che la cartilagine possiede crepe così profonde, che è visibile l'osso sottostante (dove presente, chiaramente).

Breve ripasso del tessuto cartilagineo o cartilagine

Il tessuto cartilagineo, più noto come cartilagine, è un tessuto connettivo avente funzione di sostegno e dotato di estrema flessibilità e resistenza.
La cartilagine è costituita da cellule particolari – i cosiddetti condrociti – ed è sprovvista di vasi sanguigni.
Nel corpo umano, il tessuto cartilagineo presente può avere peculiarità diverse, a seconda delle funzioni che deve svolgere. A tal proposito, si pensi per esempio alla cartilagine dei padiglioni auricolari e alla cartilagine dei menischi del ginocchio: pur appartenendo alla stessa categoria di tessuto e pur essendo composti da condrociti, questi due tessuti cartilaginei differiscono notevolmente per consistenza e proprietà specifiche.
Esistono tre tipi di cartilagine:

  • La cartilagine ialina;
  • La cartilagine elastica;
  • La cartilagine fibrosa.
Tipi di cartilagine del corpo umano

Sede (esempi)

Caratteristiche
Cartilagine ialina Costole, naso, trachea, bronchi e laringe Di colore bianco-bluastro, è il tipo di cartilagine più diffuso nel corpo umano.
Non è presente nelle articolazioni.
Cartilagine elastica Padiglioni auricolari, tube di Eustachio ed epiglottide Di colore giallo opaco, è dotata di notevole elasticità.
Cartilagine fibrosa Dischi intervertebrali, menischi del ginocchio e sinfisi pubica Di colore biancastro, è particolarmente resistente alle sollecitazioni meccaniche.
È riccamente presente a livello articolare.

Cause

Le cause di condropatia sono numerose e possono avere una natura post-traumatica, degenerativa o infiammatoria.

Tipi

Esistono numerosi tipi di condropatia.

Le tipologie più note sono: l'osteoartrite, il condrosarcoma, la policondrite, la costocondrite, la sindrome di Tietze, la condromalacia rotulea, l'ernia del disco, l'osteocondrite dissecante, l'epifisiolisi femorale, la condrodisplasia e l'acondroplasia.

Osteoartrite

L'osteoartrite, o artrosi, è la forma di artrite più diffusa al mondo. Con il termine di "artrite", i medici indicano un qualsiasi processo infiammatorio a carico di una o più articolazioni.
L'osteoartrite rientra nell'elenco delle condropatie, perché lo stato infiammatorio che la caratterizza insorge per effetto di un deterioramento progressivo dello strato cartilagineo situato a copertura delle superficie articolari.
fattori di rischio dell'osteoartrite sono diversi; tra i più importanti, si segnalano l'età avanzata, l'appartenenza al sesso femminile, gli infortuni articolari e l'obesità.
L'osteoartrite può colpire qualsiasi articolazione; tuttavia, ha una predilezione per le articolazioni della mano, le ginocchia, le anche e le articolazioni della colonna vertebrale.
Oltre a dolorerigidità articolaregonfiore e ridotta capacità di movimento, comporta anche la formazione di osteofiti (o speroni ossei).
A uno stadio avanzato, l'osteoartrite rende molto difficile l'utilizzo delle articolazioni coinvolte dallo stato infiammatorio. Per esempio, se ha colpito le mani, anche un'attività semplice come scrivere può risultare complessa da eseguire.

Per approfondire: Osteoartrite

Condrosarcoma

Il condrosarcoma è un tumore maligno dello scheletro, che trae origine dalle cellule della cartilagine e può intaccare anche il tessuto osseo sottostante.
Pur sviluppandosi a partire dal tessuto cartilagineo, rientra nell'elenco dei neoplasie ossee: in questa categoria, rappresenta la terza forma tumorale più diffusa nell'essere umano, dopo l'osteosarcoma e il sarcoma di Ewing.
Le cartilagini ossee maggiormente interessate dai condrosarcomi sono quelle di femore, bacinoscapolaomero e costole.
Il condrosarcoma colpisce soprattutto le persone adulte, sopra i trent'anni.
sintomi e le conseguenze tipiche di un condrosarcoma sono:

Per approfondire: Condrosarcoma

Policondrite

La policondrite è una condizione multisistemica, caratterizzata da un'infiammazione e una degenerazione di specifiche cartilagini.
Tra i tessuti cartilaginei più colpiti, rientrano quelli di naso, orecchie (padiglione auricolare), laringe, trachea, bronchi e costole.
Secondo le ipotesi più attendibili, la policondrite avrebbe un'origine autoimmune; le malattie autoimmuni sono condizioni morbose caratterizzate da una risposta esagerata e impropria del sistema immunitario.
I sintomi della policondrite variano in base alla cartilagine interessata.
Per esempio, se il disturbo ha sede a livello delle orecchie, il padiglione auricolare si gonfia, tende a essere dolente, si arrossa e diventa caldo al tatto. Se, invece, il problema ha sede a livello della laringe, il paziente lamenta dolore appena sopra la tiroide, disfonia (o voce rauca) e, nei casi più gravi, difficoltà respiratorie.

Costocondrite

La costocondrite – nota anche come sindrome della parete toracicasindrome costosternale e condrite costosternale – è un insieme di sintomi e segni, frutto di un'infiammazione a carico delle cartilagini costali collegate alle prime sette paia di costole.
Possono provocare costocondrite:

I sintomo tipico della costocondrite è il dolore al torace, che può irradiarsi anche all'addome o alla schiena.
La costocondrite non causa alcun tipo di gonfiore.

Per approfondire: Costocondrite

Sindrome di Tietze

La sindrome di Tietze è un disturbo infiammatorio delle cartilagini presenti a livello costale (cartilagine costocondrale) e a livello delle articolazioni che uniscono le costole allo sterno (cartilagine costo-sternale) e lo sterno alla clavicola (cartilagine sterno-clavicolare).
Le classiche manifestazioni della sindrome di Tietze sono dolore, gonfiore e indolenzimento a livello del tessuto cartilagineo colpito.
Nonostante i numerosi studi in merito, le precise cause della sindrome di Tietze rimangono ancora un mistero. Secondo l'opinione di alcuni esperti, potrebbero giocare un ruolo causale determinante:

  • Le infezioni alle vie aeree superiori, come la sinusite o la laringite;
  • La tosse e/o i conati di vomito forti e ripetuti, che stressano fortemente la gabbia toracica;
  • I traumi al torace di forte intensità;
  • Gli sforzi fisici che mettono in forte tensione il torace;
  • I postumi di una radioterapia al torace.

È alquanto diffusa la tendenza a confondere la sindrome di Tietze con la costocondrite.
Tuttavia, come si può notare anche da quanto riportato in merito alle due condizioni, questi due disturbi infiammatori sono decisamente differenti.

Per approfondire: Sindrome di Tietze

Condromalacia rotulea o condropatia rotulea

La condromalacia rotulea, o condropatia rotulea o condromalacia patellare, è una condizione dolorosa, caratterizzata dal deterioramento e rammollimento della cartilagine presente sul lato interno della rotula (o patella) del ginocchio.
L'insorgenza della condromalacia rotulea dipende da un movimento improprio della patella, che comporta lo sfregamento della parte interna della rotula stessa contro la porzione distale del femore (regione femorale coinvolta nella formazione dell'articolazione del ginocchio).
Possibili cause di un movimento improprio della rotula sono:

  • Le malformazioni congenite, che determinano l'assenza di un corretto allineamento tra femore, rotula e tibia.
  • La presenza di una muscolatura anteriore e posteriore della coscia molto debole.
  • Uno forte squilibrio tra i muscoli adduttori della coscia (lato interno) e i muscoli abduttori della coscia (lato esterno).
  • Uno stress ripetuto al ginocchio, dovuto per esempio ad attività come il ciclismo, lo sci o la corsa. La pratica ad alto livello di queste attività ne aumenta il rischio.
  • Un forte trauma alla rotula.
Per approfondire: Condropatia rotulea

Ernia del disco

Con il termine "ernia del disco", i medici indicano la fuoriuscita, dalla sua sede naturale, del nucleo polposo contenuto all'interno del disco intervertebrale; il disco intervertebrale rappresenta una sorta di cuscinetto ammortizzatore, interposto tra una vertebra e l'altra.
A provocare la fuoriuscita del nucleo polposo è la rottura delle fibre dell'anello fibroso, una struttura di natura cartilaginea che avvolge lo stesso nucleo polposo e ancòra il disco intervertebrale alle vertebre più vicine.
A favorire la comparsa di un'ernia del disco possono essere vari fattori, tra cui:

  • Traumi alla schiena di una certa entità e a carico di specifici punti della colonna vertebrale;
  • Il sollevamento ripetuto di pesi;
  • L'abitudine a posizioni scorrette;
  • L'eccessivo indebolimento o assottigliamento dei muscoli e dei legamenti della schiena;
  • L'invecchiamento, il quale comporta una certa perdita di elasticità da parte della colonna vertebrale, in particolare dei dischi intervertebrali.

La presenza di un'ernia del disco può determinare un'ampia varietà di sintomi: dolore alla schienasciatalgia (o lombosciatalgia), gambe dolentiformicolio alle gambedolore al collo, dolore dorsale, rigidità dei muscoli del dorso e del collo ecc.

Per approfondire: Ernia del Disco

Osteocondrite dissecante

L'osteocondrite dissecante è un'affezione articolare, che comporta la frammentazione, prima, e la necrosi, poi, della cartilagine e del sottostante osso di un'articolazione.
L'osteocondrite dissecante è una forma di osteocondrosi. In medicina, il termine osteocondrosi identifica un gruppo di sindromi degenerative delle ossa, che inducono la frammentazione delle estremità degli elementi ossei interessati.
I sintomi tipici di un'osteocondrite dissecante consistono in dolore, limitata motilità articolare, gonfiore articolare e senso di debolezza a livello dell'articolazione colpita.
Le articolazioni più a rischio di osteocondrite dissecante sono: le ginocchia, le caviglie e i gomiti.
Tra i principali fattori favorenti l'osteocondrite dissecante, rientrano:

  • Gli infortuni articolari (distorsioni ecc.);
  • La pratica di attività sportive ad alto impatto per le articolazioni, come per esempio la corsa, la corsa a ostacoli o il salto in alto.

L'osteocondrite dissecante riguarda soprattutto i bambini e gli adolescenti.

Per approfondire: Osteocondrite

Epifisiolisi femorale

L'epifisiolisi femorale, nota anche come scivolamento della testa del femore, è una rara condizione, caratterizzata dallo scollamento della cartilagine presente sulla testa del femore, rispetto alla porzione ossea sottostante.
Tipica dei soggetti di età compresa tra i 10 e i 16 anni, l'epifisiolisi femorale è causa di: dolore, rigidità articolare e zoppia.
Attualmente, le precise cause di epifisiolisi femorale sono sconosciute.

Condrodisplasia

In medicina, il termine "condrodisplasia" identifica un gruppo eterogeneo di malattie ereditarie, caratterizzate da alterazioni displasiche delle cartilagini (si veda l'articolo sulla displasia) e conseguentemente da deformazioni scheletriche, disarmonie scheletriche e bassa statura.

Acondroplasia

L'acondroplasia è una malattia ereditaria dello scheletro, contraddistinta dalla ridotta formazione di cartilagine di accrescimento, nelle ossa lunghe.
Questa ridotta formazione di cartilagine di accrescimento nelle ossa lunghe è responsabile di uno sviluppo incompleto degli arti superiori e inferiori.
Da ciò ne risulta che i soggetti affetti soffrono di nanismo.
Secondo le ultime indagini statistiche, l'acondroplasia è una delle più comuni cause di dwarfismo.

Per approfondire: Acondroplasia

Terapie e Rimedi

Condropatie: come si curano?

Il trattamento varia in base al tipo di condropatia.

Infatti, esistono: forme di condropatia per cui il trattamento previsto consiste in rimedi sintomatici (es: farmaci antinfiammatori, esercizi di allungamento muscolare ecc); forme di condropatia, per cui il trattamento previsto consta di un intervento chirurgico di riparazione della cartilagine; forme di condropatia, per cui manca un rimedio anche soltanto sintomatico.

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Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza