Ultima modifica 01.03.2019

La clorofilla è un pigmento verde presente in quasi tutte le piante, nelle alghe ed in alcuni batteri; ha lo scopo di assorbire la luce necessaria alla sintesi dei carboidrati, che avviene a partire dall'acqua e dall'anidride carbonica (fotosintesi clorofilliana).

In natura esistono diversi tipi di clorofilla; le principali sono la a e la b, che assorbono luce a differenti lunghezze d'onda. La clorofilla B, insieme ad alcuni carotenoidi, trasferisce l'energia assorbita alla clorofilla A, ampliando la gamma delle radiazioni luminose utilizzabili dalla pianta. Esiste inoltre una clorofilla C, tipica di alcune alghe, ed una batterioclorofilla o clorofilla D, tipica ovviamente dei batteri.

Dal momento che le clorofille assorbono soprattutto la luce nella porzione del blu-violetto e del rosso-arancione, e poca luce verde, quest'ultima viene trasmessa ai nostri occhi, che ne captano il tipico colore smeraldino.

Un componente molto importante della molecola di clorofilla è il magnesio; non ci stupisce, quindi, che il contenuto di questo minerale nei vegetali verdi sia alquanto generoso.

La clorofilla estratta dalle piante viene utilizzata come colorante per prodotti alimentari e farmaceutici; molte compresse verdi sono rivestite di clorofilla, così come il colorito dell'olio di oliva può essere facilmente esaltato mediante l'aggiunta di questi pigmenti (in certe frodi alimentari viene utilizzata per mascherare tagli con oli di minore qualità, come quello di nocciola). La presenza di clorofilla in un integratore alimentare, in un prodotto dietetico o in un farmaco può comunque avere un significato funzionale, dal momento che la sostanza è dotata di proprietà antiossidanti ed antianemiche (la clorofilla ha una struttura porfirinica molto simile a quella dell'emoglobina, dalla quale differisce per la presenza di magnesio anziché di ferro al centro dell'anello tetrapirrolico).

Nella verdura fresca (soprattutto negli spinaci, nella rucola, nel prezzemolo e nei fagiolini), la clorofilla contribuisce - insieme a polifenoli e carotenoidi - a conferire all'alimento virtù antiossidanti e protettive (si complessa, ad esempio, con sostanze cancerogene, come gli idrocarburi aromatici che si trovano nel fumo di tabacco o  certe ammine eterociclieche presenti nella carne bruciacchiata, riducenendone l'assorbimento a livello gastrointestinale).

La clorofilla o un suo derivato semisintetico, la clorofillina, sono utilizzate come ingrediente attivo in alcune preparazioni destinate a ridurre gli odori corporei, in particolare quello delle urine (in soggetti incontinenti) e delle feci (in pazienti che hanno subìto colostomie o ileostomie, ovverro la creazione, tramite intervento chirurgico, di un ano artificiale nell'addome).