Green: Cosa Vuol Dire ed Esempi
Ultima modifica 02.12.2021
INDICE
  1. Introduzione
  2. Cosa Vuol Dire
  3. Economia Green
  4. Politiche Verdi
  5. Greenwashing

Introduzione

Chi non ha mai sentito parlare di green?

Si tratta di un aggettivo dotato di connotazione positiva, utilizzato per qualificare attività, prodotti, approcci e stili di vita sul piano della sostenibilità.

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Tuttavia, come spesso accade, ciò che fa tendenza è anche soggetto ad utilizzi impropri e/o a strumentalizzazioni con fini di marketing.

In questo breve articolo cercheremo di capire meglio cos'è il green e quali sono le sue relative implicazioni sia economiche che sociali.

Per approfondire: Sostenibilità: Cosa Significa e Come Migliorarla

Cosa Vuol Dire

Cosa vuol dire green?

Green, cioè "verde" in lingua inglese, è un aggettivo impiegato nell'ambito dell'ecologia (ecosostenibilità) con l'intento di assegnare - a oggetti, servizi o programmi - una connotazione ecologica e rispettosa dell'ambiente.

In ambito commerciale, viene considerato green tutto ciò che riduce l'impatto ambientale, rispetto ad un approccio classico o tradizionale.

Partecipano alla caratteristica green:

  • riduzione delle emissioni totali [ad es. diminuendo i passaggi dal produttore al consumatore, prediligendo la filiera corta e ancor meglio se a chilometro zero (km 0)];
  • miglioramento dell'impronta idrica;
  • promozione dell'agricoltura sostenibile (ad es. certe forme di agricoltura verticale);
  • promozione dell'allevamento sostenibile;
  • promozione della pesca e dell'itticoltura sostenibili;
  • impiego di packaging riciclabili, meglio se biodegradabili o ancor più se compostabili;
  • sostituzione delle fibre tessili sintetiche con quelle naturali;
  • ecc.

Quando il green non è sostenibile?

Green non è sinonimo di sostenibilità.

Infatti, quello ecologico è solo uno degli aspetti che rendono sostenibile un prodotto o un servizio. L'aspetto sociale e quello economico rivestono la stessa importanza.

In sintesi: se un prodotto o un servizio green avesse un costo maggiore, non sarebbe economicamente sostenibile; se non fosse accessibile o non assolvesse lo stesso ruolo per il singolo o per la comunità, non sarebbe socialmente sostenibile.

Pertanto, un prodotto green può essere definito sostenibile se è:

  • Migliore sull'impatto ambientale;
  • Concorrenziale lato economico;
  • Perfettamente funzionale e sufficientemente disponibile.
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Esempio di prodotti green sostenibili e non sostenibili

Facciamo alcuni esempi.

Nell'ambito della cucina e della gastronomia, si fa un ampio utilizzo di carta forno e fogli d'alluminio non riciclabili, e di teglie teflonate. Questi prodotti possono essere rimpiazzati da semplici fogli siliconici, da posare su teglie da forno normali. In tal caso il vantaggio sarebbe tanto ecologico quanto economico.

Viceversa, nel campo dell'edilizia, nel periodo post-pandemico da covid-19, abbiamo assistito ad un aumento dei prezzi delle materie prime tale da rendere non più economicamente e socialmente sostenibile il loro acquisto. Le stesse, inoltre, sono in esaurimento.

È in tal modo che la ristrutturazione con finalità di ottimizzazione sulle prestazioni energetiche, se da un lato è green poiché permette di ridurre le emissioni di CO2 (nel lunghissimo termine, praticamente fino al termine della vita di una casa semi-nuova) non risulta più sostenibile sul piano economico e sociale.

E ancora, parlando di agricoltura verticale, se riutilizzassimo strutture in disuso e adottassimo tutti gli accorgimenti del caso (ad esempio, raccoglimento dell'acqua piovana), l'attività potrebbe essere considerata globalmente green e sostenibile.

Dal lato opposto, se fosse necessario edificare veri e propri palazzi dedicati, installare illuminazioni artificiali in uso h24, e portare un allacciamento idrico esterno, per quanto da un lato si ridurrebbe l'impatto sull'habitat naturale, dall'altro avremmo costi ed emissioni difficili da ammortare.

Esiste una normativa a riguardo?

La norma ISO 14021 delle Asserzioni Ambientali Autodichiarate stabilisce i crismi di asserzione ambientale.

Slogan, marchi o descrizioni commerciali possono contenere asserzioni ambientali; i concetti coinvolti nella sostenibilità sono tuttavia molto complessi e in fase di studio.

Questo perchè non sono ancora stati concepiti metodi definitivi di misurazione; non devono pertanto essere citate asserzioni generiche.

In definitiva, per godere dell'appellativo "green" o "verde", è indispensabile riportare dettagliatamente quale impatto ambientale è stato migliorato, in che modo misurarlo e il metodo impiegato.

Per approfondire: Saving Bees: Proteggere le Api fa Bene all'Ambiente e all'Economia

Economia Green

Cos’è la green economy?

"Green" è impiegato anche come abbreviazione di green economy.

L'economia green si concentra sull'importanza della salute della biosfera per il benessere umano. E' parte integrante del concetto di sviluppo sostenibile.

La green economy si contrappone al capitalismo convenzionale, basato esclusivamente sulla crescita economica, ignorando la salute e l'integrità ecologiche. Al contrario, il capitalismo convenzionale è spesso a discapito della biosfera, che ne rimane danneggiata.

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Peraltro, secondo l'economia verde, lo sviluppo del capitalismo convenzionale determina una crescita anche "antieconomica", poiché fondata esclusivamente su un aumento materiale ed immediato, che tuttavia abbassa la qualità complessiva della vita (anche umana) e riduce le aspettative future.

La green economy gode di una prospettiva più lungimirante, cercando di "non prendere in prestito" le risorse necessarie dalle generazioni future, ma raggiungendo piuttosto una maggior "prosperità senza crescita materiale".

Il concetto, per quanto astratto, è facilmente esplicabile:

Secondo il capitalismo convenzionale, l'aumento della qualità della vita deriva da un aumento dei beni e dei servizi fruibili; ergo, maggiori disponibilità di consumo, provenienti da maggior lavoro, impiego di risorse ed emissioni.

Secondo l'economia verde invece, l'aumento della qualità della vita deriva dal ridimensionamento intelligente dei beni e dei servizi fruibili; cioè, ottimizzazione dell'impiego di risorse rinnovabili, diminuzione delle emissioni, e abbattimento dei costi superflui per godere di un miglior potere d'acquisto.

Molti aspetti della green economy potrebbero essere considerati antiglobalisti.

Sostituendo gli ambienti naturali e le culture locali con un'unica economia commerciale, definita monocultura economica globale, la globalizzazione economica viene considerata una minaccia al benessere.

Questa non è tuttavia una politica universale, poiché appoggiano ugualmente l'economia di libero mercato, a patto che sia regolamentata da misure aggiuntive per promuovere lo sviluppo sostenibile.

In tal senso, l'economia verde si potrebbe dividere in due grossi filoni politici: quello degli ecosocialisti e quello degli ecocapitalisti (vedi sotto).

Nel prossimo paragrafo parleremo di politica green (green politics o ecopolitics).

Per approfondire: Agricoltura Verticale o Skyfarming (Vertical Farming): la Nuova Dimensione della Sostenibilità

Politiche Verdi

Cosa sono le green politics o ecopolitics?

"Green" è usato anche come abbreviazione di green politics (anche dette ecopolitics).

Si tratta di un insieme di ideologie politiche che mirano a promuovere una società ecologicamente sostenibile spesso, ma non sempre, radicata nell'ambientalismo, nella nonviolenza, nella giustizia sociale e nella democrazia di base.

Potremmo riassumere i quattro pilastri fondamentali delle green politics come segue: Saggezza ecologica, Giustizia sociale, Democrazia di base, Nonviolenza.

Le politiche verdi sono tendenzialmente di sinistra (ecosocialismo). D'altro canto, sono emersi anche movimenti opposti di destra come l'ecocapitalismo e il conservatorismo verde.

Le ecopolitics hanno iniziato a prendere forma in occidente negli anni '70 (con il partito tedesco die Grünen). Da allora, i "partiti verdi" si sono sviluppati ed affermati in molti paesi del mondo ed hanno ottenuto un discreto successo elettorale.

Attenzione! ciò detto, non bisogna commettere il madornale errore di associare certi personaggi pubblici e le organizzazioni, politiche e non, all'ideologia che sta alla base delle politiche green. Questo per evitare che un vero e proprio movimento culturale possa rimanere danneggiato da eventuali scorrettezze (reati, diffamazione ecc.) imputabili a una o più persone.

L'ecologia politica è oggi di dominio accademico, rappresentando un campo di studio interdisciplinare basato su studi di ampio respiro che integrano le scienze sociali ecologiche con l'economia politica, toccando argomenti come il degrado e l'emarginazione, i conflitti ambientali, la conservazione, il controllo, l'identità ambientale e i movimenti sociali.

I sostenitori delle ecopolitics condividono alcune idee dei movimenti per la conservazione, l'ambiente, il femminismo e la pace. Oltre alla democrazia e alle questioni ecologiche, le green politics si occupano di libertà civili, giustizia sociale, nonviolenza, localismo e tendono a sostenere il progressismo sociale.

L'ideologia verde è abbastanza collegata con altre ideologie ecocentriche, tra cui anche l'ecofemminismo e l'anarchismo verde, ma fino a che punto queste possano essere viste come forme di green politics è oggetto di dibattito - alcuni movimenti si muovono anche oltre il limite della legalità (ecoterrorismo).

Lo Sapevi che…

Greenlifestyle è una comunità indonesiana senza scopo di lucro istituita come piattaforma di condivisione per discutere le varie soluzioni "green" applicabili alla vita di tutti i giorni, con l'obiettivo di intervenire positivamente sul degrado ambientale provocato sia dai cittadini che dalle aziende.

Svolge un'attività molto simile Green Life, un altro gruppo no-profit per la conservazione ambientale e lo sviluppo sociale in Myanmar.

Per approfondire: Edilizia Sostenibile: Requisiti di una Casa Green

Greenwashing

Cos’è il greenwashing?

Greenwashing (o green sheen), tradotto come "ecologismo di facciata", è un termine usato da alcuni ambientalisti per descrivere certe strategie aziendali ingannevoli, basate sulla promozione di politiche green, in realtà finalizzate a coprire l'impatto realmente distruttivo che l'impresa esercita sull'ecosistema.

Certe aziende utilizzano il greenwashing per migliorare la percezione pubblica dei loro brand, oscurando il quadro generale.

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Tuttavia un numero crescente di ricerche indica che, senza monitoraggio e verifiche esterne, le strategie di greenwashing equivalgono ad atteggiamenti concretamente ingannevoli.

Quando un'impresa sceglie di comportarsi in modo responsabile, adottando uno sviluppo sostenibile, deve modificare profondamente la propria cultura aziendale, comprendere e appropriarsi del concetto.

Non dovrebbe bastare una comunicazione efficace a convincere i consumatori all'acquisto, che invece dovrebbero essere tutelati dagli enti di controllo sull'effettiva sostenibilità.

Per approfondire: Cibo Sostenibile: Cosa Acquistare nel Rispetto dell’Ambiente

Autore

Riccardo Borgacci
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer