Ultima modifica 13.09.2018

Vedi anche: tossicità del mercurio


Il problema del mercurio

Il mercurio è uno dei metalli pesanti più temuti dai consumatori, allarmati dalle notizie che vengono periodicamente rilanciate dai media. I carabinieri del Nucleo Anti Sofisticazione, dal canto loro, vigilano costantemente per evitare che sulle nostre tavole arrivino alimenti con rilevanti percentuali di mercurio. Quando vengono intercettate grosse derrate alimentari contaminate, la notizia viene immediatamente amplificata dai mezzi di comunicazione, scatenando la cosiddetta "psicosi da mercurio". Molti dei consumatori più attenti alla propria salute si trovano così disorientati e, è proprio il caso di dirlo, non sanno più che pesci pigliare. Meglio aumentare il consumo di prodotti ittici per il loro contenuto di proteine ed acidi grassi omega-3 che fanno bene al cuore, o ridurlo per evitare il rischio di intossicazione da mercurio?

Il mercurio in natura e in industria

Il mercurio è un elemento relativamente abbondante in tutta la crosta terrestre. Tra tutti i metalli è l'unico a trovarsi liquido a temperatura ambiente e come tale, è dotato di un'elevata volatilità. In questo stato, anche se ingerito, non è molto tossico ma lo sono soprattutto i suoi vapori.

Mercurio alimentiIn natura il mercurio è presente in alcuni minerali, il più diffuso dei quali è il cinabro (HgS) che si distingue per il suo bel colorito rosso. Viene naturalmente immesso nell'ambiente tramite processi spontanei di vaporizzazione (attività vulcaniche) ed erosione delle rocce. L'uomo, dal canto suo, ha immesso ed immette tuttora, anche se in misura inferiore e più consapevole, mercurio nell'ambiente. Le proprietà di questo metallo vengono infatti sfruttate in molti procedimenti industriali, volti soprattutto alla produzione di componenti elettrici, strumentistica e alla catalisi di alcuni processi chimici.

Il mercurio è utilizzato anche nella fabbricazione delle pile, in modo particolare in quelle "a bottone" presenti in orologi e calcolatori elettronici. Se vengono inconsciamente gettate nell'ambiente o nei cassonetti insieme agli altri rifiuti, finiscono inevitabilmente col contaminare terreno e falde acquifere.

Considerata l'elevata tossicità del mercurio sono state promosse numerose campagne volte a ridurre progressivamente l'impiego del minerale in campo industriale. Grazie a tali interventi molti degli impieghi tradizionali, compreso il vecchio termometro, sono stati notevolmente ridimensionati.

Contaminazione da mercurio

Dagli scarichi industriali alle nostre tavole il passo è breve. Il mercurio, immesso nell'ambiente attraverso vapori o liquidi di scarico, contamina il terreno, passa nelle falde acquifere e da qui entra nella catena alimentare. La tossicità del minerale viene notevolmente amplificata dai batteri che popolano i fondali acquatici e, in misura minore, dalla microflora intestinale di molte specie animali, tra cui i pesci. Questi microrganismi trasformano il mercurio inorganico nelle sue forme organiche, tra cui la più diffusa e pericolosa è quella metilata (metilmercurio). L'elevata liposolubilità conferisce a questi composti la capacità di risalire la catena alimentare, accumulandosi soprattutto nel tessuto nervoso dei pesci più piccoli, che a loro volta lo trasmettono ai propri predatori. Così, in linea generale, tanto più grande è la taglia del pesce e tanto maggiore è il suo contenuto in mercurio.

Va sottolineata, per contro, l'esistenza di microrganismi capaci di "detossificare" il metilmercuirio (alcuni dei quali di derivazione biotecnologica) e di impianti industriali in grado di riciclare il metallo riducendo al minimo il suo impatto ambientale.

Tossicità del mercurio

L'ingestione di mercurio metallico, per esempio in seguito alla rottura di un termometro, non ha conseguenze tossicologiche importanti. Al contrario risultano molto nocivi i vapori assunti per via inalatoria. Qualora accadesse un simile incidente è bene allontanare immediatamente donne incinte e bambini, evitando di utilizzare l'aspirapolvere o la scopa per non contaminare l'aria. Il mercurio andrà invece separato dai vetri con l'ausilio di una siringa, scotch o facendolo rotolare su un foglio di carta. Andrà quindi riposto in un contenitore non metallico ben chiuso ed adeguatamente smistato (generalmente le farmacie sono disponibili a riguardo). Illuminando con una torcia elettrica la zona in cui è avvenuto l'incidente si possono individuare eventuali residui di mercurio e rimuoverli con le tecniche precedentemente indicate. Infine, prima di soggiornarvi, è bene aerare a lungo l'ambiente.

Il metilmercurio presente negli alimenti ed in modo particolare nei pesci rimane comunque la fonte più pericolosa di contaminazione. Le donne incinte sono le più esposte al problema, poiché il mercurio può comportare alterazioni nello sviluppo cerebrale del feto. Negli adulti, l'esposizione cronica provoca alterazioni neurologiche, con comparsa di paure, allucinazioni, amnesie, fino a provocare una sintomatologia esattamente sovrapponibile alla sclerosi multipla.

 

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