Glicemia e Dimagrimento
Ultima modifica 27.03.2023
INDICE
  1. Valori di Glicemia
  2. Regolazione della Glicemia
  3. Come influisce la glicemia sul dimagrimento?
  4. Controllo Glicemico e Dimagrimento
  5. Regole d'Oro per Controllare Glicemia e il Peso Corporeo

Valori di Glicemia

La glicemia è la quantità di glucosio presente nel sangue (mg/dl).

I valori glicemici a digiuno si attestano normalmente intorno a 60-75 mg/dl, mentre nella fase postprandiale salgono a 130-150 mg/dl.


Valori glicemia a digiuno (mg/dl) (mmol/L)
NORMALE 70-99 3.9 - 5.5
Alterata (IFG) 100-125 > 5.5 - <7.0
Diabete >126 > 7.0

*IFG = alterata glicemia a digiuno

Glicemia dopo 120' dal carico orale di glucosio (OGTT) (mg/dl) (mmol/L)
NORMALE < 140 < 7.8
Alterata (IGT) > 140 < 200 > 7.8 < 11.1
Diabete > 200 > 11.1

*IGT = alterata tolleranza al glucosio

Regolazione della Glicemia

L'organismo umano possiede un sistema di regolazione intrinseco che consente di mantenere relativamente costante la glicemia durante l'arco della giornata. La presenza di glucosio nel sangue è essenziale per la vita, esso è infatti un nutriente essenziale per tutte le cellule dell'organismo.

In soggetti sani che seguono una dieta mista la glicemia si mantiene, durante la giornata, generalmente tra i 60 e i 130 mg/dl, con un valore medio di riferimento di 90 mg/100 ml (5 mM)

Mantenere costante la glicemia è importante per assicurare il normale apporto energetico al cervello. A differenza di altri organi e dei muscoli il cervello non è in grado di immagazzinare riserve di glucosio dalla cui disponibilità dipende direttamente. Se si escludono le condizioni di digiuno prolungato, (vedi: chetoni) il glucosio ematico è  l'unico substrato energetico utilizzabile dal cervello.

Inoltre sia valori troppo bassi di glicemia (ipoglicemia) che valori troppo alti (iperglicemia) sono potenzialmente pericolosi per l'organismo e, se protratti per lunghi periodi. possono portare a conseguenze molto gravi (coma, e diabete )

Il sistema di regolazione  della glicemia è mediato principalmente dall'azione di due ormoni: l'insulina ed il glucagone.

L'insulina è un ormone ipoglicemizzante perché promuove l'abbassamento della glicemia, mentre il glucagoneha effetti contrari (iperglicemizzante).

Dopo un pasto abbondante la glicemia tende a salire a causa  delle grandi quantità di glucosio che l'intestino riversa in circolo.

Un innalzamento dei livelli glicemici stimola la secrezione di insulina, che con la sua azione riporta la glicemia a livelli normali (l'insulinafacilita il passaggio del glucosio dal sangue alle cellule, favorisce l'accumulo di glucosio sotto forma di glicogeno ed aumenta l'utilizzo di glucosio da parte delle cellule).

Dopo qualche ora di digiuno la glicemia tende ad abbassarsi a causa del passaggio del glucosio dal circolo ai tessuti.

Un abbassamento dei livelli glicemici stimola la secrezione di glucagone, un ormone che riporta la glicemia a valori normali ( stimola la produzione di glucosio a partire dal glicogeno e favorisce l'utilizzo cellulare di grassi e aminoacidi, risparmiando glucosio).

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Come influisce la glicemia sul dimagrimento?

La quantità di insulina riversata in circolo è proporzionale al carico energetico dei pasti.

Tutti i macronutrienti energetici aumentano l'insulina anche se, a parità di introito, i carboidrati sembrano avere il maggior potere insulino-stimolante - proprio perché aumentano con più efficacia la glicemia.

Pertanto, la glicemia si alza moltissimo quando un pasto è composto principalmente da grossi quantitativi di puri carboidrati, mentre aumenta più gradatamente se i glucidi sono complessi ed associati a proteine, grassi e fibre (vedi: indice e carico glicemico).

L'incremento glicemico è massimo per i carboidrati, medio basso per le proteine e minimo per i grassi. Ma, come abbiamo detto, ciò non toglie che l'insulina aumenti comunque.

Nei soggetti sani, quando grandi quantitativi di insulina vengono riversati in circolo, la glicemia si abbassa di conseguenza.

Nei soggetti gravemente insulino-resistenti, l'iperglicemia e l'iper-insulinemia croniche determinano gravi compromissioni metaboliche e un progressivo declino funzionale delle cellule ß del pancreas (quelle deputate alla produzione di insulina). Anche a digiuno, queste persone mostrano livelli glicemici alterati, così come l'iperglicemia permane eccessivamente nel termpo dopo i pasti - e con essa, anche l'insulinemia.

Queste sono le basi per la comparsa del  diabete di tipo II.

Non solo. Livelli cronicamente alti di glicemia e insulina, in presenza di resistenza insulinica muscolare, aumentano il deposito adiposo e favoriscono il sovrappeso - poiché da un lato aumenta la lipogenesi e dall'altro l'adipe rimane ugualmente sensibile all'insulina.

Controllo Glicemico e Dimagrimento

Oggi, la maggior parte delle diete che provengono dagli Stati Uniti e che stanno riscuotendo grosso successo anche in Europa (dieta a zona, iperproteica, metabolica ecc.), sono calibrate in modo da mantenere costanti i livelli glicemici.

Il controllo glicemico è molto importante poiché:

Detto questo, in realtà tutte le diete mirate al controllo glicemico si rivelano concretamente utili sono nei soggetti che, di per sé, hanno già un'insulino-resistenza. In queste persone ha quindi senso cercare di controllare i flussi di glucosio e insulina nel sangue.

Ciò che non tutti sanno però, è che in tutti i casi la sensibilità insulinica migliora attraverso il taglio calorico delle diete dimagranti.

A prescindere dalla composizione, un deficit energetico ben impostato rende i muscoli più ricettivi all'insulina, determinando una miglior gestione metabolica dei pasti e un miglior controllo glicemico complessivo.

Detto questo, avere un occhio di riguardo per la composizione generale della dieta offre comunque numerosi vantaggi, quali un miglior senso di sazietà ecc.

Regole d'Oro per Controllare Glicemia e il Peso Corporeo

  • Aumentare l'attività motoria.
  • Assumere la giusta quantità di calorie.
  • Controllare la quantità di carboidrati, mantenendoli nel range di equilibrio.
  • Limitare il consumo di snack, prodotti dolciari e bevande zuccherate.
  • Preferire alimenti integrali ricchi di fibre, come la frutta, la verdura ed i cereali integrali.
  • Abbinare sempre anche altre fibre, proteine e grassi agli alimenti ricchi di carboidrati.
  • non fare pasti troppo abbondanti.
  • concentrare i pasti più abbondanti a poco prima o subito dopo l'attività motoria.

Autore

Riccardo Borgacci

Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer