Ortica e salute della prostata: quale relazione?
Per cosa si usa l'ortica?
Le foglie di ortica (Urtica dioica L. e/o Urtica urens L.) sono utilizzate nella medicina popolare per le loro proprietà depurative, antinfiammatorie e rimineralizzanti.
Nella fitoterapia moderna, invece, la radice ricopre un ruolo di primo piano nel trattamento sintomatologico dell'ipertrofia prostatica benigna.
Proprietà dell'ortica
L'ortica è una pianta erbacea perenne, originaria dell'Asia occidentale, oggi diffusa in tutte le regioni temperate del globo, Italia compresa. La droga vegetale di interesse urologico è costituita dai rizomi e dalle radici essiccate, che si caratterizzano per la presenza di fitosteroli (β-sitosterolo, daucosterolo e relativi glucosidi) e scopoletina; discreta anche la presenza di tannini, lecitine, sali minerali, fenilpropani e lignani.
I meccanismi d'azione proposti per spiegare gli effetti positivi nel trattamento dell'ipertrofia prostatica benigna sono diversi.
In vitro, un estratto metanolico di radice di ortica ha inibito il legame delle SHBG (proteine che trasportano gli ormoni sessuali) ai recettori solubilizzati di tessuto prostatico. Tale azione, ascritta ai lignani presenti nella droga, sarebbe di particolare beneficio per limitare la crescita del tessuto prostatico indotta dagli androgeni ed in particolare dal diidrotestosterone.
In un altro studio in vitro un estratto etanolico di radice di ortica ha inibito l'attività dell'aromatasi prostatica; tale effetto, aumentato dall'aggiunta di un estratto di Serenoa repens, diminuisce la conversione del testosterone in estrogeni, riequilibrando il rapporto androgeni/estrogeni (per l'instaurarsi dell'ipertrofia prostatica benigna occorre la presenza degli androgeni, anche se non sono necessariamente la causa diretta della patologia). La frazione polisaccaridica ha mostrato attività di tipo antinfiammatorio ed immunomodulante, con inibizione delle lipossigenasi e della ciclossigenasi (coinvolte nella produzione di citochine infiammatorie).
L'estratto metanolico ha invece inibito la proliferazione cellulare in colture di tessuto prostatico prelevato da pazienti affetti da ipertrofia prostatica benigna. Una frazione lectinica di Urtica dioica agglutinina ha inibito il legame del fattore di crescita epidermica (EGF) ai recettori EGF in una coltura di cellule di tessuto prostatico umano.
Cosa dicono gli studi clinici?
Un estratto di ortica (Bazoton ® -uno) somministrato per 12 mesi, alle dosi di 459 mg/die, a pazienti affetti da ipertrofia prostatica benigna ha garantito il miglioramento dei sintomi associati (diminuzione dell'IPSS* di 5.7 punti, contro i 4.7 punti del gruppo trattato con placebo). La qualità della vita ed i parametri dell'uroflussometria (Qmax, volume residuo dopo la minzione) sono risultati uguali con l'estratto di ortica e con il placebo(1).
L'efficacia terapeutica dell'associazione di estratti di serenoa ed ortica (PRO 160/120) è stata comparata con quella della finasteride. Questo studio multicentrico, randomizzato in doppio cieco, ha coinvolto 543 pazienti con IPB in stadio precoce; dopo 24 settimane di trattamento i benefici ottenuti in termini di miglioramento dell'IPSS e del flusso massimo urinario non presentavano differenze statisticamente significative, mentre maggiore era l'incidenza di effetti avversi nel gruppo trattato con finasteride(2).
(1) Schneider T, Rübben H. Extract of stinging nettle roots (Bazoton®-uno) in long-term treatment of benign prostatic syndrome (BPS). Results of a randomized, double-blind, placebocontrolled multicenter study after 12 month. Urologe[A] 2004;43: 302-6.
(2) Sökeland J. Combined sabal and urtica extract compared with finasteride in men with benign prostatic hyperplasia: analysis of prostate volume and therapeutic outcome. BJU Int 2000; 86(4):439-442.
* IPSS è un test utilizzato a livello internazionale per classificare i numerosi e differenti sintomi che accompagnano un ingrossamento della prostata.
Qual è la dose consigliata?
Si consiglia l'assunzione di 4-6 g di droga vegetale, corrispondenti a 300-600 mg di estratto metanolico al 20%. La radice di ortica è indicata per trattamenti prolungati non inferiori a sei mesi, anche in associazione alla serenoa repens, ai semi di zucca e/o al pigeo africano.
Controindicazioni, interazioni ed effetti collaterali
L'estratto metanolico di ortica è generalmente ben tollerato. Sono stati riferiti pochi casi di effetti collaterali come iperidrosi, episodi di reazioni allergiche cutanee e disturbi gastrointestinali di gravità trascurabile e transitori, quali nausea, diarrea e dolore gastrico.
Considerata la possibile interferenza sul metabolismo degli androgeni e degli estrogeni, l'utilizzo degli estratti è controindicato in gravidanza, in allattamento e nei bambini al di sotto dei 12 anni. Da segnalare anche le possibili interferenze con terapie ormonali, e per sommatoria d'azione con finasteride e dutasteride (farmaci molto utilizzati nel trattamento dell'alopecia androgenetica e dell'ipertrofia prostatica).
In ogni caso, prima dell'assunzione di estratti di radice d'ortica, è necessaria la prescrizione ed il controllo medico.