Troppe notizie negative, le persone preferiscono evitare di informarsi: ecco perché

Troppe notizie negative, le persone preferiscono evitare di informarsi: ecco perché
Ultima modifica 08.04.2022
INDICE
  1. Introduzione
  2. Evitare le notizie negative
  3. Le notizie negative che provocano effetti sulla sfera emotiva

Introduzione

Negli ultimi due anni soprattutto, ma il fenomeno esisteva anche prima, basta aprire uno dei portali di informazioni disponibili online, o sfogliare le pagine di un giornale, per leggere notizie che possono notevolmente turbare la salute psichica delle persone. Ciò che viene riportato dai media è decisamente cambiato nell'ultimo ventennio, soprattutto in relazione ad eventi drammatici. La diffusione capillare di informazioni ed immagini, anche piuttosto cruente, fa sì che spesso siano addirittura impossibili da evitare. Ci si espone a queste notizie negative, in qualche modo subendone il contenuto e il sentimento, il tono di voce. 

Il contenuto delle notizie fa leva sempre più sull'emotività del lettore. Si tratta di mezzi di comunicazione (non tutti ovviamente ma quelli che fanno particolarmente leva sul sensazionalismo) che si servono di immagini e parole potenti e scioccanti, cariche di paura. Non sorprenderà, dunque, che diversi specialisti abbiano accertato che l'esposizione a continue notizie negative possa influenzare la nostra salute mentale, manifestandosi diversamente sotto forma di aumento di ansia, depressione e reazioni acute allo stress. A subire principlamente questa tendenza, accelerata dalla potenza dei media digitali e dei social network, inoltre, sembrano essere i giovani, dai 18 e 34 anni che finiscono per autoproteggersi, preferendo l'elusione di certe notizie, come quelle relative ai contagi da Covid o la guerra in Ucraina.

Evitare le notizie negative

L'elusione delle notizie negative è conseguenza di due elementi in particolare. Tenute in considerazione le differenze socioculturali di ognuno, la scelta viene fatta sulla basa cognitiva ed emotiva. Tra i fattori cognitivi, si trovano, ad esempio, il contesto e il paese di in cui vive un soggetto, mentre sul fattore emotivo entrano in gioco le peculiarità individuali, come la resistenza davanti a certe immagini, l'impressionabilità, e la sensibilità. 

L'evitare le notizie negative può essere tuttavia temporaneo, quindi legato ad un momento storico "indigesto" a livello emotivo per ogni individuo, che mal sopporta la visione o l'ascolto di certi eventi che caratterizzano il momento. In relazione ai fenomeni attuali, come la pandemia di COVID-19 e la guerra in Ucraina si sta verificano un graduale distaccamento dalle fonti principali di informazione, come internet, telegiornali e giornali.

L'impatto psicologico sulla salute mentale dell'esposizione a frequenti notizie negative è sempre più accertato, e allo stesso tempo difficile da evitare. La conseguenza è eludere articoli o immagini catastrofici per il timore di vivere sentimenti di angoscia, paura, tristezza e ribrezzo. Si tratta, in buona sostanza, di preservare la propria sfera emotiva da un carico di tensione che si presenta prontamente, e che andrebbe ad incrementare preoccuazioni ed ansie già presenti nel quotidiano di ogni individuo. 

Leggere cattive notizie: cosa provoca?

Essere continuamente esposti a cattive notizie che passano sui mass media, genera:

  • Paura
  • Ansia
  • Depressione
  • Cambi d'umore
  • Tristezza e angoscia
  • Crisi di pianto
  • Panico
  • Frustrazione
  • Stress post traumatico 
  • Paura della crisi economica: si tratta del timore più diffuso e l'aumento dei prezzi che si sta registrando in questo periodo non aiuta certo a placarlo, soprattutto considerando che stiamo ancora affrontando la crisi economica causata dalla pandemia di coronavirus. Questa paura è comune a tutti, sebbene sia più intensa in chi ha problemi lavorativi ed economici, e può scatenare livelli elevati di stressansiapanico e addirittura sintomi depressivi.

Le notizie negative che provocano effetti sulla sfera emotiva

L'avvento del digitale ha portato un significativo cambiamento nella natura del giornalismo, e di conseguenza nel modo in cui vengono veicolate certe informazioni, sempre meno filtrate o schermate. La frequenza con cui le persone vengono a contatto con le notizie, comprese quelle negative, è massima: basti pensare alle notifiche, che anche senza volere, compaiono sugli schermi dei telefonini. Indipendentemente dalla nostra volontà, infatti, i media sono onnipresenti, pervasivi e non possono essere spenti. Così, gli eventi mondiali anche più drammatici, diventano parte integrante della quotidianità. L'impatto certamente più significativo dell'era digitale, con la larga diffusione dei social network, e il peso spostato sempre più sull'immagine rispetto alla parola, lo si evidenzia dalla massiccia presenza di giornalisti sui social media.

Immagini catturate live sugli smartphone di coloro che sono vicini o anche direttamente coinvolti in questi eventi, che generano un nuovo modo di fare informazione che può trasmettere sensazioni negative come paura, pericolo, eccitazione e rischio. Fotografie e video sempre più drammatici e scioccanti che non erano disponibili o non permesse in passato. Oggi tutto è quasi in tempo reale, e ciò determina immedesimazione, somatizzazione degli eventi, come se si fosse effettivamente parte dell'accaduto e dell'evento catastrofico.

Attacchi terroristici, un disastro naturale, le sofferenze causate da guerre, carestie e pandemie, scatenano reazioni emotive e affettive che nascono da un sentimento di vicinanza e condivisione spontaneo, anche senza essere realmente coinvolti nell'avventimento. Tristezza, angoscia, ma anche ansia, stress post traumatico, e crisi di panico, possono essere alcuni degli effetti dell'esposizione a notizie negative.