Malattie del benessere: quali sono? Cause, prevenzione e trattamento

Malattie del benessere: quali sono? Cause, prevenzione e trattamento
Ultima modifica 06.10.2022
INDICE
  1. Quali sono le malattie del benessere? Perché sono pericolose?
  2. Perché insorgono le malattie del benessere?
  3. Prevenzione e trattamento delle malattie del benessere

Cosa sono le malattie del benessere?

Malattie del benessere è il nome attribuito a condizioni patologiche/disagevoli, soprattutto di natura metabolica, provocate o aggravate dall'obesità – eccesso di peso causato dall'esubero di massa grassa, misurabile in maniera oggettiva anche con un semplice BMI – e da un livello insufficiente di attività fisica.

Fattori ambientali e culturali predisponenti

Molti lettori si chiederanno per quale ragione, trattandosi di condizioni "negative", vengano definite con un appellativo dalla connotazione invece positiva (benessere).

Il motivo è banale; ovvero che i fattori maggiormente responsabili sono (o meglio, dovrebbero essere) "elementi migliorativi" della qualità di vita generale; cioè:

  • aumento del grado tecnologico;
  • maggiori disponibilità economiche;
  • più elevate possibilità alimentari.

Di fatto, quel che avviene è esattamente l'opposto.

È per questo che, a modesto parere dell'autore, le condizioni che andremo a descrivere dovrebbero essere rinominate malattie del malessere, piuttosto che del benessere.

Nei paragrafi che seguiranno ci soffermeremo sulla descrizione dei vari disagi, del meccanismo eziologico alla loro base e, non di meno, di come prevenirli e/o curarli.

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Quali sono le malattie del benessere? Perché sono pericolose?

Le malattie del benessere sono tutte quelle patologie influenzate negativamente dalle abitudini complessive, dall'ambiente (società, cultura) e dalla familiarità (non parliamo di genetica, ma di impronta educativa), con meccanismo eziologico strettamente legato al comportamento alimentare e motorio.

Esse sono quasi sempre accomunate da uno squilibrio delle masse corporee, con eccesso di quella grassa e difetto (assoluto o percentuale) di quella magra.

La condizione più frequente è di obesità, ovvero di sovrappeso grave. All'aumentare del BMI, infatti, aumentano le probabilità statistiche di ognuna.

Fanno una modesta eccezione i cosiddetti skinny fat, ovvero quei soggetti che mostrano una BMI apparentemente normale o indicatore di sovrappeso non patologico, ma caratterizzati da scarsissime masse muscolari e un deposito di grassi consistente.

Lo sapevi che…

La correlazione tra sedentarietà e malattie del benessere è di tipo multilaterale:

  • di per sé favorisce l'aumento di peso;
  • peggiora la funzionalità cardio-vascolare, respiratoria e motoria;

predispone ad una vasta serie di disagi che rendono ancora più difficile muoversi (degenerazione articolare, scarse capacità nervose come, ad esempio, quella di coordinazione, equilibrio ecc.).

Per contro, sembrano invece protetti quei soggetti con BMI superiore alla soglia di normalità ma dotati di masse muscolari elevate. Ovviamente, si tratta di una caratteristica sensibilmente influenzata/dipendente dalla pratica sportiva.

Gran parte delle malattie del benessere fa parte delle patologie metaboliche, con o senza predisposizione genetico-ereditaria. Le più diffuse sono:

  1. Alterazioni del metabolismo glucidico, con insulino-resistenza e/o iperinsulinemia, iperglicemia cronica e/o diabete mellito tipo 2 conclamato;
  2. Ipertensione arteriosa primaria;
  3. Ipercolesterolemia LDL – che, il più delle volte, determina un'ipercolesterolemia totale – e/o ipocolesterolemia HDL relativa;
  4. Ipertrigliceridemia (sopravvalutata, in realtà);
  5. Iperuricemia e/o gotta.

La conseguenza più grave è, ovviamente, un peggioramento della qualità della vita, un maggior rischio di aterosclerosi e trombosi, e di eventi cardio-cerebro vascolari (infarto, ictus). Le incidenze statistiche di invalidità permanente e morte aumentano considerevolmente.

Esiste poi un'ampia, anzi, una vastissima gamma di disturbi correlati all'obesità e alla sedentarietà che, tuttavia, non viene fatta rientrare propriamente nella categoria delle malattie del benessere – ma che, a conti fatti, invece dovrebbe. Parliamo di:

Per approfondire: Sindrome Metabolica

Perché insorgono le malattie del benessere?

Ribadiamo che i due maggiori fattori predisponenti sono la sedentarietà e l'obesità.

Ad essi ne aggiungiamo un terzo, anche se generico, ovvero lo "stile di vita globalmente non salutare".

Questo corrisponde ad una serie di atteggiamenti negativi, insalubri, che potremmo riassumere come segue:

  1. Tabagismo, soprattutto il fumo di sigaretta;
  2. Abuso alcolico;
  3. Scarsa qualità o quantità di sonno;
  4. Elevati livelli di stress cronico;
  5. Insufficiente equilibrio nutrizionale, con conseguenti eccessi nutrizionali da un lato, e livelli sub-ottimali dall'altro.

Prevenzione e trattamento delle malattie del benessere

La prevenzione e il trattamento delle malattie del benessere è pressoché uguale per tutti i soggetti non gravi e non gravemente obesi.

Sia sul piano dietetico che motorio, un obeso diabetico e uno ipercolesterolemico, a patto che non risultino profondamente compromessi, potrebbero venire trattati allo stesso modo.

Questo perché l'obbiettivo primario comune è sempre quello di dimagrire!

Il solo calo ponderale ha un impatto metabolico superiore ad altri accorgimenti nutrizionali - come la gestione dell'indice glicemico degli alimenti o l'aumento dei grassi essenziali.

Inoltre, qualsiasi dieto-terapia "che si rispetti" è sempre di tipo bilanciato e rispettoso di tutti i criteri necessari normalizzazione dei parametri metabolici (pochi grassi saturi, poco colesterolo, carico glicemico complessivo adeguato, più fibre, antiossidanti ecc.).

L'unica piccola eccezione riguarda gli ipertesi, che dovranno prestare maggiore attenzione alla pratica di sport basati sulla forza (bodybuilding, sollevamento pesi) – che, se fatte malamente (con manovre di Valsalva estremizzate), possono determinare un aumento della pressione arteriosa.

In merito ai soggetti fragili, come: grandi obesi, anziani, aterosclerotici, cardiopatici, o con un passato di infarto, TIA o ictus, BPCO ecc. il discorso cambia. È necessario valutare attentamente la condizione medica prima di intraprendere qualsiasi protocollo di allenamento.

Sempre sul piano motorio, i grandi obesi dovranno inoltre tenere conto del loro "handicap" – poiché le implicazioni che ciò prevede sono effettivamente limitanti su vari aspetti – iniziando a muoversi nel rispetto della "progressione del carico allenante" – quindi molto cautamente e con estrema gradualità.

Nel pratico, quindi, la prevenzione e il trattamento delle malattie del benessere gravitano attorno al contrasto dei fattori predisponenti.

  1. Aumentare il livello di attività fisica generale e praticare esercizio motorio sportivo: il movimento fisico partecipa a gestire meglio gli stimoli fisiologici (fame, sede, evacuazioni, sonno-veglia ecc.), aumenta le possibilità di mantenere un peso corretto e mantiene i parametri metabolici in equilibrio (soprattutto glicemia, lipemia e pressione). Quale sporta fare? Non è importante! Ciò che conta è iniziare a muoversi, possibilmente curando sia l'aumento della resistenza che della forza;
  2. Dimagrire, instaurando un bilancio calorico negativo previa dieta ipocalorica dimagrante: ovviamente, l'ideale sarebbe rispettare una curva di dimagrimento costante, poco ripida e, soprattutto, garantendo il bilancio nutrizionale complessivo. Tuttavia, a chi soffre di queste condizioni, suggeriamo di pensare prima di tutto a dimagrire!
  3. Correggere le abitudini di vita scorrette: eliminare il fumo, possibilmente anche l'alcol (oppure limitandolo al minimo tollerabile) e, non di meno, abbassare i livelli di stress generale. Una buona terapia psicologica è quasi sempre la soluzione migliore!

Autore

Riccardo Borgacci

Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer