Ultima modifica 23.07.2019

Vedi anche: Escina ed Escina Beta-sitosterolo nei cosmetici


L'escina è la miscela delle saponine estraibili dai semi (13%), dalla corteccia (1%) e dalle foglie (0,2%) di Ippocastano, a cui conferisce le note proprietà medicinali. Non a caso, i vari estratti di Ippocastano sono standardizzati proprio in escina, ed indicano in etichetta il suo contenuto percentuale per facilitarne il dosaggio; in commercio, è possibile reperire anche questa frazione isolata di glicosidi triterpenici, definita appunto escina, ma a parità di dose garantisce un effetto terapeutico inferiore all'estratto totale.

Escina

L'Ippocastano aumenta la resistenza dei capillari e ne riduce la permeabilità; esercita quindi un'azione antiedemigena, supportata dalla capacità di intervenire sul ricambio elettrolitico locale, favorendo la rimozione dei liquidi interstiziali accumulatisi. Quest'azione capillarotropa e di drenaggio, unitamente a proprietà antinfiammatorie e ad una lieve attività antitrombotica, rendono gli estratti di ippocastano standardizzati in escina indicati in presenza di disturbi da insufficienza venosa periferica (gonfiori, pesantezza, dolori, prurito ecc.), varici e sindromi postflebitiche, emorroidi, cellulite e fragilità capillare.

Nel fitocomplesso, infatti, si riconoscono altre molecole attive di provata azione antinfiammatoria, come l'elucoside (glicoside cumarinico), ed antiossidante, come i flavonoidi (quercetina e kampferolo) e procianidine.

L'escina è contenuta anche in alcune specialità medicianli, come la pomata Essaven gel ®, che la contiene (1%), insieme ad eparina sodica (10.000 U.I/100g) e fosfatidilcolina (0,8%). La formulazione ha lo scopo di evitare fenomeni irritativi locali, spesso riscontrati quando l'escina viene utilizzata esternamente in concentrazioni superiori all'1% e in assenza di antinfiammatori o derivati del colesterolo. Per uso interno, invece, alte dosi di escina possono provocare danni sul glomerulo e sul tubulo renale; di conseguenza il suo utilizzo, al pari degli estratti di ippocastano, è controindicato in presenza di nefropatie o insufficienza renale.

In fitoterapia, per uso interno, si utilizzano estratti standardizzati, in modo da garantire un dosaggio giornaliero di circa 100 mg di escina; normalmente tale dose corrisponde a 500-730 mg di estratto, da suddividersi in due singole assunzioni da 250-365 mg, in formule a rilascio controllato per evitare disturbi gastrointestinali.

Le indicazioni medicinali dell'escina sono le stesse riportate nella tabella a lato; trova infatti impiego, per uso esterno (importante il massaggio) o interno, nel trattamento di vari tipi di edemi, varici, emorroidi, cellulite, ematomi e contusioni, grazie alla sua capacità di aumentare la resistenza capillare e diminuirne la permeabilità. L'escina è indicata anche in presenza di insufficienza venosa cronica, grazie ai suoi effetti antinfiammatori e venotonici (aumenta la contrattilità venosa, riducendo il ristagno di sangue negli arti inferiori e favorendo il suo ritorno al cuore). Pertanto, gli estratti totali di ippocastano standardizzati, e la stessa escina, possono essere d'aiuto in presenza di gonfiori e senso di pesantezza, stanchezza o prurito alle gambe.