Ultima modifica 01.10.2015

Gli alimenti funzionali sono caratterizzati da effetti addizionali legati al naturale contenuto di determinate sostanze (generalmente non nutrienti), che interagiscono più o meno selettivamente con una o diverse funzioni fisiologiche dell'organismo (concetto di biomodulazione). Alle proprietà funzionali possono conseguire:

• effetti benefici sulla salute
• prevenzione di malattie

Iter scientifico per arrivare all'attribuzione di proprietà salutistiche agli alimenti:

  • Primo livello: ricerca di base e sperimentazione; identificazione e comprensione dei meccanismi di interazione tra alimento e modulazione dell'espressione genica e di funzioni biochimiche cellulari, al fine di dimostrare i potenziali effetti fisiologici.
  • Secondo livello: sviluppo di modelli e metodologie per dimostrare, attraverso studi di nutrizione umana, questi effetti e le loro conseguenze.
  • Terzo livello: disegno di adeguati studi di nutrizione umana per dimostrare, al di là degli effetti funzionali, un beneficio sulla salute, compresa la prevenzione di malattie, così da autorizzare l'uso di health claim.

Il pomodoro rosso, per esempio, è un alimento funzionale, poiché in letteratura abbiamo numerosi studi che ne sottolineano la funzionalità salutistica legata al contenuto in licopene.

I termini principalmente utilizzati per designare la categoria degli alimenti funzionali sono:

1. Medical food
2. Nutraceutical
3. Functional food
4. Nutritional food

I termini nutraceutical food (nutraceutici) e functional food (spesso utilizzati come sinonimi) appaiono i più adeguati ad identificare un alimento, un suo componente o un gruppo di alimenti, il cui consumo è considerato favorevole al mantenimento dello stato di salute.

Le vitamine sono state inizialmente considerate componenti tradizionali degli alimenti a cui ricondurre gli effetti fisiologici ipotizzati. Ad esse è stato attribuito un ruolo nella riduzione del rischio di cancro, di malattie cardiovascolari, e nel rallentamento del processo di invecchiamento. Alcuni trial clinici hanno tuttavia dimostrato che la supplementazione di vitamine E, C e carotenoidi (il trio antiossidante per eccellenza), non esercita gli stessi effetti benefici sulla salute di quando viene seguita una dieta variata e ricca di frutta e verdura.
Questi studi hanno quindi portato a considerare che la ridotta incidenza di danni cardiovascolari e cancro nelle popolazioni con largo consumo di frutta e vegetali dev'essere ricondotto alla presenza, in questi alimenti, di altri composti funzionali, anche non nutrienti.