Rimedi Stiramento Muscolare
Introduzione
Lo stiramento (anche detto elongazione) è una lesione muscolare di media entità, che può interessare uno o più muscoli scheletrici o parte di essi.
È più grave di una contrattura (in quanto presenta anche un versamento ematico) e meno severo di uno strappo (a differenza di quest'ultimo non presenta interruzione di continuità del muscolo).
Causato da un allungamento eccessivo delle fibre muscolari, lo stiramento è più probabile in certe condizioni predisponenti (muscolo freddo, scarso livello di allenamento, movimento incontrollato o brusco, squilibri posturali o muscolari o di coordinazione, condizioni ambientali avverse, microtraumi ripetuti, abbigliamento non idoneo, recupero/compensazione insufficiente ecc).
L'organismo possiede un meccanismo difensivo specifico contro questo tipo di trauma. È detto riflesso da stiramento. Consiste nella contrazione istantanea e immediata del muscolo interessato associata al rilassamento dei muscoli antagonisti. L'impulso viene generato dalla sollecitazione meccanica dei fusi neuromuscolari presenti nel muscolo stirato. Tuttavia non è sempre abbastanza rapido o efficace da prevenire il danno ai tessuti.
Lo stiramento muscolare è un infortunio abbastanza comune nell'ambito sportivo e interessa principalmente le discipline di: forza elastica, forza massimale, forza esplosiva, rapidità e velocità.
Il materiale pubblicato ha lo scopo di permettere il rapido accesso a consigli, suggerimenti e rimedi di carattere generale che medici e libri di testo sono soliti dispensare per il trattamento di uno Stiramento Muscolare; tali indicazioni non devono in alcun modo sostituirsi al parere del medico curante o di altri specialisti sanitari del settore che hanno in cura il paziente.
Per approfondire: Mal di Schiena: da Cosa Dipende e Come CurarloCosa Fare
- Prevenzione: è possibile ridurre le probabilità di stiramento adottando una serie di accorgimenti utili (vedi sotto Prevenzione). In breve:
- Riscaldare bene i muscoli.
- Possedere una base di allenamento.
- Praticare attività idonee alla propria condizione.
- Non avere patologie muscolo-articolari o scompensi della catena cinetica.
- Identificare la sintomatologia (vedi Sintomi Strappo Muscolare):
- Dolore acuto e improvviso.
- Spasmo muscolare e invalidità motoria.
- Dopo l'evento, interrompere l'attività sportiva.
- Svolgere una diagnosi per identificare la gravità dello stiramento ed escludere lesioni più severe. E' consigliabile rivolgersi direttamente al pronto soccorso. La stima viene effettuata tramite:
- Palpazione e verifica funzionale: è necessaria a verificare immediatamente l'entità del danno e ad escludere fratture, distorsioni ecc.
- Immaginografia medica di tipo ecografico: è più specifica e fornisce un dettaglio sulla vastità e sulla gravità dello stiramento muscolare.
ATTENZIONE! La diagnosi è molto importante in quanto certi aspetti della cura relativa allo stiramento e allo strappo sono diametralmente opposti rispetto alla contrattura.
- Applicazione del protocollo R.I.C.E. E' l'acronimo inglese delle parole rest (riposo), ice (ghiaccio), compression (compressione), elevation (elevazione):
- Riposo: totale di almeno 2-3 settimane, non solo dallo sport ma da qualunque attività motoria che interessi il distretto colpito.
- Ghiaccio: sotto forma di impacchi da applicare nella zona infiammata.
- Compressione: utile nell'applicazione dell'impacco e anche sotto forma di fasciatura.
- Elevazione: se possibile, il muscolo stirato dovrebbe essere tenuto al di sopra del livello del cuore per facilitare il ritorno venoso.
- Sotto prescrizione medica, assumere farmaci antinfiammatori e miorilassanti (vedi sotto Cure Farmacologiche).
- Adottare terapie mediche specifiche (vedi sotto Terapie Mediche).
- Eventualmente, praticare stretching autonomo sotto consiglio del fisioterapista.
Cosa NON Fare
- Non riscaldarsi prima di un'attività motoria, o farlo in maniera poco adeguata (insufficiente, inappropriata).
- Praticare stretching "a freddo" prima dell'attività, soprattutto di tipo passivo e forzato.
- Praticare attività senza una base atletica.
- Cimentarsi in sport diversi dal proprio a intensità eccessiva.
- Ignorare la presenza di patologie o scompensi cinetici.
- Sottoporre i muscoli a traumi ripetuti.
- Insistere con l'attività anche in presenza di sintomi evidenti.
- Non consultare il medico per una diagnosi certa.
- Non applicare il R.I.C.E.:
- Trascurare il riposo dopo l'infortunio predisponendo alle recidive.
- Non rispettare le altre terapie mediche specifiche e gli accorgimenti (vedi sopra).
- Non rispettare le terapie farmacologiche prescritte dal medico.
ATTENZIONE! Lo stretching in fase di cura è un'attività che può conferire benefici o peggiorare il danno, a seconda del caso specifico e del metodo.
Cosa Mangiare
Non esiste una dieta utile a combattere direttamente gli stiramenti muscolari. Tuttavia, potrebbe essere utile aumentare l'apporto di nutrienti antinfiammatori:
- Omega 3: sono l'acido eicosapentaenoico (EPA), docosaesaenoico (DHA) e alfa linolenico (ALA). I primi due sono biologicamente molto attivi e sono contenuti soprattutto in: sarda, sgombro, palamita, alaccia, aringa, alletterato, ventresca di tonno, aguglia, alghe, krill ecc. Il terzo invece è meno attivo ma costituisce un precursore di EPA; è contenuto principalmente nella frazione grassa di certi alimenti di origine vegetale o negli oli di: soia, semi di lino, semi di kiwi, semi di uva ecc.
- Antiossidanti:
- Vitaminici: le vitamine antiossidanti sono i carotenoidi (provitamina A), la vitamina C e la vitamina E. I carotenoidi sono contenuti negli ortaggi e nei frutti rossi o arancioni (albicocche, peperone, melone, pesche, carote, zucca, pomodori ecc); sono presenti anche nei crostacei e nel latte. La vitamina C è tipica della frutta acidula e di alcune verdure (limoni, arance, mandarini, pompelmi, kiwi, peperoni, prezzemolo, cicoria, lattuga, pomodori, cavoli ecc). La vitamina E è reperibile nella porzione lipidica di molti semi e relativi oli (germe di grano, germe di mais, sesamo ecc).
- Minerali: zinco e selenio. Il primo è contenuto soprattutto in: fegato, carne, latte e derivati, alcuni molluschi bivalvi (soprattutto ostriche). Il secondo è contenuto soprattutto in: carne, prodotti della pesca, tuorlo d'uovo, latte e derivati, alimenti arricchiti (patate ecc).
- Polifenolici: fenoli semplici, flavonoidi, tannini. Ne sono ricchissimi: ortaggi (cipolla, aglio, agrumi, ciliegie ecc), frutta e relativi semi (melograno, uva, frutti di bosco ecc), vino, semi oleosi, caffè, tè, cacao, leguminose e cereali integrali ecc.
Cosa NON Mangiare
- Alcolici: l'alcol etilico esercita un'azione diuretica e interferisce col metabolismo farmacologico, riducendo l'effetto dei principi attivi.
- Eccesso di acidi grassi omega 6 o errato rapporto omega 3/omega 6 (a vantaggio di questi ultimi). Potrebbero esercitare un effetto pro infiammatorio. E' buona norma limitare l'introduzione di cibi ricchi di acido linoleico, gamma-linolenico, diomo-gamma-linolenico e arachidonico, come: olio di semi (soprattutto arachidi), la maggior parte della frutta secca, certi legumi ecc. Al tempo stesso è necessario incrementare l'apporto di omega 3 (vedi sopra Cosa Mangiare).
Cure e Rimedi Naturali
- Crioterapia: riduce il flusso ematico, limitando un eventuale versamento di sangue.
- Bendaggi: utili nella prevenire del gonfiore.
- Elevazione: necessaria a facilitare il ritorno venoso.
Cure Farmacologiche
Nella cura delle contratture muscolari i farmaci son poco utilizzati. Al contrario, rappresentano una soluzione molto impiegata per gli stiramenti e gli strappi.
Il medico può consigliare l'assunzione di:
- Antinfiammatori non steroidei (FANS): ad uso sistemico o topico (pomata, gel o crema):
- Ad uso sistemico – compresse e supposte:
- Ibuprofene (ad esempio Arfen®, Moment®, Brufen®, Nurofen®)
- Diclofenac (ad esempio Voltaren®).
- Naproxene (ad esempio Aleve®, Naprosyn®, Prexan®, Naprius®).
- Ad uso topico – creme, pomate e gel:
- Ibuprofene sale di lisina al 10% (ad esempio Dolorfast®).
- Ketoprofene 2,5% (ad esempio Fastum gel®, Ketoprofene ALM®, Steofen®).
- Diclofenac (ad esempio Voltaren®).
- Miorilassanti: rilassano la muscolatura scheletrica e liscia. Possono essere ad uso orale (sistemici), parenterale (iniezione) e topico (pomata, gel o crema). Esercitano la loro attività mediante un meccanismo d'azione che implica l'antagonismo del recettore GABA-A. I più utilizzati negli stiramenti sono quelli che agiscono sul sistema nervoso centrale:
- Suxametonio cloruro (ad esempio Myotenlis®).
- Tiocolchicoside (ad esempio Muscoril®, Miotens®).
Prevenzione
- Raggiungere una temperatura corporea adeguata, in particolare nei muscoli più soggetti a infortunio da stiramento; possono essere molto utili:
- Abbigliamento tecnico nei mesi invernali.
- Pomate specifiche.
- Svolgere riscaldamento e attivazione (o "avvicinamento") con l'obbiettivo di:
- Incrementare la temperatura di tutti i muscoli utilizzati nel gesto atletico.
- "Sgranchire" i tessuti delle strutture reclutate nel gesto atletico (fasci muscolari, guaine ecc).
- ATTENZIONE! Lo stretching può essere benefico o nocivo a seconda del momento, del tipo e dell'intensità. Si consiglia di eseguirlo sempre a caldo, non subito dopo esercizi di forza e/o esaurimento muscolare e senza sforzare o rimbalzare.
- Identificare il proprio livello di allenamento e contestualizzare la prestazione (non esagerare).
- Recuperare e supercompensare adeguatamente.
- Correggere o curare eventuali pòatologie delle articolazioni e dei muscoli.
- Per chi corre, valutare attentamente il terreno.
Trattamenti Medici
- Trattamento fisioterapico: utile soprattutto nei casi più gravi. Prevede una serie di valutazioni e manipolazioni (stretching passivo, propriocezione, carico progressivo ecc), che consentono di progredire in maniera ottimale con la terapia e la ripresa dell'attività.
- Tecarterapia: è un metodo terapeutico che sfrutta un condensatore elettrico per curare gli infortuni muscolo articolari. Il meccanismo della tecarterapia si basa sul ripristino della carica elettrica nelle cellule lesionate per fare si che si rigenerino più rapidamente.
- Transcutaneous Electrical Nerve Stimulation (Tens): è un'elettroterapia antalgica che agisce soprattutto contro il dolore. Invia degli impulsi elettrici sulla cute attraverso delle placche elettroconduttive. Queste bloccano i segnali nervosi del dolore e sollecitano la produzione di endorfine.
- Ultrasuoni: questo sistema sfrutta le onde acustiche ad alta frequenza. E' molto utile come antinfiammatorio, stimolante del riassorbimento edematoso e per sciogliere le aderenze che si formano durante la guarigione. Produce calore e aumenta la permeabilità delle membrane cellulari.
- Magnetoterapia: sfrutta gli effetti del campo magnetico sul corpo. Viene applicata mediante due solenoidi direttamente sul muscolo. Esercita una forza sui materiali ferromagnetici, paramagnetici e sulle molecole diamagnetiche. Quella ad alta e a bassa frequenza produce benefici se il trattamento è abbastanza prolungato; l'efficacia di quella statica non è scientificamente provata. I suoi effetti sulle cellule, sull'infiammazione, sulla flogosi ecc sono diversi. Può ridurre i tempi di guarigione fino al 50% ma l'efficacia cambia a seconda del danno.
- Laserterapia: è un trattamento che sfrutta i raggi applicati direttamente sulla zona interessata. Il fascio di elettroni del laser agisce sulla membrana cellulare e sui mitocondri, incrementando l'attività metabolica, riducendo il dolore e l'infiammazione, creando vasodilatazione e aumentando il drenaggio linfatico.
- Kinesio taping: è più indicato nelle contratture e negli stiramenti lievi. Questo sistema sfrutta la trazione di bende adesive ed elastiche, talvolta contenenti piccole concentrazioni farmacologiche. Dovrebbero avere una funzione drenante, leggermente antidolorifica-antinfiammatoria e di tutore.
- Ionoforesi: è una forma di iniezione senza ago. Consente a un farmaco (in tal caso antinfiammatorio o miorilassante) di attraversare l'epidermide grazie all'applicazione di una corrente continua.