Rimedi Artrite Reumatoide
L'artrite reumatoide (da qui in poi chiamata semplicemente “artrite”) è una malattia cronica infiammatoria.
E' una patologia di natura sistemica che si ripercuote sulle cartilagini articolari. Gli effetti possono essere molto gravi, invalidanti e causare la perdita irreversibile della funzionalità.
Verosimilmente a eziologia multifattoriale, l'artrite ha una componente autoimmune parecchio importante. Inoltre, esistono dei fattori di rischio genetici e comportamentali associabili alla comparsa della malattia.
Interessa soprattutto le articolazioni simmetriche ma non sono esclusi i tendini, la sinovia, i muscoli, le borse e altri tessuti.
Il meccanismo patologico dell'artrite si basa su:
- Attivazione immunitaria per causa di virus o batteri.
- Reazione incontrollata e danneggiamento articolare con infiammazione cronica.
La malattia compromette l'escursione articolare e tutti i movimenti correlati.
L'artrite colpisce l'1-2% della popolazione. L'insorgenza è maggiore nelle donne e nei soggetti con età compresa tra i 40-60 anni. Non sono rari gli episodi precoci o tardivi.
Alcuni ipotizzano che i fattori di rischio comportamentali e ambientali svolgano un ruolo determinante e non solo predisponente.
Il materiale pubblicato ha lo scopo di permettere il rapido accesso a consigli, suggerimenti e rimedi di carattere generale che medici e libri di testo sono soliti dispensare per il trattamento dell'Artrite Reumatoide; tali indicazioni non devono in alcun modo sostituirsi al parere del medico curante o di altri specialisti sanitari del settore che hanno in cura il paziente.
Cosa Fare
- L'artrite è una malattia autoimmune relazionata a vari fattori:
- Familiarità.
- Infezioni (Human Herpes Virus 6 ed Epstein-Barr Virus).
- Altre patologie autoimmuni.
- Altre patologie reumatiche.
- Stress.
- Fumo di tabacco.
- Abuso di alcolici.
- Scompensi nutrizionali.
- Cattiva igiene orale e parodontiti da Porphyromonas gingivalis.
- Obesità: non è detto che rientri tra i fattori di rischio, ma è accertato che nelle persone obese l'artrite reumatoide risulta più grave.
- Consapevolmente a un'eventuale predisposizione familiare è necessario adottare una serie di accorgimenti preventivi (vedi sotto Prevenzione).
- Riconoscere i sintomi: l'artrite si palesa in maniera piuttosto evidente anche se talvolta i sintomi iniziali vengono trascurati o confusi con i “dolori di stagione”. In fase conclamata si manifestano:
- Gonfiore e deformazione articolare.
- Dolore articolare alla palpazione e nei movimenti.
- Rossore articolare.
- Sensazione di calore articolare.
- Rigidità articolare.
- Talvolta anche:
- Febbre.
- Perdita di peso.
- Anemia e iperferritinemia.
- Ipotrofia muscolare e anomalie tendinee.
- Infiammazione di altri tessuti (occhi, cute, linfonodi ecc).
- E' importante che la diagnosi sia precoce: la figura di riferimento, dopo essersi rivolti al medico di base, è quella del reumatologo. Egli eseguirà e prescriverà:
- Anamnesi ed esame fisico.
- Analisi del sangue per la ricerca dei marker tipici dell'artrite reumatoide (molecole infiammatorie, fattore reumatoide, peptide citrullinato anticiclico ecc).
- Ecografia articolare, raggi x ecc.
- Prelievo e analisi di campione sinoviale articolare.
- Con diagnosi positiva, si dà inizio alla terapia conservativa:
- Scelta delle attività fisiche idonee: contrariamente all'artrosi, l'artrite rischia di danneggiare più sensibilmente le articolazioni durante i movimenti. Ciò richiede una selezione più accurata dei movimenti che non provocano dolore.
- Ausilio di dispositivi per i lavori domestici o gli spostamenti.
- Fisioterapia e mantenimento della condizione fisica generale: prevengono l'ipotonia muscolare e la rigidità, conservando una fitness soddisfacente (può essere utile l'impiego di un tutore).
- Terapia farmacologica (antinfiammatori, immunsoppressivi, farmaci biologici ecc).
- Trattamenti medici con calore, ultrasuoni e fanghi.
- Chirurgia (se necessaria).
- Rimozione chirurgica di eventuali noduli sottocutanei fastidiosi.
- Dopo l'installazione di una protesi è necessario conservare una funzionalità muscolare soddisfacente (attività fisica).
Cosa NON Fare
- Trascurare la prevenzione, in particolare consapevolmente a una tendenza familiare importante:
- Obesità.
- Rischiare il contagio da Human Herpes Virus 6 ed Epstein-Barr Virus.
- Condurre uno stile di vita stressante.
- Fumare e abusare di alcolici.
- Avere una cattiva igiene orale e incrementare il rischio di parodontiti con proliferazione di Porphyromonas gingivalis.
- Adottare una dieta carente di vitamina D e molecole antinfiammatorie e/o antiossidanti.
- Ignorare la sintomatologia, non rivolgersi al medico o non proseguire le ricerche diagnostiche.
- Scelta delle attività fisiche inadatte, dolorose e in grado di peggiorare l'artrite.
- Quando necessario, non fare uso di dispositivi per i lavori domestici o gli spostamenti.
- Non praticare fisioterapia e conservazione motoria.
- Non seguire la terapia farmacologica prescritta.
- Non adottare i trattamenti medici suggeriti.
- Non ricorrere alla chirurgia (se necessaria).
- Non mantenere una funzionalità muscolare soddisfacente dopo l'installazione di una protesi.
Cosa Mangiare
- Non esiste una dieta idonea alla cura dell'artrite. D'altro canto, alcune molecole possono rivelarsi utili:
- Nella cura di un eventuale sovrappeso che genera un sovraccarico articolare rilevante con aumento del dolore.
- Nella riduzione dell'infiammazione.
- Nel ripristino dei giusti livelli di vitamina D.
- Nella lotta all'anemia.
In sintesi:
- Quando il peso è eccessivo diventa fondamentale praticare una dieta dimagrante. Questa è di tipo ipocalorico. I principi di base sono:
- Consumare una quantità calorica adeguata, ovvero il 70% delle calorie normali.
- Scegliere gli alimenti con un impatto metabolico idoneo (cibi integrali e senza carboidrati raffinati) prevenendo i picchi di glicemia e insulina.
- Raggiungere una buona quantità di fibra alimentare. Aiuta a tenere sotto controllo la glicemia, modula l'assorbimento dei grassi e incide positivamente sui livelli di estrogeni.
- Mantenere la frazione dei carboidrati semplici non oltre il 10-16% delle calorie totali (è sufficiente eliminare tutti i cibi dolci mantenendo 4-6 porzioni di frutta e verdura oltre a 1-3 porzioni di latte e yogurt).
- Mantenere la frazione dei grassi non oltre il 25-30% delle calorie totali, prediligendo quelli “buoni” (oli vegetali spremuti a crudo e pesci azzurri di media grassezza) rispetto a quelli “cattivi” (saturi, idrogenati, bifrazionati ecc).
- Nel caso in cui l'artrite infiammi una o più articolazioni potrebbe essere utile aumentare l'apporto dei nutrienti con spiccata funzione antinfiammatoria:
- Omega 3: sono l'acido eicosapentaenoico (EPA), docosaesaenoico (DHA) e alfa linolenico (ALA). Esercitano un ruolo antinfiammatorio. I primi due sono biologicamente molto attivi e si trovano prevalentemente in: sarda, sgombro, palamita, alaccia, aringa, alletterato, ventresca di tonno, aguglia, alghe, krill ecc. Il terzo è meno attivo ma costituisce un precursore di EPA; è contenuto principalmente nella frazione grassa di certi alimenti di origine vegetale o negli oli di: soia, semi di lino, semi di kiwi, semi di uva ecc.
- Antiossidanti:
- Vitaminici: le vitamine antiossidanti sono i carotenoidi (provitamina A), la vitamina C e la vitamina E. I carotenoidi sono contenuti negli ortaggi e nei frutti rossi o arancioni (albicocche, peperone, melone, pesche, carote, zucca, pomodori ecc); sono presenti anche nei crostacei e nel latte. La vitamina C è tipica della frutta acidula e di alcune verdure (limoni, arance, mandarini, pompelmi, kiwi, peperoni, prezzemolo, cicoria, lattuga, pomodori, cavoli ecc). La vitamina E è reperibile nella porzione lipidica di molti semi e relativi oli (germe di grano, germe di mais, sesamo, kiwi, vinaccioli ecc).
- Minerali: zinco e selenio. Il primo è contenuto soprattutto in: fegato, carne, latte e derivati, alcuni molluschi bivalvi (soprattutto ostriche). Il secondo è contenuto soprattutto in: carne, prodotti della pesca, tuorlo d'uovo, latte e derivati, alimenti arricchiti (patate ecc).
- Polifenolici: fenoli semplici, flavonoidi, tannini. Ne sono ricchissimi: ortaggi (cipolla, aglio, agrumi, ciliegie ecc), frutta e relativi semi (melograno, uva, frutti di bosco ecc), vino, semi oleosi, caffè, tè, cacao, leguminose e cereali integrali ecc.
- Per aumentare l'apporto di vitamina D o calciferolo: incrementare il consumo di pesce, olio di pesce e tuorlo d'uovo.
- Contro l'anemia è necessario garantire l'apporto di ferro (possibilmente in concomitanza alla vitamina C), vitamina B12 e acido folico.
- Per garantire l'apporto di ferro, soprattutto eme e ferroso (2+), è necessario mangiare:
- Tessuto muscolare: sia di animali terrestri che acquatici: carne equina, bovina, suina, aviaria, di pesce, molluschi interi (anche lumache di terra), crostacei interi ecc.
- Uova: qualsiasi, soprattutto il tuorlo.
- Frattaglie e quinto quarto: soprattutto milza e fegato, ma anche midollo, diaframma, cuore ecc.
NB. La vitamina C o acido ascorbico è una molecola termolabile e si degrada con la cottura. Ciò significa che per garantirne l'apporto diventa necessario consumare molti cibi crudi. Inoltre, essendo coinvolta nell'assorbimento del ferro poco disponibile, è importante che venga assunta con gli alimenti specifici.
- Per garantire l'apporto di vitamina B12 (cobalamina) è necessario mangiare:
NB. Anche l'acido folico è una molecola termolabile e si degrada con la cottura. Ciò significa che per garantirne l'apporto è consigliabile mangiare gli alimenti specifici in forma cruda.
- Ricordiamo che certi alimenti possono contenere principi antinutrizionali che riducono l'assorbimento del ferro (acido fitico e acido ossalico – relativi fitati e ossalati). Per ridurne il contenuto, è necessario praticare:
- Ammollo.
- Fermentazione (lieviti o batteri).
- Cottura.
NB. Poiché la cottura inibisce i principi nutrizionali ma limita la disponibilità delle vitamine termolabili, è consigliabile che i cibi crudi e cotti siano ugualmente presenti nell'alimentazione. Si consiglia di riservare il trattamento termico soprattutto per i legumi e i cereali, mentre la maggior parte dei frutti e degli ortaggi potrebbe essere consumata cruda.
Cosa NON Mangiare
- In caso di obesità, è consigliabile ridurre il peso diminuendo l'apporto calorico del 30% circa e lasciando invariata la ripartizione nutrizionale (equilibrata):
- Si consiglia di eliminare i cibi e le bevande spazzatura, in particolare fast food e snack dolci o salati.
- E' anche necessario ridurre la frequenza di consumo e le porzioni di: pasta, pane, pizza, patate, derivati, formaggi grassi, carni e pesci grassi, salumi, insaccati, dolciumi ecc.
- Determinante l'eliminazione degli alcolici: queste bevande sono correlate a un aumento dell'incidenza di artrite. Inoltre favoriscono il sovrappeso e compromettono il metabolismo farmacologico.
Cure e Rimedi Naturali
- Bagni di fango: sono utili nella riduzione del dolore articolare ma non agiscono sulla causa scatenante.
- Erboristeria:
- Acido boswellico.
- Curcumina.
- Artiglio del diavolo.
- Euonymus alatu.
- Tripterygium wilfordii (può causare gravi effetti collaterali).
Cure Farmacologiche
Sono di tipo antinfiammatorio, antidolorifico e specifico per la conservazione della cartilagine.
- Oppioidi: hanno un effetto antidolorifico molto potente ma causano assuefazione.
- Idrocodone: ad esempio Vicodin; non è in vendita in Italia.
- FANS o farmaci antinfiammatori non steroidei da assumere per via orale e ad azione sistemica. Riducono il dolore e facilitano la mobilità articolare; si consigliano cicli di terapia abbastanza brevi a causa dei potenziali effetti collaterali (compromissioni dello stomaco e del fegato). Sono più utilizzati:
- Acido acetilsalicilico: ad esempio Aspirina, Vivin C.
- Ibuprofene: ad esempioi Brufen, Moment e Subitene.
- Naproxene: ad esempio Aleve, Naprosyn, Prexan e Naprius.
- Diclofenac: ad esempio Fastum Antidolorifico e Dicloreum.
- Celecoxib: ad esempio Aleve, Naprosyn, Prexan e Naprius.
- Cortisonici: sistemici da assumere per via orale o locali per iniezione. Generalmente sconsigliati perché possono causare assottigliamento delle ossa, ecchimosi, incremento ponderale, cataratta, diabete, ipertensione e gonfiore al viso. Vengono utilizzati SOLO nel caso in cui l'infiammazione raggiunga livelli elevatissimi:
- Desametasone: ad esempio Soldesam e Decadron.
- Antiartritici e immunomodulatori: ostacolano la degenerazione della malattia agendo sul sistema immunitario:
- Penicillamina: ad esempio Sufortan.
- Idrossiclorochina: ad esempio Plaquenil.
- Clorochina: ad esempio Clorochina e Cloroc FOS FN.
- Metotrexato: ad esempio Reumaflex, Metotrexato HSP e Securact.
- Sulfasalazina: ad esempio Salazopyrin.
- Leflunomide: ad esempio Leflunomide medac, Arava, Leflunomide Teva, Leflunomide Winthrop e Repso.
- Azatioprina: ad esempio Azatioprina, Immunoprin e Azafor.
- Farmaci biologici: sono farmaci inibitori del fattore di necrosi tumorale alfa. Si usano nell'artrite reumatoide attiva e resistente ai farmaci classici se dopo 2 anni di cura non si riconoscono benefici:
- Adalimumab: ad esempio Humira.
- Infliximab: ad esempio Remicade.
Prevenzione
- Non fumare.
- Non eccedere con gli alcolici.
- Rimanere in normopeso o dimagrire in caso di obesità.
- Adottare una dieta sufficientemente ricca di vitamina D; può essere utile anche verificare l'apporto di omega 3 e antiossidanti.
- Praticare attività motoria regolare.
- Evitare il contagio da Human Herpes Virus 6 ed Epstein-Barr Virus.
- Curare l'igiene orale e ridurre il rischio di parodontiti con proliferazione di Porphyromonas gingivalis.
- Condurre uno stile di vita meno stressante possibile.
Trattamenti Medici
- Applicazione di calore: servono ad alleviare i sintomi dell'artrite. I metodi sono: termofori, bagni di paraffina, esercizi in piscina riscaldata e impacchi. Utili per ridurre il dolore e aumentare l'escursione articolare prima della fisioterapia o dell'esercizio fisico.
- Tecarterapia: è un metodo terapeutico che sfrutta un condensatore elettrico per curare gli infortuni muscolo articolari. Il meccanismo della tecarterapia si basa sul ripristino della carica elettrica nelle cellule lesionate per fare si che si rigenerino più rapidamente.
- Ultrasuoni: questo sistema sfrutta le onde acustiche ad alta frequenza. E' molto utile come antinfiammatorio, stimolante del riassorbimento edematoso e per sciogliere le aderenze che si formano durante la guarigione. Produce calore e aumenta la permeabilità delle membrane cellulari.
- Infiltrazioni di cortisone: le iniezioni intra articolari possono essere necessarie quando la terapia farmacologica comune non ha effetto. Visti gli effetti collaterali del cortisone, la tendenza è quella di somministrarlo come ultima possibilità
- Chirurgia:
- Sinoviectomia: asportazione della membrana sinoviale responsabile della distruzione della cartilagine.
- Osteotomia: rimodellamento dell'osso deformato dall'artrite.
- Installazione di protesi: è essenziale quando il dolore e l'alterazione anatomica diventano invalidanti. In passato si tendeva a farne ricorso più tardi possibile; oggi si riconosce la priorità del mantenimento funzionale. Soprattutto nei soggetti maturi o in terza età, rimanere allettati compromette significativamente la capacità funzionale e allunga molto il recupero dopo un intervento. La complessità, l'invasività e il tipo di sostituzione sono di vario tipo. Oggi, il paziente trapiantato è in grado di muovere l'articolazione dopo un giorno dall'operazione. Non è applicabile in alcune articolazioni.
- Fisioterapia e terapia motoria: utili sia prima che dopo l'intervento chirurgico. Ottimizzano il mantenimento della funzionalità e il recupero funzionale post chirurgico.