Bar e ristoranti saranno obbligati a offrire acqua gratis dal rubinetto?

Bar e ristoranti saranno obbligati a offrire acqua gratis dal rubinetto?
Ultima modifica 23.11.2022
INDICE
  1. Introduzione
  2. Che cosa sta succedendo in Spagna
  3. La situazione in Italia
  4. Gli italiani preferiscono l’acqua in bottiglia
  5. L’acqua del rubinetto è sicura

Introduzione

La plastica è uno dei materiali più inquinanti in assoluto: per questo, è importante ridurne il più possibile l'utilizzo. Fra le varie misure che si possono adottare per raggiungere questo scopo, c'è anche l'uso dell'acqua del rubinetto invece di quella in bottiglia.

Fra l'altro, per un'acqua in bottiglia al ristorante si possono arrivare a pagare anche cifre esorbitanti, fino a 5-7 euro: fortunatamente si tratta di casi rari, ma anche nei locali meno chic e nelle città più piccole si possono spendere importi non indifferenti per un bene che non dovrebbe certamente essere di lusso.

Le cose potrebbero cambiare? Forse: il governo spagnolo ha approvato una norma che, a partire da gennaio 2023, prevede l'obbligo per bar e ristoranti di servire gratuitamente acqua del rubinetto e non è detto che altri Paesi non seguano questo esempio.

Che cosa sta succedendo in Spagna

La Spagna si è posta un obiettivo ambizioso, ma quanto mai necessario: entro il 2030, ridurre il livello di rifiuti generati al 15% rispetto alla quantità totale registrata nel 2010.

Un traguardo importante che si pone all'interno di un piano di più ampio respiro che mira all'abbandono della plastica, un materiale che è altamente inquinante e sempre più problematico in termini ambientali (come dimostrato ormai da diversi studi e analisi).

L'obbligo per i gestori di bar, ristoranti, bistrò, caffetterie, pizzerie e in generale locali che servono cibo e bevande di offrire ai propri clienti acqua del rubinetto a partire da gennaio 2023 è uno dei provvedimenti presi dal governo spagnolo per vincere questa sfida, che tutti i Paesi dovrebbero porsi in modo da rallentare il processo di surriscaldamento della terra e far fronte all'emergenza climatica.

Insieme a questo obbligo, la Spagna ha introdotto anche un aumento delle tariffe per il conferimento e lo smaltimento dei rifiuti in discarica e nuove tasse sui prodotti di plastica monouso.

La situazione in Italia

In Italia, al momento non esistono leggi che obblighino i professionisti della ristorazione a offrire ai propri clienti acqua dal rubinetto in forma gratuita. La legislazione italiana impone solo l'obbligo, per il locale pubblico, di avere una fonte di acqua potabile che rispetti una serie precisa di requisiti igienici: sulla carta, dunque, bar, ristoranti e pizzerie potrebbero offrire acqua sicura dal rubinetto, ma nella pratica nessuna norma li costringe a farlo.

È pur vero che diversi ristoranti e bar lo fanno già: si pensi anche semplicemente all'usanza di offrire insieme al caffè un bicchiere di acqua del rubinetto. Tuttavia, di contro capita che di fronte a una specifica richiesta del cliente il ristoratore si rifiuti di mettere in tavola una caraffa di acqua potabile.

C'è da dire che quello che accadrà in Spagna a partire dall'inizio del 2023 non costituisce un esempio isolato. In molti Paesi, infatti, indipendentemente dalla presenza di specifiche norme in proposito, c'è l'abitudine di servire ai clienti acqua gratuita dal rubinetto: in Francia, per esempio, ma anche nella stessa Spagna.

Gli italiani preferiscono l’acqua in bottiglia

A oggi, il governo italiano non si è espresso su eventuali obblighi simili a quello approvato in Spagna. Non è detto, però, che non possa muoversi in questo senso in futuro.

Del resto, l'Italia è uno degli Stati con il più grande consumo di acque in bottiglia: secondo i dati presentati lo scorso settembre al Festival dell'Acqua, organizzato da Utilitalia e Smat a Torino, gli italiani sono i primi consumatori d'acqua in bottiglia in Europa e i secondi al mondo (dopo i messicani).

Ben il 62% delle famiglie italiane accorda la propria preferenza all'acqua in bottiglia, spendendo circa 240 euro l'anno per coprire questa spesa; 208 sono i litri d'acqua in bottiglia bevuti in media all'anno da ogni italiano, contro una media europea di 106 litri. Non solo: gli italiani sono secondi anche per domanda di plastica.

Basti pensare che, solo in termini di bottiglie, ogni giorno nella nostra penisola vengono utilizzate 30 milioni di bottiglie di plastica (contro le 7 di vetro): in un anno 13,5 miliardi di bottiglie diventano rifiuti da gestire.

L'idratazione è sempre importante, ma quanta acqua si deve bere in inverno?

L’acqua del rubinetto è sicura

Per quale ragione gli italiani preferiscono l'acqua in bottiglia? Stando a una ricerca condotta dalla società Interceptor, gli intervistati ritengono l'acqua in bottiglia "più qualificata e affidabile" anche se solo il 14% si informa realmente sulla qualità e le analisi dell'acqua del rubinetto.

Eppure, in Italia la qualità dell'acqua del rubinetto è elevatissima, fra le migliori in Europa. Del resto, dal 2003 è in vigore il decreto legislativo n.31 del 2001 che, non solo prevede una riduzione delle concentrazioni delle sostanze nocive presenti nell'acqua, ma assicura anche la qualità dell'acqua al rubinetto.

Questo significa che gli acquedotti hanno l'obbligo di fornire acqua sicura al rubinetto di casa: i parametri considerati sono molto più restrittivi per l'acqua del rubinetto che per quella in bottiglia e anche i controlli sono maggiori per la prima.

A differenza di quanto temono in molti, il cloro non è nocivo, anzi: è un disinfettante che evita la proliferazione dei batteri nell'acqua. In ogni caso, per ovviare al sapore sgradevole, è sufficiente versare l'acqua in una brocca o in una bottiglia e aspettare qualche minuto prima di berla: il cloro, infatti, evapora in poco tempo.

L'acqua del rubinetto non è solo sicura, ma è anche la scelta migliore per l'ambiente. Infatti, le bottiglie di plastica costituiscono rifiuti da smaltire. Fra l'altro, la raccolta differenziata della plastica riesce a intercettare solo una parte delle bottiglie. Per non parlare degli spostamenti, molto spesso del tutto irrazionali, dovuti al trasporto su gomma delle bottiglie.