Ultima modifica 27.09.2019
Vedi anche: Calcolare il gruppo sanguigno e dieta del gruppo sanguigno

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Gruppi sanguigni e fattore Rh

Ricerche successive agli studi di Landsteiner misero in luce l'esistenza di altri antigeni di cui è importante tener conto nella pratica delle trasfusioni. Tra questi il più importante è il cosiddetto fattore Rh, un antigene scoperto da un gruppo di ricercatori capitanati dallo stesso Landsteiner, intorno al 1940.

La scoperta del fattore Rh fu resa possibile dagli studi condotti su un gruppo di macachi Rhesus, da cui derivò il nome Rh.


Nel torrente circolatorio, indipendentemente dal gruppo sanguigno, l'antigene Rh può esserci o essere del tutto assente. Nel primo caso si parla di Rh positivo (Rh+), nel secondo di sangue Rh negativo (Rh-).

A differenza di quanto accadeva per i gruppi sanguigni A, B e 0 un individuo Rh- non ha nel suo sangue gli anticorpi per il fattore Rh positivo. Questi anticorpi si formano non appena il paziente riceve una trasfusione di sangue Rh positivo. Il processo è all'inizio molto lento e non causa problemi nell'immediato.

Le complicazioni insorgeranno soltanto nel caso di una seconda trasfusione da un donatore incompatibile, quando il sangue del paziente sarà già ricco di anticorpi anti-Rh che andranno ad aggredire i globuli rossi trasfusi provocandone l'agglutinazione.

Il fattore Rh positivo è un carattere dominante e per questo motivo, un soggetto Rh- è sicuramente omozigote per quel carattere (un Rh- ricevuto dal padre ed un Rh- ricevuto dalla madre). Al contrario un individuo Rh+ può essere sia omozigote (Rh+ Rh+) sia eterozigote (Rh+ Rh-).

Un caso particolare è rappresentato dall'incrocio tra una donna con gruppo sanguigno Rh- ed un uomo portatore del gene Rh+. Le possibili combinazioni sono riportate in tabella:


madre

figli  

madre

figli

Rh- Rh+Rh- Rh+Rh-   Rh- Rh+Rh- Rh-Rh-
Rh- Rh+Rh- Rh+Rh-   Rh- Rh+Rh- Rh-Rh-
  Rh+ Rh+     Rh+ Rh-
A)

padre

  B)

padre

 

Padre omozigote Rh+ Rh+; mamma omozigote Rh- Rh-

 

padre eterozigote Rh+ Rh-; mamma omozigote Rh- Rh-


Mentre nel caso A nasceranno sicuramente figli Rh positivi, nel caso B vi è una probabilità del 50% che la donna dia alla luce un figlio Rh negativo.

Dato che la mamma ha gruppo sanguigno Rh- si crea una incompatibilità tra il suo sangue e quello del bambino Rh+ che porta in grembo. Durante la gravidanza questa incompatibilità non crea alcun problema in quanto i globuli rossi del feto non vengono in contatto con il sangue materno. Tale contatto si verifica invece al momento del parto ed in particolare durante il distacco della placenta. Il sangue materno, come visto precedentemente nel caso in cui il paziente Rh- riceva una trasfusione di sangue da un Rh+, comincia a produrre gli anticorpi anti-Rh.

I problemi, anche in questo caso, non si manifestano nell'immediato ma insorgono solo in caso di una seconda gravidanza. Se anche il secondo figlio sarà portatore del fattore Rh+ gli anticorpi materni aggrediranno i globuli rossi del feto causando gravi menomazioni a carico del sistema nervoso del nascituro..

Oggi fortunatamente i medici hanno a disposizione dei test molto precisi per valutare tale ipotesi che, nel caso venga confermata, potrà essere allontanata semplicemente somministrando subito dopo il primo parto farmaci in grado di distruggere gli anticorpi anti-Rh.

Gruppo sanguigno e Compatibilità per Donazioni di sangue


Gruppo Puoi donare il sangue a: Puoi ricevere trasfusioni da:
A+ A+  AB+ A+  A-  0+  0-
O+ 0+  A+  B+  AB+ 0+  0-
B+ B+  AB+ B+  B-  0+  0-
AB+ AB+ Tutti
A- A+  A-  AB+  AB- A-  0-
0- Tutti 0-
B- B+  B-  AB+  AB- B-  0-
AB- AB+  AB- AB-  A-  B-  0-