Adenocarcinoma del Colon: Cause, Sintomi, Cura e Sopravvivenza

Ultima modifica 21.04.2020
INDICE
  1. Generalità
  2. Cos'è l'Adenocarcinoma del Colon?
  3. Cause
  4. Sintomi e Complicazioni
  5. Diagnosi
  6. Terapia
  7. Prognosi
  8. Prevenzione

Generalità

L'adenocarcinoma del colon è la neoplasia maligna dell'intestino crasso, risultante dalla proliferazione incontrollata di una delle cellule costituenti la mucosa del colon-retto.

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Sulla sua comparsa possono incidere diversi fattori, tra cui: una dieta non sana, l'obesità, il fumo, la sedentarietà, i polipi intestinali, la predisposizione familiare, alcune malattie ereditarie e le malattie infiammatorie intestinali.
Più frequente a livello del retto, l'adenocarcinoma del colon è responsabili di sintomi poco specifici (es: sangue nelle feci, anemia, dolore addominale, crampi addominali ecc.).
Per una diagnosi accurata di adenocarcinoma del colon, sono fondamentali: l'esame obiettivo, l'anamnesi, test di laboratorio su sangue e feci, test strumentali (es: colonscopia) e la biopsia tumorale.
La terapia dell'adenocarcinoma del colon varia in funzione dello stadio della neoplasia e dello stato di salute generale del paziente; tra i possibili trattamenti, figurano: la terapia chirurgica, la radioterapia, la chemioterapia e la cosiddetta "terapia mirata".

Intestino Crasso: un breve richiamo anatomico

Preceduto dall'intestino tenue, l'intestino crasso è il tratto terminale dell'intestino e dell'apparato digerente.
Esso comincia a livello della valvola ileocecale e termina in corrispondenza dell'ano; è costituito da 6 sezioni (cieco, colon ascendente, colon trasverso, colon discendente, sigmaretto), è lungo circa 2 metri e possiede un diametro medio di 7 centimetri (da qui il nome di grande intestino).

Cos'è l'Adenocarcinoma del Colon?

L'adenocarcinoma del colon, o più propriamente adenocarcinoma del colon-retto, è un tumore maligno del tratto di intestino crasso chiamato colon-retto, che trae origine dalla proliferazione incontrollata di una delle cellule costituenti l'epitelio o le ghiandole della tonaca mucosa.
L'adenocarcinoma del colon rappresenta la tipologia di tumore al colon-retto più comune: esso caratterizza, infatti, il 95-97% dei casi di cancro al tratto colon-rettale dell'intestino crasso.

Cos'è un adenocarcinoma?

Un adenocarcinoma è un tumore maligno che trae origine dalla proliferazione incontrollata di un cellula appartenente a un tessuto con proprietà secretorie (quindi una mucosa) o a una ghiandola esocrina.
Gli adenocarcinomi sono la versione maligna degli adenomi (tumori benigni). 

Cause

Alla pari degli altri tumori maligni, anche l'adenocarcinoma del colon è il risultato di un lento accumulo di mutazioni genetiche, da parte di una delle cellule costituenti l'epitelio o le ghiandole del colon-retto.

I bersagli delle suddette mutazioni genetiche sono geni che controllano la crescita e la divisione cellulare, il che spiega per quale motivo i tumori come l'adenocarcinoma del colon si caratterizzano per un processo di proliferazione cellulare incontrollata.

Quali sono le Cause dell'Adenocarcinoma del Colon?

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Attualmente, le precise cause dell'adenocarcinoma del colon sono sconosciute; le evidenze scientifiche sull'argomento, però, suggeriscono che alla comparsa di questo tumore maligno contribuiscano una serie di specifici fattori, tra cui: 

  • La presenza lungo il colon-retto di polipi adenomatosi. I polipi adenomatosi (o semplicemente adenomi) del colon-retto sono tumori benigni che possiedono una capacità non affatto trascurabile di trasformarsi in neoplasie maligne, ossia in adenocarcinomi.
  • La presenza di condizioni ereditarie associate allo sviluppo di tumori benigni o maligni lungo il tratto gastrointestinale (es: sindrome di Lynch II e poliposi adenomatosi familiare). Studi scientifici hanno dimostrato che chi è portatore di tali condizioni ereditarie presenta un alto rischio di ammalarsi di adenocarcinoma del colon, a partire già dai 30-40 anni.
  • Una certa familiarità per i tumori del colon-retto;
  • Una dieta non sana, in cui prevale il consumo di carni rosse, cibi grassi di origine animale e cibi fritti, e in cui scarseggiano le fibre alimentari e l'apporto di frutta e ortaggi freschi;
  • La presenza di una malattia infiammatoria intestinale (es: morbo di Crohn o colite ulcerosa). Sono condizioni caratterizzate dall'infiammazione cronica dell'intestino crasso e dalla conseguente alterazione della struttura anatomica di quest'ultimo;
  • L'età avanzata. In genere, l'accumulo delle mutazioni alla base di tumori come il cancro al colon è un processo lento, che richiede molti anni;
  • L'obesità, il fumo di sigaretta, la sedentarietà e il consumo di alcol. Studi statistici hanno dimostrato che obesi, grandi consumatori di bevande alcoliche, fumatori e persone inattive, se confrontati rispettivamente con persone normopeso, individui astemi, non fumatori e soggetti con una vita attiva, mostrano una tendenza maggiore a sviluppare l'adenocarcinoma del colon-retto;
  • L'appartenenza alla popolazione Afro-Americana. Se confrontata con le altre popolazioni più comuni (es: Caucasica o Asiatica), la popolazione Afro-Americana dimostra una particolare predisposizione all'adenocarcinoma del colon (i motivi alla base di tale predisposizione sono sconosciuti).

Curiosità

In base ad alcune attendibili ricerche, più del 70% dei casi di adenocarcinoma del colon non è collegato a fattori di rischio genetici o familiari, ma a: un eccessivo consumo di carni rosse, cibi grassi e alcol, il fumo di sigaretta, l'obesità, la sedentarietà e la presenza di polipi adenomatosi.

Epidemiologia

Raro nella popolazione di età inferiore ai 40 anni, l'adenocarcinoma del colon colpisce prevalentemente le persone di età compresa tra i 60 e 75 anni.
Come affermato in precedenza parlando dei fattori di rischio, L'adenocarcinoma del colon ha una "preferenza" particolare per la popolazione Afro-Americana.

A livello globale, ogni anno, l'adenocarcinoma del colon e le neoplasie dell'intestino crasso di altra tipologia colpiscono, indipendentemente, più di un milione di persone e rappresentano, nel loro insieme, la seconda più comune forma di cancro, tra le donne, e la terza più comune forma di cancro, tra gli uomini.

In Italia, secondo un dato dell'associazione italiana registro tumori risalente al 2017, ogni anno i nuovi casi di adenocarcinoma del colon sarebbero circa 23.000, tra le donne, e circa 30.000, tra gli uomini.

Sintomi e Complicazioni

I sintomi dell'adenocarcinoma del colon sono numerosi e aspecifici, compaiono generalmente dopo qualche tempo dall'insorgenza della malattia e variano in base localizzazione della massa tumorale.
In altre parole, l'adenocarcinoma del colon si presenta, dopo una prima fase asintomatica, con un quadro sintomatologico ampio, poco specifico e dipendente dalla sua localizzazione lungo l'intestino crasso.

I Sintomi più comuni dell'Adenocarcinoma del Colon

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Le più comuni manifestazioni cliniche dell'adenocarcinoma del colon sono:

Sedi più comuni

La localizzazione più comune dell'adenocarcinoma del colon-retto è il retto (circa il 50% dei casi), seguito dal sigma (19-21% dei casi), dal colon ascendente (16%), dal colon trasverso (8%) e dal colon discendente (6% dei casi).

Complicanze

Con il passare del tempo, l'espansione di un adenocarcinoma del colon comporta l'ostruzione del lume intestinale, con conseguente blocco del transito fecale (occlusione intestinale o blocco intestinale).

Come la maggior parte dei tumori maligni, inoltre, l'adenocarcinoma del colon gode di un potere infiltrativo, che gli consente, in una fase avanzata della malattia, di invadere gli organi e i linfonodi anatomicamente adiacenti e disseminare, attraverso il sangue e la linfa, metastasi (cioè cellule tumorali) in organi e linfonodi anatomicamente distanti.
Tra gli organi maggiormente interessati dalle metastasi dell'adenocarcinoma del colon, rientrano il fegato, i polmoni, le ossa e il cervello.

Diagnosi

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In genere, l'iter diagnostico per l'individuazione dell'adenocarcinoma del colon ha inizio dall'esame obiettivo e dall'anamnesi; quindi, procede con una serie di esami di laboratorio su sangue e feci, e con un'esplorazione rettale digitale; infine, termina con una serie di test strumentali (tra cui colonscopia, rettosigmoidoscopia flessibile, clistere base di solfato di bario, ecografia endoscopica trans-rettale e, talvolta, PET e TAC del torace e della regione addomino-pelvica) e una biopsia tumorale.

Importanza della Biopsia Tumorale

La biopsia tumorale è l'unico esame diagnostico che consente di stabilire, con assoluta certezza, lo stadio di avanzamento (o stadiazione) dell'adenocarcinoma del colon.
Per i medici curanti, la conoscenza della stadiazione di una neoplasia è indispensabile alla pianificazione della terapia più adeguata.

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STADIAZIONE DELl'ADENOCARCINOMA DEL COLON

In base alla cosiddetta classificazione di Dukes, i possibili stadi di avanzamento di un adenocarcinoma del colon-retto sono complessivamente quattro: lo stadio A, lo stadio B, lo stadio C e lo stadio D.

  • Stadio A: è lo stadio meno grave.
    A questo stadio, il tumore risiede quasi esclusivamente sulla tonaca mucosa dell'intestino; raramente, si spinge negli strati sottostanti la mucosa.
    Non interessa mai i linfonodi;
  • Stadio B: è lo stadio di gravità subito successiva allo stadio A.
    A tale stadio, la massa tumorale è penetrata oltre la mucosa intestinale e interessa la tonaca muscolare sottostante.
    Neppure in tali circostanze coinvolge mai alcun linfonodo.
  • Stadio C: in una scala di gravità crescente, si colloca al secondo posto.
    A questo stadio, il tumore si è spinto oltre la tonaca muscolare, invadendo anche lo strato più esterno della parete intestinale e i primi linfonodi regionali.
  • Stadio D: è lo stadio più grave.
    A tale stadio, il tumore ha intaccato la maggior parte dei linfonodi regionali e ha disseminato metastasi in vari organi del corpo.

Terapia

Attualmente, i malati di adenocarcinoma del colon possono contare su almeno 4 diversi tipi di trattamento: la terapia chirurgica, la radioterapia, la chemioterapia e la cosiddetta "terapia mirata".
Le modalità con cui i medici praticano tali tipi di trattamento e li combinano tra loro, per ottenere i risultati migliori, dipendono, prima di tutto, dallo stadio di avanzamento della neoplasia e, in secondo luogo, dalla sede precisa della massa tumorale e dallo stato di salute del paziente.

L'Adenocarcinoma del Colon è Curabile?

L'adenocarcinoma del colon è curabile con una buona percentuale di successo fintanto che la sua estensione è limitata alla parete intestinale (neoplasie allo stadio A e B); infatti, nel momento in cui si espande altrove, diventa progressivamente sempre meno arginabile e impossibile da eradicare (è tipico di gran parte dei casi tumorali allo stadio C e tumori allo stadio D).

L'espansione del tumore in sedi diversi da quella d'origine muta, inevitabilmente, anche le finalità della terapia: se per le neoplasie ai primi stadi lo scopo terapeutico è conseguire la guarigione, per le neoplasie agli stadi più avanzati lo scopo dei trattamenti è sintomatico-palliativo, in quanto le possibilità di guarigione sono ridotte al minimo.

Terapia Chirurgica

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L'approccio chirurgico nei confronti dell'adenocarcinoma del colon varia in funzione dello stato di avanzamento della neoplasia (stadio della neoplasia).

In presenza di adenocarcinomi del colon allo stadio A limitati alla mucosa intestinale, i possibili approcci chirurgici sono due, entrambi minimamente invasivi: la cosiddetta resezione endoscopica della mucosa e la rimozione tramite tecnica laparoscopica.

In presenza di un adenocarcinoma del colon allo stadio B e tumori  al colon allo stadio C ritenuti curabili, la terapia chirurgica consiste nell'asportazione del tratto di intestino crasso in cui risiede la massa tumorale; a seconda della sede del tumore, l'intervento di asportazione effettuato in tali circostanze può consistere in: colectomia parziale (per tumori con sede nel colon), l'escissione mesorettale (per tumori con sede nel retto che hanno oltrepassato di poco la mucosa), la resezione anteriore bassa con anastomosi (per tumori con sede nella parte superiore del retto)e la resezione addomino-perineale (per tumori con sede vicino all'ano).
È da segnalare che questo tipo di approccio chirurgico è associato alla ricanalizzazione intestinale e, talvolta, anche alla rimozione dei linfonodi regionali.

In presenza di adenocarcinomi del colon allo stadio D e allo stadio C ritenuti non curabili, la terapia chirurgica consiste in interventi di colectomia totale oppure in operazioni finalizzate a disostruire il canale intestinale dalla massa tumorale, la quale, per via delle grandi dimensioni, è responsabile del già citato fenomeno di occlusione intestinale (o blocco intestinale).
È da segnale che in presenza di tumori a uno stadio molto avanzato è previsto anche, laddove possibile, l'intervento di asportazione degli organi raggiunti dalle metastasi.

Radioterapia e Chemioterapia

La radioterapia consiste nell'esposizione di una massa tumorale a una certa dose di radiazioni ionizzanti ad alta energia, con lo scopo di distruggere le cellule neoplastiche.
La chemioterapia, invece, consiste nella somministrazione, per via endovenosa o per via orale, di farmaci in grado di uccidere le cellule in rapida crescita, tra cui anche le cellule di un tumore.
In presenza di un adenocarcinoma del colon, radioterapia e chemioterapia possono trovare impiego come:

  • Trattamenti pre-chirurgici (o neoadiuvanti), per ridurre le dimensioni della massa tumorale in modo da facilitarne la successiva rimozione.
  • Trattamenti post-chirurgici (o adiuvanti), per distruggere le cellule tumorali che potrebbero essere sopravvissute dopo la terapia chirurgica.
  • Trattamenti sintomatici-palliativi, quando, a causa della disseminazione di metastasi in varie parti dell'organismo, risulta impraticabile un'efficace asportazione del tumore.

Terapia Mirata

La "terapia mirata" è un trattamento a base di farmaci particolari (es: bevacizumab, ramucirumab,  cetuximab, panitumumab, regorafenib ecc.), che contrastano specificatamente tutto ciò che favorisce la crescita e lo sviluppo delle cellule tumorali.
Nel trattamento dell'adenocarcinoma del colon, la "terapia mirata" trova impiego come rimedio sintomatico nei confronti delle neoplasie a uno stadio avanzato.

Prognosi

La prognosi in caso di adenocarcinoma del colon dipende strettamente dallo stadio della neoplasia. Infatti, diversi studi medici riportano che:

  • Per i tumori allo stadio A, il tasso di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è almeno dell'80%;
  • Per i tumori allo stadio B, il tasso di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è compreso tra il 50 e il 60%;
  • Per i tumori allo stadio C, il tasso di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è del 30-40%;
  • Infine, per i tumori allo stadio D, il tasso di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è inferiore al 10%.

Prevenzione

Secondo i medici, per ridurre la probabilità di sviluppare l'adenocarcinoma del colon è bene limitare i fattori di rischio modificabili (dieta errata, sedentarietà, obesità ecc.).

Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza