Ultima modifica 26.05.2020

L'artrite reumatoide (da qui in poi chiamata semplicemente “artrite”) è una malattia cronica infiammatoria.
E' una patologia di natura sistemica che si ripercuote sulle cartilagini articolari. Gli effetti possono essere molto gravi, invalidanti e causare la perdita irreversibile della funzionalità.
Artrite reumatoide RimediVerosimilmente a eziologia multifattoriale, l'artrite ha una componente autoimmune parecchio importante. Inoltre, esistono dei fattori di rischio genetici e comportamentali associabili alla comparsa della malattia.
Interessa soprattutto le articolazioni simmetriche ma non sono esclusi i tendini, la sinovia, i muscoli, le borse e altri tessuti.
Il meccanismo patologico dell'artrite si basa su:

  • Attivazione immunitaria per causa di virus o batteri.
  • Reazione incontrollata e danneggiamento articolare con infiammazione cronica.

La malattia compromette l'escursione articolare e tutti i movimenti correlati.
L'artrite colpisce l'1-2% della popolazione. L'insorgenza è maggiore nelle donne e nei soggetti con età compresa tra i 40-60 anni. Non sono rari gli episodi precoci o tardivi.
Alcuni ipotizzano che i fattori di rischio comportamentali e ambientali svolgano un ruolo determinante e non solo predisponente.


Il materiale pubblicato ha lo scopo di permettere il rapido accesso a consigli, suggerimenti e rimedi di carattere generale che medici e libri di testo sono soliti dispensare per il trattamento dell'Artrite Reumatoide; tali indicazioni non devono in alcun modo sostituirsi al parere del medico curante o di altri specialisti sanitari del settore che hanno in cura il paziente.

Cosa Fare

  • L'artrite è una malattia autoimmune relazionata a vari fattori:
  • Consapevolmente a un'eventuale predisposizione familiare è necessario adottare una serie di accorgimenti preventivi (vedi sotto Prevenzione).
  • Riconoscere i sintomi: l'artrite si palesa in maniera piuttosto evidente anche se talvolta i sintomi iniziali vengono trascurati o confusi con i “dolori di stagione”. In fase conclamata si manifestano:
  • E' importante che la diagnosi sia precoce: la figura di riferimento, dopo essersi rivolti al medico di base, è quella del reumatologo. Egli eseguirà e prescriverà:
  • Con diagnosi positiva, si dà inizio alla terapia conservativa:
    • Scelta delle attività fisiche idonee: contrariamente all'artrosi, l'artrite rischia di danneggiare più sensibilmente le articolazioni durante i movimenti. Ciò richiede una selezione più accurata dei movimenti che non provocano dolore.
    • Ausilio di dispositivi per i lavori domestici o gli spostamenti.
    • Fisioterapia e mantenimento della condizione fisica generale: prevengono l'ipotonia muscolare e la rigidità, conservando una fitness soddisfacente (può essere utile l'impiego di un tutore).
    • Terapia farmacologica (antinfiammatori, immunsoppressivi, farmaci biologici ecc).
    • Trattamenti medici con calore, ultrasuoni e fanghi.
    • Chirurgia (se necessaria).
    • Rimozione chirurgica di eventuali noduli sottocutanei fastidiosi.
  • Dopo l'installazione di una protesi è necessario conservare una funzionalità muscolare soddisfacente (attività fisica).

Cosa NON Fare

  • Trascurare la prevenzione, in particolare consapevolmente a una tendenza familiare importante:
  • Ignorare la sintomatologia, non rivolgersi al medico o non proseguire le ricerche diagnostiche.
  • Scelta delle attività fisiche inadatte, dolorose e in grado di peggiorare l'artrite.
  • Quando necessario, non fare uso di dispositivi per i lavori domestici o gli spostamenti.
  • Non praticare fisioterapia e conservazione motoria.
  • Non seguire la terapia farmacologica prescritta.
  • Non adottare i trattamenti medici suggeriti.
  • Non ricorrere alla chirurgia (se necessaria).
  • Non mantenere una funzionalità muscolare soddisfacente dopo l'installazione di una protesi.

Cosa Mangiare

  • Non esiste una dieta idonea alla cura dell'artrite. D'altro canto, alcune molecole possono rivelarsi utili:
    • Nella cura di un eventuale sovrappeso che genera un sovraccarico articolare rilevante con aumento del dolore.
    • Nella riduzione dell'infiammazione.
    • Nel ripristino dei giusti livelli di vitamina D.
    • Nella lotta all'anemia.

In sintesi:

NB. La vitamina C o acido ascorbico è una molecola termolabile e si degrada con la cottura. Ciò significa che per garantirne l'apporto diventa necessario consumare molti cibi crudi. Inoltre, essendo coinvolta nell'assorbimento del ferro poco disponibile, è importante che venga assunta con gli alimenti specifici.

    • Per garantire l'apporto di vitamina B12 (cobalamina) è necessario mangiare:
      • Gli stessi alimenti fonte di ferro eme; inoltre, sono ricche di vitamina B12 certi batteri.
      • Per garantire l'apporto di acido folico è necessario mangiare: fegato, ortaggi (ad es. i pomodori), frutta dolce (arancia, mela ecc) e legumi (ad es i fagioli).

NB. Anche l'acido folico è una molecola termolabile e si degrada con la cottura. Ciò significa che per garantirne l'apporto è consigliabile mangiare gli alimenti specifici in forma cruda.

    • Ricordiamo che certi alimenti possono contenere principi antinutrizionali che riducono l'assorbimento del ferro (acido fitico e acido ossalico – relativi fitati e ossalati). Per ridurne il contenuto, è necessario praticare:
      • Ammollo.
      • Fermentazione (lieviti o batteri).
      • Cottura.

NB. Poiché la cottura inibisce i principi nutrizionali ma limita la disponibilità delle vitamine termolabili, è consigliabile che i cibi crudi e cotti siano ugualmente presenti nell'alimentazione. Si consiglia di riservare il trattamento termico soprattutto per i legumi e i cereali, mentre la maggior parte dei frutti e degli ortaggi potrebbe essere consumata cruda.

Cosa NON Mangiare

  • In caso di obesità, è consigliabile ridurre il peso diminuendo l'apporto calorico del 30% circa e lasciando invariata la ripartizione nutrizionale (equilibrata):
  • Determinante l'eliminazione degli alcolici: queste bevande sono correlate a un aumento dell'incidenza di artrite. Inoltre favoriscono il sovrappeso e compromettono il metabolismo farmacologico.

Cure e Rimedi Naturali

Cure Farmacologiche

Sono di tipo antinfiammatorio, antidolorifico e specifico per la conservazione della cartilagine.

Prevenzione

  • Non fumare.
  • Non eccedere con gli alcolici.
  • Rimanere in normopeso o dimagrire in caso di obesità.
  • Adottare una dieta sufficientemente ricca di vitamina D; può essere utile anche verificare l'apporto di omega 3 e antiossidanti.
  • Praticare attività motoria regolare.
  • Evitare il contagio da Human Herpes Virus 6 ed Epstein-Barr Virus.
  • Curare l'igiene orale e ridurre il rischio di parodontiti con proliferazione di Porphyromonas gingivalis.
  • Condurre uno stile di vita meno stressante possibile.

Trattamenti Medici

  • Applicazione di calore: servono ad alleviare i sintomi dell'artrite. I metodi sono: termofori, bagni di paraffina, esercizi in piscina riscaldata e impacchi. Utili per ridurre il dolore e aumentare l'escursione articolare prima della fisioterapia o dell'esercizio fisico.
  • Tecarterapia: è un metodo terapeutico che sfrutta un condensatore elettrico per curare gli infortuni muscolo articolari. Il meccanismo della tecarterapia si basa sul ripristino della carica elettrica nelle cellule lesionate per fare si che si rigenerino più rapidamente.
  • Ultrasuoni: questo sistema sfrutta le onde acustiche ad alta frequenza. E' molto utile come antinfiammatorio, stimolante del riassorbimento edematoso e per sciogliere le aderenze che si formano durante la guarigione. Produce calore e aumenta la permeabilità delle membrane cellulari.
  • Infiltrazioni di cortisone: le iniezioni intra articolari possono essere necessarie quando la terapia farmacologica comune non ha effetto. Visti gli effetti collaterali del cortisone, la tendenza è quella di somministrarlo come ultima possibilità
  • Chirurgia:
    • Sinoviectomia: asportazione della membrana sinoviale responsabile della distruzione della cartilagine.
    • Osteotomia: rimodellamento dell'osso deformato dall'artrite.
    • Installazione di protesi: è essenziale quando il dolore e l'alterazione anatomica diventano invalidanti. In passato si tendeva a farne ricorso più tardi possibile; oggi si riconosce la priorità del mantenimento funzionale. Soprattutto nei soggetti maturi o in terza età, rimanere allettati compromette significativamente la capacità funzionale e allunga molto il recupero dopo un intervento. La complessità, l'invasività e il tipo di sostituzione sono di vario tipo. Oggi, il paziente trapiantato è in grado di muovere l'articolazione dopo un giorno dall'operazione. Non è applicabile in alcune articolazioni.
  • Fisioterapia e terapia motoria: utili sia prima che dopo l'intervento chirurgico. Ottimizzano il mantenimento della funzionalità e il recupero funzionale post chirurgico.

Autore

Riccardo Borgacci

Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer