Ultima modifica 25.03.2020

Generalità

L'idrocele è un accumulo di liquido trasparente nello scroto, sacca anatomica in cui risiedono i testicoli dell'uomo.
I soggetti più a rischio di idrocele sono i neonati e gli adulti di età superiore ai 40 anni.
IdroceleLe cause di idrocele variano a seconda dell'età.
Nei bambini, la condizione è dovuta alla mancata chiusura del dotto peritoneo-vaginale. Nei soggetti adulti, può dipendere da: una riapertura del dotto peritoneo vaginale, un'infiammazione dei testicoli, la presenza di ritenzione idrica agli arti inferiori o un tumore al testicolo.
In genere, l'idrocele provoca gonfiore testicolare. Più raramente, può causare dolore e arrossamento allo scroto, e/o senso di pressione alla base del pene.
L'esame obiettivo e l'anamnesi sono fondamentali per una corretta diagnosi.
La terapia varia a seconda della gravità dei sintomi.


Idrocele

Breve ripasso anatomico dell'apparato genitale maschile

Gli elementi fondamentali dell'apparato genitale maschile sono:

  • testicoli o didimi. Contenuti nello scroto, sono le gonadi maschili. Il loro compito è produrre gli spermatozoi e l'importante ormone testosterone.
  • La prostata e le vescicole seminali. La prostata è la ghiandola che produce il liquido seminale. Il liquido seminale, oltre a raccogliere gli spermatozoi (sperma), provvede anche alla loro nutrizione.
    In numero di due, le vescicole seminali producono un liquido simile al liquido seminale.
  • L'epididimo e il dotto deferente di ciascun testicolo. L'epididimo e il dotto deferente sono i canali che uniscono i testicoli alle vescicole seminali e alla prostata, e che immettono in quest'ultima gli spermatozoi.
  • L'uretra. L'uretra è un piccolo canale che inizia a livello della vescica, percorre tutto il pene e serve all'espulsione dell'urina e dello sperma. Genitali MaschiliL'espulsione di urina e sperma avviene attraverso il meato urinario, situato sul glande del pene.
  • Il pene. Il pene l'organo riproduttivo maschile e l'ultimo tratto delle vie urinarie. Grazie alla sua particolare struttura anatomica, consente il passaggio degli spermatozoi dall'uomo alla donna.

Cos'è l'idrocele?

L'idrocele è un accumulo anomalo di liquido trasparente nello scroto, tutt'attorno al o ai testicoli.
Esso rappresenta una delle cause principali di una condizione, che, nel gergo comune, prende il nome di testicolo gonfio.

EPIDEMIOLOGIA

La maggior parte dei casi di idrocele si registrano alla nascita (da a 1 a 10 neonati su 100 ne sono affetti) e negli uomini di età superiore ai 40 anni.

Cause

Nei neonati, l'idrocele è dovuto alla mancata chiusura del dotto che unisce l'addome allo scroto (dotto peritoneo-vaginale) e che permette la discesa dei testicoli nella sacca scrotale. La pervietà del dotto peritoneo-vaginale fa sì che il fluido peritoneale giunga liberamente nella sede dove alloggiano i testicoli. 
Negli uomini adulti, invece, l'idrocele può avere un'origine idiopatica oppure essere la conseguenza di:

  • La riapertura del dotto peritoneo-vaginale;
  • Un'infiammazione dei testicoli, secondaria a un trauma o a un'infezione (per esempio tubercolosi, sifilide o epididimite);
  • La presenza di ritenzione idrica, a livello degli arti inferiori;
  • Un tumore ai testicoli (molto raramente).

Significato di idiopatico
il termine idiopatico, associato al nome di una patologia, indica che quest'ultima è insorta per motivi sconosciuti o non identificabili.

Sintomi, segni e complicazioni

Per approfondire: Sintomi Idrocele


In genere, l'idrocele è responsabile di un gonfiore testicolare, che coinvolge uno o entrambi i didimi.
L'entità del gonfiore varia da paziente a paziente e dipende, soprattutto, dalle cause scatenanti.
Talvolta, in aggiunta al gonfiore testicolare, la presenza di idrocele può essere motivo di: dolore al o ai testicoli, arrossamento a livello dello scroto e senso di pressione alla base del pene.
Alcuni individui con idrocele lamentano sintomi più intensi al pomeriggio-sera, rispetto al mattino.

Complicazioni

Se le cause alla base dell'idrocele mancano di una particolare rilevanza clinica, la condizione risultante è priva di particolari pericolosità e non interferisce né con la funzione sessuale né con la fertilità.
Se, invece, le cause dell'idrocele sono clinicamente assai rilevanti (es: tumore al testicolo, gravi infezioni ecc.), la condizione derivante può avere spiacevoli complicanze, tra cui un'alterata funzione sessuale e/o una ridotta produzione di sperma.

QUANDO RIVOLGERSI AL MEDICO?

Qualunque individuo di sesso maschile che noti di avere un testicolo gonfio (o il genitore che noti un gonfiore al o ai testicoli del proprio bambino) deve contattare immediatamente il proprio medico, per un approfondimento della situazione.
La tempestività della diagnosi è assai importante; se, infatti, il gonfiore fosse collegato a un condizione grave, una diagnosi tardiva potrebbe essere all'origine di spiacevoli conseguenze.

Elenco delle condizioni che, alla pari dell'idrocele, hanno come conseguenza tipica un gonfiore testicolare:

Diagnosi

Di solito, l'iter diagnostico per l'individuazione di un idrocele comincia con un attento esame obiettivo e un'accurata anamnesi. Quindi, prosegue con un test delle urine e un'analisi del sangue, per capire se è in corso o meno un'infezione. Infine, termina con un ecografia scrotale, che corrisponde alla valutazione più attendibile.

ESAME OBIETTIVO E ANAMNESI

L'esame obiettivo è l'insieme di manovre diagnostiche, effettuate dal medico, per verificare la presenza o assenza, nel paziente, dei segni indicativi di una condizione anomala.
L'anamnesi è la raccolta e lo studio critico dei sintomi e dei fatti d'interesse medico, denunciati dal paziente o dai suoi familiari (N.B: i familiari sono coinvolti, soprattutto, quando il paziente è molto piccolo).

ECOGRAFIA SCROTALE

L'ecografia scrotale è un esame di diagnostica per immagini sufficientemente esauriente e del tutto innocuo.
Per la sua realizzazione occorre una sonda a ultrasuoni, la quale, appoggiata sullo scroto del paziente maschio, ne proietta su un monitor gli organi e i tessuti interni.
Diagnosi IdroceleSe praticata in presenza di un gonfiore testicolare, l'ecografia scrotale (o ecografia dello scroto) permette di cogliere le esatte dimensioni e, soprattutto, la natura del rigonfiamento.
A un esame ecografico, un idrocele appare come un accumulo di liquido trasparente.
Se emergono altre stranezze, come per esempio ammassi di contenuto solido, è possibile che l'anomalia testicolare in atto sia più seria (es: tumore ai testicoli).

Terapia

BAMBINI

L'idrocele nei bambini molto piccoli tende a scomparire spontaneamente, senza alcun trattamento particolare. In genere, i tempi di guarigione consistono in circa 12 mesi, non di più.
Se l'idrocele nei bambini molto piccoli non scompare spontaneamente o tende a peggiorare anziché migliorare, i medici potrebbero ritenere indispensabile il ricorso alla chirurgia. L'intervento chirurgico in questione consiste in un'operazione di drenaggio del liquido presente.

ADULTI

Spostando le attenzioni sull'idrocele nell'uomo adulto, è importante precisare fin da subito che il trattamento della condizione dipende dalla sintomatologia.
Un idrocele nell'adulto dalla sintomatologia irrilevante non richiede cure specifiche, in quanto tende a risolversi spontaneamente, nel giro di 6 mesi. In tali frangenti, si assiste a un riassorbimento spontaneo del liquido presente all'interno dello scroto.
Al contrario, un idrocele nell'adulto dalla sintomatologia importante può rendere necessarie l'aspirazione tramite ago del liquido presente nello scroto oppure, nei casi più gravi, una pratica chirurgica, nota come idrocelectomia.

ASPIRAZIONE DEL LIQUIDO TRAMITE AGO

I medici optano per l'aspirazione del liquido quando l'idrocele è di medie dimensioni e responsabile di una fastidiosa sintomatologia.
L'aspirazione è un'opzione terapeutica con i suoi vantaggi e i suoi svantaggi.
Il vantaggio principale consiste nella ridotta invasività; lo svantaggio più importante, invece, consiste nella non trascurabile possibilità di ricomparsa dell'idrocele.

IDROCELECTOMIA

L'idrocelectomia è un intervento praticato in presenza di casi di idrocele di grandi dimensioni e assai dolorosi.
Tale operazione prevede l'anestesia generale o locale, la pratica di un'incisione a livello scrotale o sul basso addome e il drenaggio, attraverso la suddetta incisione, del liquido anomalo presente nello scroto.
Al termine del drenaggio, il chirurgo provvede a richiudere l'incisione con dei punti di sutura.
Se praticata in anestesia generale, l'idrocelectomia rende necessario il ricovero ospedaliero del paziente per almeno un giorno.
L'operazione di idrocelectomia è efficace; tuttavia non esclude la possibilità che l'idrocele possa ripresentarsi in futuro.


Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza