Ultima modifica 19.12.2019

Gli alimenti light sono prodotti alimentari che forniscono meno calorie rispetto agli equivalenti tradizionali. Le sostanze che vengono ridotte sono:

1. Grassi
2. zuccheri semplici
3. alcol
4. colesterolo

Per mantenere le qualità organolettiche (sapore e consistenza) bisogna però aggiungere additivi: aromatizzanti, emulsionanti, gelificanti, dolcificanti e conservanti (questi ultimi necessari a causa del maggior contenuto in acqua dell'alimento light, quindi della sua più facile deteriorabilità sotto il profilo microbiologico).
Per colmare il vuoto dovuto alla riduzione del contenuto di nutrienti è possibile sostituire i grassi con proteine vegetali, amidi modificati o altro, ed il saccarosio con edulcoranti acalorici. La riduzione dei grassi può essere considerata un vantaggio da un punto di vista energetico, ma occorre ricordare che essi costituiscono il veicolo tramite cui vengono assorbite le vitamine liposolubili, e che l'acido linoleico e il linolenico sono acidi grassi essenziali (vedi anche le funzioni dei grassi).

Alimenti light

A volte il concetto di alimento LIGHT può confondere il consumatore. La birra light, per esempio, è una birra analcolica o leggera (grado alcolico volumetrico inferiore al 3,5% ). In riferimento ai formaggi, poi, i termini magri e light vengono utilizzati impropriamente; questi prodotti alimentari sono difatti dei concentrati di grassi. Eventualmente, potremmo considerare un prodotto light la ricotta, perché povera di lattosio (adatta per chi è intollerante a questo zucchero) e prodotta con il siero (residuo della lavorazione del latte, a basso contenuto di grasso). In ogni caso, per definizione di legge, il formaggio magro deve avere una quantità di grasso inferiore al 20%; ecco quindi che il concetto di alimento light è regolato da standard imposti dalla legge. Allo stesso modo, lo yogurt magro deve avere un contenuto lipidico pari o inferiore all'1%, mentre nelle margarine leggere a basso tenore in grassi tale percentuale deve aggirarsi intorno ai 40 - 42 punti percentuale. Similmente, la disposizione di legge consente la produzione di burro light a ridotto tenore di grasso, con il 39-41% di lipidi. Tali esempi ci fanno capire come il concetto di light sia sempre relativo al prodotto considerato (nel burro light ritroviamo quote particolarmente significative di grassi, di conseguenza anche il potere calorico - seppur dimezzato rispetto al tradizionale - rimane elevato).