Ultima modifica 22.04.2020

Generalità

La Boswellia serrata o albero dell'incenso è una pianta arborea diffusa prevalentemente nella regione Magrebina, nel Sud-Est Asiatico e nel territorio indiano.

Boswellia SerrataDa sempre, la boswellia rappresenta un elemento fondamentale della tradizione medicinale Ayurvedica, ma negli ultimi 40 anni è stata presa in esame anche dalla medicina occidentale.
Nonostante i primi approfondimenti documentati in letteratura risalgano agli inizi degli anni '70, lo studio della Boswellia serrata e delle sue potenzialità terapeutiche per la medicina convenzionale si è intensificato a partire dagli anni '90; ciò ha permesso di identificare e caratterizzare i principi attivi responsabili delle sue varie azioni biologiche, osservate in anni di sperimentazione animale.

Nel settore manifatturiero, l'olio di resina e gli estratti vengono utilizzati per produrre saponi, cosmetici, alimenti e bevande.

Principi attivi della boswellia

L'olio essenziale, estratto dalla resina trasudata dalla corteccia di questo albero, è ricco di numerosi acidi triterpenici pentaciclici (principi attivi). tra cui il più caratteristico è l'acido acetil-11-cheto-beta-boswellico (AKBA), su cui oggi si focalizza la maggior parte degli studi.

Indicazioni

Quando usare la boswellia?

La boswellia è indicata soprattutto per il trattamento di:

Altri usi secondari della Boswellia serrata includono:

Viene consigliata marginalmente:

franchincenso

Il franchincenso è una resina aromatica ricavata da alcune specie del genere Boswellia. Viene utilizzato nell'incenso e nei profumi

Proprietà ed Efficacia

Quali benefici ha dimostrato la boswellia nel corso degli studi?

La boswellia è dotata di proprietà:

Dal punto di vista molecolare, l'uso dei principi attivi della boswellia si è rivelato utile - prevalentemente in modelli sperimentali - nel:

  • Ridurre l'infiltrato infiammatorio leucocitario in modelli di patologie infiammatorie sistemiche
  • Ridurre la sintesi di anticorpi e in particolare di autoanticorpi, generalmente coinvolti nella genesi delle patologie autoimmuni
  • Inibire l'attivazione del complemento, responsabile del danno flogistico presente in concomitanza a patologie autoinfiammatorie e autoimmunitarie
  • Ridurre il dolore ed esercitare un modesto effetto sedativo.

Questi effetti sembrano associati alla capacità dell'acido beta-boswellico di inibire selettivamente l'enzima 5-lipossigenasi, coinvolto nella sintesi di mediatori dell'infiammazione come il Leucotriene B4 (responsabile di broncocostrizione, aggregazione piastrinica, chemiotassi e vasodilatazione).
Differenti studi sperimentali, inoltre, hanno verificato anche le potenzialità pro-apoptotiche di questo principio attivo, osservando così la capacità di inibire in vitro la crescita di cellule leucemiche mediante l'attivazione delle caspasi.

Uso clinico della Boswellia serrata

Nonostante la maggior parte dei dati presenti in letteratura si riferisca per lo più a risultati ottenuti su modelli sperimentali di malattia, dai restanti trial clinici è possibile descrivere per la Boswellia Serrata:

  • Attività antiartritica: osservata su trial clinici a doppio cieco, nei quali l'uso giornaliero di alcuni estratti di boswellia (5-Loxin, ApresFLEX, precedentemente noto come Aflapin) si è rivelato utile nel ridurre il dolore articolare e lo score di disabilità in pazienti affetti da osteoartrite. La ricerca dimostra che l'uso di boswellia potrebbe ridurre il dolore alle articolazioni dal 32% al 65%. Il tutto ha determinato una riduzione dell'uso di antinfiammatori non steroidei, con un controllo più efficiente dei potenziali effetti collaterali legati a questo tipo di terapia.
  • Attività antiasmatica: descritta in differenti studi condotti su pazienti affetti da asma, nei quali la terapia con boswellia ha determinato una riduzione della severità della malattia con un miglioramento delle capacità spirometriche.
  • Attività antinfiammatoria intestinale: osservata in differenti studi condotti su pazienti affetti da patologie infiammatorie gastro-intestinali, come la retto colite ulcerosa, il morbo di Crohn e l'ileite, nei quali l'uso giornaliero di boswellia ha garantito una riduzione delle dosi di mesalazina, antinfiammatorio generalmente utilizzato in tali condizioni, con un deciso miglioramento della sintomatologia lamentata. Alcune ricerche dimostrano che la boswellia può indurre la remissione della malattia dal 70% all'82% delle persone.

Tutte le altre applicazioni cliniche pubblicizzate per la boswellia, purtroppo non sono ancora supportate da dati di letteratura attendibili.

Dosi e Modo d'Uso

Come usare la boswellia?

Ancora insufficienti sono i dati presenti in letteratura relativi allo studio delle proprietà farmacocinetiche e tossicologiche della Boswellia serrata, con dosaggi utilizzati molto differenti tra i vari studi, soprattutto in base alla titolazione del principio attivo presente nell'estratto.

Generalmente, considerando prodotti titolati al 30-60% in acido beta-boswellico, l'assunzione di 300-1.000 mg al giorno di estratto secco di Boswellia serrata dovrebbe risultare già sufficiente a garantire un primo effetto terapeutico.
Per il trattamento dell'osteoartrite si consigliano:

  • 100-250 mg/die di estratto specifico (5-Loxin); 100 mg al giorno di un altro estratto specifico (ApresFLEX, precedentemente noto come Aflapin)
  • 333 mg/die di un altro estratto specifico.
  • Per il trattamento della colite ulcerosa, si consigliano 300-350 mg per 3 volte al giorno.

Effetti Collaterali

Se presa per bocca e per un massimo di 6 mesi, la boswellia è probabilmente sicura per la maggior parte degli adulti.
Applicata sulla pelle, la boswellia è probabilmente sicura fino a 30 giorni di trattamento.
Per i pazienti atopici, l'uso di questo integratore potrebbe determinare la comparsa di:

  • Reazioni gastroenteriche (dolore, nausea e diarrea), se assunto per via orale
  • Ipersensibilità cutanea tipica dell'allergia, se utilizzato esternamente.

Controindicazioni

Quando non dev'essere usata la boswellia?

L'acido-boswellico è considerato sicuro, in quanto presente anche negli alimenti; tuttavia è necessario evitarlo a concentrazioni farmacologiche in caso di gravidanza e allattamento.

Interazioni Farmacologiche

Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto della boswellia?

La Boswellia serrata può interagire con alcuni farmaci anticoagulanti orali.

Precauzioni per l'Uso

Cosa serve sapere prima di prendere la boswellia?

Vista la presenza di effetti collaterali e la possibilità di alcune potenziali interazioni farmacologiche, sarebbe opportuno consultare il proprio medico prima di assumere integratori di boswellia.

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Autore

Riccardo Borgacci

Riccardo Borgacci

Laureato in Scienze motorie - indirizzo Tecnico Sportivo Laureato in Dietistica
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer