Risonanza Magnetica (o RMN): a cosa serve e come si svolge

Risonanza Magnetica (o RMN): a cosa serve e come si svolge
Ultima modifica 16.04.2020
INDICE
  1. Generalità
  2. Cos'è
  3. Come Funziona
  4. A Cosa Serve
  5. Preparazione
  6. Come si Svolge
  7. Rischi
  8. Controindicazioni
  9. Risultati
  10. Varianti

Generalità

La risonanza magnetica è un esame diagnostico che permette di visualizzare l'interno del corpo umano esponendolo soltanto a campi magnetici non pericolosi.

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Praticamente priva di effetti collaterali e con pochissime controindicazioni, la risonanza magnetica fornisce immagini tridimensionali chiare e dettagliate dei cosiddetti tessuti molli e dei cosiddetti tessuti duri; ciò la rende un test di assoluta rilevanza in numerosi campi della medicina: dalla traumatologia all'oncologia, passando per l'ortopedia, la gastroenterologia, la cardiologia ecc.
L'unico limite della risonanza magnetica è l'elevato costo delle apparecchiature, necessarie alla creazione dei campi magnetici per l'osservazione del corpo umano, e le spese di manutenzione delle suddette apparecchiature.

Cos'è

Definizione di Risonanza Magnetica

La risonanza magnetica è una tecnica diagnostica che sfrutta i campi magnetici prodotti da un grande magnete, per creare immagini particolareggiate e tridimensionali dell'anatomia interna di una determinata area del corpo umano.

Effettuabile nella maggior parte degli ospedali e delle cliniche, la risonanza magnetica è una procedura di radiologia; questo implica che la sua esecuzione e l'interpretazione dei risultati da essi derivanti spettino a un medico radiologo.

Diversamente dalla TAC, la risonanza magnetica non prevede l'impiego di radiazioni ionizzanti e nemmeno l'esecuzione di incisioni chirurgiche.

Ideata e messa a punto per usi medici tra il 1976 e il 1978, la risonanza magnetica ha subìto nel corso degli anni un costante processo di evoluzione tecnologica, che l'ha resa, oggi, un esame diagnostico estremamente affidabile.

Risonanza Magnetica, Risonanza Magnetica Nucleare e RMN

Sebbene sia la più usata, "risonanza magnetica" non è l'espressione completa per definire la procedura diagnostica in questione; la dicitura più appropriata, infatti, è "risonanza magnetica nucleare", la quale, tradotto in sigla, diviene RMN.

Risonanza magnetica, risonanza magnetica nucleare e RMN sono sinonimi.

Come Funziona

Come Funziona la Risonanza Magnetica?

Il principio di funzionamento della risonanza magnetica è estremamente complesso e pienamente comprensibile soltanto a chi conosce le teorie fisiche alla base della meccanica quantistica.

La risonanza magnetica sfrutta le potenzialità di una grande magnete, per produrre una serie di campi magnetici atti a modificare l'orientamento degli atomi di idrogeno presenti nelle singole cellule del distretto anatomico di interesse (es: tratto lombo-sacrale della schiena).

A modifica avvenuta, seguono la disattivazione del suddetto magnete e il conseguente ripristino, da parte degli atomi di idrogeno dell'area sotto osservazione, del loro orientamento originale; questo secondo evento è fondamentale ai fini della procedura: quando ripristinano l'orientamento originale, gli atomi di idrogeno del distretto anatomico indagato emettono un'energia che il macchinario per la risonanza magnetica capta attraverso appositi rilevatori e utilizza, in un momento immediatamente successivo per creare le immagini diagnostiche (i rilevatori trasmettono il segnale energetico a un computer, il quale si occupa della sua traduzione in immagini tridimensionali).

A Cosa Serve

Cosa Vede la Risonanza Magnetica?

La risonanza magnetica fornisce immagini tridimensionali chiare e dettagliate dei cosiddetti tessuti molli (nervi, muscoli, legamenti, adipe, vasi sanguigni ecc.) e dei cosiddetti tessuti duri (ossa e cartilagini); ciò la rende un test di assoluta rilevanza in numerosi campi della medicina: dalla traumatologia all'oncologia, passando per l'ortopedia, la gastroenterologia, la cardiologia ecc.

A Cosa Serve la Risonanza Magnetica?

La risonanza magnetica presenta un'ampia variabilità di applicazioni; essendo in grado di produrre immagini chiare e dettagliate sia dei tessuti molli sia dei tessuti duri, infatti, essa permette ai medici di valutare lo stato di salute di:

Risonanza Magnetica con Contrasto: quando serve?

Talvolta, la risonanza magnetica prevede l'impiego di un mezzo di contrasto (risonanza magnetica con contrasto); tale evenienza si verifica quando sussiste la necessità di ottenere immagini ancora più dettagliate in merito a vasi sanguigni e organi interni.

Nella pratica, la risonanza magnetica con contrasto è utile nello studio della circolazione sanguigna e della vascolarizzazione di organi e tessuti, e nell'identificazione di patologie infiammatorie.

Per approfondire: Risonanza Magnetica Con Contrasto

Preparazione

Come prepararsi alla Risonanza Magnetica classica, Senza Contrasto

Prima di prescrivere una risonanza magnetica classica, il medico ha il dovere di accertare l'idoneità del paziente all'esame.
Un individuo è idoneo alla versione classica della risonanza magnetica se:

In caso di idoneità alla risonanza magnetica classica, non è prevista l'osservanza di alcun digiuno o dieta particolare, salvo diversa indicazione da parte del medico.

Come prepararsi alla Risonanza Magnetica con Contrasto

Qualora la risonanza magnetica richieda l'impiego del mezzo di contrasto, il medico ha l'ulteriore dovere di assicurarsi che il paziente NON soffra di insufficienza renale e insufficienza epatica, che NON presenti una qualche allergia al mezzo di contrasto previsto e che, in caso di paziente donna, NON sia in stato di gravidanza o presunto tale; le situazioni appena citate, infatti, sono da considerarsi controindicate alla risonanza magnetica con contrasto.

In caso di idoneità alla risonanza magnetica con contrasto, il paziente è tenuto a:

  • Svolgere un test della creatinina ematica (creatininemia) in prossimità della procedura diagnostica (entro i 30 giorni precedenti) e portare con sé i risultati nel giorno dell'esame;
  • Osservare un digiuno completo nelle ultime 6-8 ore che precedono l'esame.

Come si Svolge

Apparecchiatura per la Risonanza Magnetica

Il tradizionale apparecchio per la risonanza magnetica consiste, sostanzialmente, in un grande e profondo cilindro cavo e aperto in entrambe le estremità, capace di ospitare al proprio interno un individuo disteso su un apposito lettino scorrevole.

Nelle versioni standard degli apparecchi per la risonanza magnetica, il diametro dell'apertura centrale è di 60 centimetri; nelle versioni più evolute, invece, raggiunge anche i 70 centimetri.

Risonanza Magnetica: tutti i passaggi della Procedura

https://www.my-personaltrainer.it/imgs/2019/12/28/risonanza-magnetica-chiusa-come-si-svolge-orig.jpeg Shutterstock

Per l'intera procedura di risonanza magnetica, il paziente può contare sul supporto di un tecnico radiologo, il quale lo guiderà in tutti i momenti della procedura.
Di seguito sono riportate, in ordine cronologico, le varie tappe dell'esame diagnostico in questione.

Preparativi

Per prima cosa, il paziente deve rispondere a un questionario che ricorda le controindicazioni alla risonanza magnetica; successivamente, deve togliersi di dosso e riporre in un apposito spogliatoio, fino al termine della procedura, tutti gli oggetti e gli indumenti contenenti parti metalliche, in quanto questi sarebbero di interferenza al corretto funzionamento dell'apparecchiatura; infine, riceve tutte le informazioni relative a cosa può fare e cosa invece non deve fare mentre l'apparecchio è in funzione.

Posizionamento del paziente

Terminati i preparativi, il paziente deve coricarsi sul lettino scorrevole combinato all'apparecchiatura per la risonanza magnetica, assumendo la posizione indicata dal tecnico radiologo; per un posizionamento comodo sul lettino scorrevole può contare su diversi confort, come cuscini e coperte.

Somministrazione del Mezzo di Contrasto (se prevista)

Se prevista, la somministrazione del mezzo di contrasto ha luogo quando il paziente è disteso e a suo agio sul lettino scorrevole; a effettuare la somministrazione del mezzo di contrasto può essere soltanto un medico radiologo.

La via di somministrazione è endovenosa (vena del braccio); i mezzi di contrasto più impiegato sono a base di gadolinio.

Una volta somministrato, il mezzo di contrasto avrà bisogno di qualche minuto per distribuirsi nei vari distretti anatomici del corpo umano.

Raccolta delle Immagini

Non appena il paziente è in posizione e dichiara di trovarsi a suo agio, il tecnico radiologo lo spinge all'interno dell'apparecchiatura, sfruttando il lettino scorrevole su cui si trova, e dà avvio alla raccolta delle immagini.

Durante la raccolta delle immagini, il paziente deve rimanere immobile il più possibile; durante la risonanza magnetica, infatti, qualsiasi movimento del corpo, anche se minimo, pregiudica la precisione con cui l'apparecchio crea le immagini e rende necessaria la ripetizione dell'intera procedura.

Sono inoltre da segnalare altri due aspetti importanti della fase di raccolta delle immagini diagnostiche:

  • Quando l'apparecchio per la risonanza magnetica è in funzione, emette un rumore alquanto fastidioso;
  • L'apparecchiatura per la risonanza magnetica e i comandi per la sua accensione risiedono in due stanze differenti; questo significa che, al momento della raccolta immagini, paziente e tecnico radiologo si trovano in due luoghi diversi.
    Tuttavia, il paziente non è completamente isolato; le due stanza sono fornite di un altoparlante di collegamento che, in caso di necessità, permette la comunicazione con il tecnico radiologo.

Quanto Dura una Risonanza Magnetica?

La durata di una risonanza magnetica chiusa varia in relazione al distretto del corpo destinato all'osservazione.
Alcuni tipi di risonanza magnetica chiusa durano 15 minuti, altri 30, altri ancora perfino 90.

Quando è possibile Tornare a Casa dopo una Risonanza Magnetica?

In genere, subito dopo la risonanza magnetica chiusa, il paziente può rivestirsi e fare ritorno a casa e alle proprie attività quotidiane, in attesa del responso medico.

Nell'eventualità in cui sia stato impiegato il mezzo di contrasto, il rientro a casa può avvenire solo dopo 1-2 ore dal termine della procedura; si tratta di una misura precauzionale, adottata a causa dei possibili effetti avversi del mezzo di contrasto.

Smaltire il Mezzo di Contrasto: Quanto Tempo occorre?

Una persona con una funzione renale ottimale smaltisce completamente il mezzo di contrasto impiegato per la risonanza magnetica nel giro di 24 ore circa.
Lo smaltimento avviene, ovviamente, per mezzo delle urine.

Rischi

La Risonanza Magnetica ha Effetti Collaterali?

La risonanza magnetica è uno strumento altamente sicuro e del tutto innocuo per l'organismo umano.
Il pregio di non esporre il paziente a radiazioni ionizzanti la rende un test ripetibile più volte, anche a distanza di breve tempo.

Rischi collegati all’uso del Mezzo di Contrasto

Anche se molto raramente, le procedure di risonanza magnetica con contrasto possono dar luogo a effetti avversi di severità variabile.
Tra gli effetti avversi più lievi, si segnalano: mal di testa, nausea, vomito e/o vertigini.
Tra gli effetti avversi più gravi, invece, rientrano: le reazioni allergiche al mezzo di contrasto e la fibrosi nefrogenica sistemica (*).

*N.B: sono riportati i possibili effetti avversi di una risonanza magnetica con mezzo di contrasto a base di gadolinio.

Controindicazioni

Quando è controindicata la Risonanza Magnetica?

Rappresentano una controindicazione alla risonanza magnetica classica (senza contrasto):

  • La presenza sul o all'interno del corpo di dispositivi o frammenti di natura metallica, quali per esempio pacemaker, neurostimolatori, schegge (quelle nell'occhio in particolare), clip intracraniche per un aneurisma cerebrale, apparecchi acustici, protesi metalliche, suture metalliche ecc.;
  • L'obesità (le apparecchiature odierne riescono a sostenere e ospitare persone di peso non superiore ai 140-150 chilogrammi);
  • La claustrofobia nelle sue forme più gravi.

Qualora sia previsto l'impiego del mezzo di contrasto, alle precedenti controindicazioni si aggiungono:

  • Lo stato di gravidanza.

Risultati

Dopo Quanto Tempo si hanno i Risultati della Risonanza Magnetica?

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I risultati di una risonanza magnetica sono a disposizione del paziente soltanto dopo che il medico radiologo ha analizzato le immagini acquisite dall'apparecchiatura, nel corso dell'esame.
Di norma, l'attesa per i risultati di una risonanza magnetica è di 3-4 giorni.

Una volta che il paziente avrà ricevuto i risultati, sarà sua cura mostrarli al proprio medico curante, affinché questo possa consultarli e prendere tutte le decisioni del caso.

Vantaggi della Risonanza Magnetica

La risonanza magnetica:

  • Fornisce immagini di alta qualità e ricche di particolari degli organi e dei tessuti interni;
  • Non prevede incisioni chirurgiche;
  • Non fa uso di radiazioni ionizzanti (raggi X); quest'ultime, com'è noto, sono fattori favorenti lo sviluppo di neoplasie;
  • È indolore;
  • È in grado di individuare le metastasi a livello epatico, i danni a carico della fibrocartilagine, le lesioni prodotte dalla sclerosi multipla ecc.

Svantaggi della Risonanza Magnetica

La risonanza magnetica:

  • Richiede al paziente la completa immobilità del corpo per tutta la durata dell'esame; nelle procedura molto lunghe, questo può rappresentare un disagio;
  • È poco adatta a chi soffre di claustrofobia;
  • Non è adatta alle persone fortemente obese;
  • È molto rumorosa.

Varianti

Esistono diversi tipi di risonanza magnetica; ecco di seguito una breve descrizione dei principali.

Risonanza Magnetica Aperta

La risonanza magnetica aperta è una variante della classica risonanza magnetica, in cui, al posto della canonica apparecchiatura cilindrica in cui alloggia il paziente durante la raccolta dell'immagini, trova impiego uno strumento a forma di C, che lascia maggior spazio di movimento e risulta meno oppressivo.
La risonanza magnetica aperta viene incontro alle esigenze degli individui che mal sopportano gli ambienti completamenti chiusi, come i claustrofobici e i bambini.

La risonanza magnetica aperta fornisce immagini meno dettagliate rispetto alla risonanza magnetica classica; ciò la rende poco adatta allo studio delle parti del corpo particolarmente complesse, come l'articolazione di ginocchio, caviglia ecc.

Per distinguerla dalla risonanza magnetica aperta, la classica risonanza magnetica è detta anche risonanza magnetica chiusa.

Per approfondire: Risonanza Magnetica Aperta

Risonanza Magnetica all’Encefalo

La risonanza magnetica all'encefalo è la risonanza magnetica nucleare destinata all'osservazione del cranio e delle componenti encefaliche (cervello, diencefalo, cervelletto e tronco encefalico).

La risonanza magnetica all'encefalo è particolarmente utili nell'individuazione e nell'approfondimento di condizioni quali: ictus e sue conseguenze, sclerosi multipla, tumori al cervello, aneurisma cerebrale, idrocefalo, encefaliti, esiti di traumi cerebrali, emorragie ed ematomi cerebrali ecc.

Per approfondire: Risonanza Magnetica all'Encefalo

Risonanza Magnetica alla Schiena

La risonanza magnetica alla schiena è la risonanza magnetica nucleare finalizzata alla valutazione dello stato di salute della colonna vertebrale e dei tessuti molli adiacenti.

La risonanza magnetica alla schiena trova impiego nella diagnosi delle patologie e alterazioni che possono colpire la colonna vertebrale, quali per esempio l'ernia del disco, la protrusione discale ecc.

Una variante molto praticata di risonanza magnetica alla schiena è la risonanza magnetica lombo-sacrale, la quale focalizza le proprie attenzione sui tratti lombare e sacrale del rachide.

Per approfondire: Risonanza Magnetica Lombo-Sacrale

Risonanza Magnetica al Ginocchio

La risonanza magnetica al ginocchio è la risonanza magnetica nucleare preposta allo studio dell'articolazione del ginocchio.

La risonanza magnetica al ginocchio permette di individuare gli infortuni a carico delle componenti del ginocchio, quali per esempio i legamenti crociati, i legamenti collaterali, il menisco mediale o laterale, la rotula, la cartilagine articolare, le borse sinoviale ecc.

La risonanza magnetica al ginocchio trova impiego soprattutto in ambito sportivo.

Per approfondire: Risonanza Magnetica al Ginocchio

Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza