"Si definisce potabile un'acqua limpida, inodore, insapore, incolore e innocua, priva cioè di microrganismi patogeni e sostanze chimiche nocive per l'uomo".
Esiste una grossa differenza tra questa definizione, che è quella attuale, e la precedente. Secondo il vecchio enunciato, un'acqua potabile doveva essere semplicemente pura. Oggi come oggi, il concetto di purezza a cui si faceva riferimento è considerato un'utopia. Se così non fosse non sarebbe necessario stabilire i cosiddetti "limiti di tolleranza". Dal momento che questi esistono, significa che si accetta la possibilità che contaminanti e sostanze potenzialmente pericolose siano presenti nell'acqua potabile, seppure in tracce. Tale concetto è sostenuto dalla presenza di particolari metodi analitici, che ci consentono di individuare quantità infinitesimali, fino all'ordine dei femtogrammi (10-15).
Siamo quindi passati dal concetto di purezza, utilizzato dai vecchi chimici, a quello più moderno di innocuità. La potabilizzazione dell'acqua è dunque importante per garantire che il suo consumo non vada a discapito della nostra salute.
Per stabilire l'idoneità al consumo di un'acqua potabile, occorre valutare determinati caratteri di origine fisica, chimica e microbiologica. Fermo restando che tali parametri sono regolati da disposizioni legali particolarmente cospicue, che si aggiornano frequentemente e sono in continua evoluzione, riportiamo alcune delle caratteristiche fondamentali di un'acqua potabile.
Parametri fisici
Parametro | Valore guida | |
Temperatura | 12 - 25 °C | |
pH | 6,5 -8,5 | |
Conducibilità elettrica | 400 µS/cm 20 °C | |
Residuo fisso a 180 °C | 1500 mg/l | |
durezza totale | 15 - 50 °F | |
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Parametri chimici
Parametro | Valore guida | Note |
Ammoniaca | 0,05 mg/l | indice di un processo putrefattivo in atto (esiste una contaminazione di origine microbiologica che compromette la potabilità dell'acqua. Normalmente anche nelle acque minerali che beviamo dovrebbe esservi l'assenza totale di ione ammonio, a meno che non si conosca a priori la sua origine geologica). |
Nitriti | assenti | indice di inquinamento recente; sono molto pericolosi perché, una volta ingeriti, formano le nitrosammine, sostanze tristemente note per le loro proprietà cancerogene. La pericolosità è elevata soprattutto per i bambini, sia in virtù del minor peso corporeo, sia per la maggiore velocità del metabolismo. |
Nitrati | 5 mg/l | sono tollerati valori superiori in alcune zone d'Italia, come ad esempio le marche. Il pericolo maggiore della contaminazione da nitrati deriva dalla loro riduzione a nitriti all'interno dell'organismo. |
Cloruri | 25 mg/l | l'eccesso di cloruri può essere associato alla contaminazione dell'acqua potabile da parte di urine e liquami (quando si supera questo valore è necessario valutare la zona di captazione). |