Ultima modifica 25.02.2020
INDICE
  1. Che Cos'è?
  2. Cisti, ascesso e fistola
  3. Sintomi
  4. Cause
  5. Fattori di Rischio
  6. Diagnosi
  7. Chirurgica
  8. Prevenzione

Che Cos'è?

La cisti pilonidale è una lesione sacciforme che si sviluppa a livello cutaneo, quasi sempre nella regione sacro-coccigea, poco sopra il solco intergluteo. La cavità può contenere peli (da cui il termine pilonidale, "pili nidus"), secrezioni sebacee, frammenti di pelle, liquido o materiale semisolido ed altri elementi cellulari. La lesione - nota anche come cisti sacro-coccigea - si sviluppa nei tessuti localizzati tra fascia muscolare e strato adiposo cutaneo, assumendo un aspetto simile ad una lieve tumefazione.

Cisti pilonidale

Le cisti pilonidale sono innocue fino a quando non vanno incontro ad infezione e flogosi. Se una cisti pilonidale diventa infetta, può degenerare in un ascesso, il quale è spesso estremamente doloroso. Inoltre, il pus raccolto nella cavità può determinare l'insorgenza di una fistola.

Chiunque può sviluppare una cisti pilonidale, ma la lesione è più comune nei giovani uomini caucasici, di età compresa tra 15 e 24 anni. In particolare, le persone che rimangono sedute per lunghi periodi di tempo, come i camionisti, presentano un rischio maggiore di sviluppare la lesione. Il trattamento e la gestione delle cisti pilonidale dipende da molti fattori, compresa l'entità e la cronicità della patologia. Una cura completa è possibile, ma una cavità cistica può ripresentarsi anche se rimossa chirurgicamente. Le recidive della lesione sono, infatti, un'evenienza comune, stimata in circa il 40-50% dei pazienti.

Cisti, ascesso e fistola

I termini cisti, ascesso e fistola pilonidale si riferiscono a tre diverse fasi della malattia pilonidale:

  • La cisti pilonidale è una piccola sacca non infetta, simile ad un piccolo nodulo, asintomatica o lievemente dolente alla palpazione. La lesione può rimanere silente per anni oppure evolvere nelle fasi successive.
  • L'ascesso pilonidale è una raccolta di pus che origina per l'infezione batterica della cavità cistica. Questa formazione è di dimensioni superiori alla precedente e comporta dolore, arrossamento ed altri segni caratteristici dell'infiammazione. Dopo alcuni giorni, l'ascesso va incontro a rottura e fistolizzazione con immediato miglioramento delle condizioni. Tuttavia, se non viene adeguatamente trattato, il processo flogistico non si arresta spontaneamente e tende a cronicizzare.
  • Una fistola pilonidale è una piccola apertura (o canale di comunicazione) tra la cisti infetta e un orifizio cutaneo che fornisce uno sbocco all'esterno:dalla lesione aperta continua a fuoriuscire un liquido siero-purulento. Se la fistola pilonidale si chiude determina la formazione di ascessi ricorrenti. Il processo non si risolve definitivamente e dal canale tubulare continua ad uscire materiale purulento. A distanza di tempo, si può ripetere l'episodio acuto. Come conseguenza, si possono formare altre fistole, che possono diramarsi in diverse direzioni, disseminando numerosi orifizi su un'area piuttosto estesa della cute.
Fistola pilonidale

Sintomi

Una cisti pilonidale è una lesione che si sviluppa centralmente nella parte bassa della schiena, a livello del coccige, vicino alla fessura delle natiche, a circa 4 -5 cm centimetri dall'ano. Alcuni individui possono rimanere asintomatici, per un certo tempo, prima della presentazione del processo flogistico acuto. La malattia sintomatica, di solito, si presenta quando la cisti pilonidale degenera in un ascesso pilonidale: il paziente avverte un maggiore disagio, la tumefazione locale è più vistosa e l'area è dolente al tatto.
Se la cisti pilonidale si infetta, si possono sviluppare i seguenti segni e sintomi:

  • Segni di infiammazione ascessuale: dolore, gonfiore, arrossamento e calore della regione cutanea interessata;
  • Secrezione di materiale purulento (o siero-purulento), giallastro e maleodorante;
  • Febbre (non comune), cefalea e malessere generalizzato.

Questi sintomi possono svilupparsi rapidamente, spesso in pochi giorni. Il dolore causato da una fistola pilonidale può essere grave e rischia di peggiorare se non si ricorre al trattamento.

Meno comunemente, la cisti pilonidale può svilupparsi in altre zone del corpo, come le mani, l'ombelico, l'ascella o la regione genitale.

Cause

Anche se esistono diverse teorie sulle cause della malattia pilonidale, oggi la maggior parte dei ricercatori ritiene che le cisti siano lesioni acquisite (anziché congenite o innate come ritenuto in passato); la loro insorgenza sarebbe correlata ad un'infezione del follicolo pilifero che, una volta dilatato, permetterebbe l'incistamento dei peli. In risposta a questi peli incarniti, si sviluppa una reazione infiammatoria locale che provoca la formazione di una struttura cistica.

Una pressione eccessiva, l'attrito o traumi ripetuti nella regione sacro-coccigea possono predisporre gli individui a sviluppare la cisti o provocare l'irritazione di una lesione pilonidale già esistente.

Fattori di Rischio

Alcuni fattori possono predisporre allo sviluppo della cisti pilonidale. Questi includono:

  • Obesità: gli individui obesi presentano una maggiore probabilità di presentare recidive;
  • Attività sportive od occupazionali che richiedono una prolungata posizione seduta (aumenta la pressione sulla regione del coccige);
  • Scarsa igiene e presenza di molti peli superflui;
  • Sudorazione eccessiva: l'umidità favorisce la crescita di batteri anaerobi, che spesso infettano le cisti pilonidale;
  • Irritazione locale o traumi, che possono provocare l'infiammazione di una cisti già esistente o favorirne l'insorgenza;
  • Indossare indumenti stretti.

Diagnosi

Una cisti pilonidale può essere diagnosticata con la semplice visita clinica, sulla base dei segni caratteristici in sede coccigea: presenza di orifizi esterni, secrezione di liquido o materiale purulento ecc. L'area è estremamente dolente alla palpazione e, spesso, il semplice atto di separare le natiche per esaminare la zona è intollerabile per il paziente. Per definire la diagnosi può essere utile avvalersi anche di esami del sangue e di un'ecografia mirata.
Il medico può individuare anche la presenza delle seguenti condizioni:

  • Febbre;
  • Aumento dei globuli bianchi su un campione di sangue;
  • Infiammazione della pelle circostante.

Possibili complicazioni


Le complicanze di una cisti pilonidale possono comprendere:

  • Ricorrenza della cisti pilonidale;
  • Formazione di ascessi e suppurazione cronica;
  • Infezioni sistemiche;
  • Raramente, se la cisti pilonidale cronica non viene trattata adeguatamente può degenerare in un carcinoma della pelle a cellule squamose.

Chirurgica

La terapia della cisti pilonidale è chirurgica.

I pazienti che non presentano un'infiammazione locale, in genere, non richiedono alcun trattamento immediato, ma sono invitati alla depilazione e alla meticolosa igiene locale. Se invece si sviluppa un'infezione a livello della cavità cistica è necessario ricorrere ad un trattamento adeguato per drenare o rimuovere la lesione.


Incisione e drenaggio della cisti pilonidale

Il primo approccio terapeutico prevede una procedura chirurgica che può essere eseguita ambulatorialmente.

  • Dopo aver intorpidito la zona con un anestetico locale, il medico realizza una piccola incisione sopra la zona infetta, per aprire la cavità cistica.
  • Il materiale purulento è drenato, vengono rimossi tutti i peli e altri frammenti accumulati nella cisti. La ferita viene pulita con soluzione salina e coperta con una garza sterile.
  • Le medicazioni devono essere sostituite frequentemente, fino alla guarigione della cisti (indicativamente tre volte a settimana).
  • Il medico può prescrivere alcuni antibiotici, come il metronidazolo e l'eritromicina, per trattare l'infiammazione ed evitare la reinfezione batterica. Spesso, sono prescritti antidolorifici per il trattamento sintomatico.

Un controllo medico dovrebbe essere organizzato nei due giorni successivi alla procedura, per valutare se la guarigione della ferita avviene adeguatamente e per monitorare eventuali complicanze. Una volta che le medicazioni sono rimosse, la ferita della pelle guarisce e si chiude spontaneamente in circa quattro settimane. La maggior parte delle persone sottoposte all'incisione e al drenaggio della cisti pilonidale non hanno bisogno di qualsiasi altro trattamento. Mantenere la ferita pulita e rimuovere tutti i peli presenti nella zona sacro-coccigea può aiutare a prevenire le recidive.

Escissione della cisti pilonidale

Se si dispone di una cisti pilonidale che tende ad infettarsi in maniera ricorrente, potrebbe essere necessario un intervento chirurgico più invasivo, per asportare tutto il tessuto interessato dalla cisti (pelle, tessuti sottocutanei e area cistica fino all'osso sacro). L'escissione consente di curare completamente la condizione ma rappresenta una procedura piuttosto invasiva rispetto al semplice intervento di incisione e drenaggio.

Dopo l'escissione della cisti pilonidale, il medico può scegliere di:

  • Lasciare la ferita chirurgica aperta (chiusura per seconda intenzione). In questa opzione, la ferita chirurgica è lasciata aperta, senza procedere ad alcuna sutura, in modo da consentire al tessuto di riformarsi spontaneamente dalla base verso la superficie. Questo processo si traduce in un tempo di guarigione più lungo, ma si associa ad un rischio inferiore di recidive (infezione ricorrente della cisti pilonidale). Talvolta, nella ferita chirurgica viene inserito un semplice tampone di garza sterile medicata. La guarigione avviene in un tempo variabile tra 5 e 8 settimane, durante le quali le medicazioni vanno cambiate da personale esperto, mediamente ogni tre giorni.
  • Chiudere la ferita con punti di sutura (chiusura per prima intenzione). Dopo aver asportato la cisti pilonidale, alcuni chirurghi preferiscono, invece, richiudere immediatamente la ferita con punti di sutura. Il tempo di guarigione è più rapido con questa opzione, ma si associa ad un maggior rischio di recidiva. Alcuni chirurghi eseguono l'incisione a livello del solco intergluteo, area in cui la guarigione è particolarmente difficile. I punti di sutura vengono rimossi dopo circa 10-12 giorni. Il tempo di recupero, dopo l'intervento chirurgico, può richiedere diverse settimane.

Possibili complicazioni post-operatorie possono includere un'infezione locale o la scarsa guarigione delle ferite chirurgiche. Per evitare tali conseguenze, il medico o l'infermiere forniranno al paziente istruzioni dettagliate relative alla gestione delle ferite e all'andamento di un normale processo di guarigione. Potrebbe anche essere necessario depilarsi intorno al sito chirurgico per evitare che i peli entrino nella ferita. Durante la fase post-chirurgica, le cure ambulatoriali e le visite di controllo sono necessarie per garantire una corretta guarigione delle ferite e gestire repentinamente le possibili complicanze o recidive della malattia pilonidale. Anche se il 40-50% dei pazienti può manifestare le recidive della malattia pilonidale, in generale, la prognosi a lungo termine è eccellente.
Altri interventi, meno comuni, che possono essere eseguiti in caso di ciste pilonidale sono:

  • Iniezioni di fenolo;
  • Trapianti di pelle.

Prevenzione

Per aiutare a prevenire le cisti pilonidale acute o recidivanti, è possibile cercare di:

  • Mantenere l'area pulita ed asciutta, curando scrupolosamente l'igiene locale;
  • Prediligere l'utilizzo di indumenti comodi, per evitare che i tessuti sfreghino contro la pelle;
  • Mantenere la zona libera dai peli superflui, ricorrendo regolarmente a creme depilatorie o all'epilazione laser;
  • Evitare una prolungata posizione seduta o un'eccessiva pressione ripetitiva per la zona del coccige;
  • Nei soggetti obesi, la perdita di peso può contribuire a ridurre il rischio di recidive.

Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici