Ultima modifica 21.01.2020

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Fruttosio e insulina

L'indice glicemico del fruttosio è molto basso (19-23) soprattutto se confrontato con quello del saccarosio (68) e del glucosio (100). La limitazione dello zucchero a favore del fruttosio può quindi sembrare molto utile per prevenire il diabete di tipo II. Questa proprietà del fruttosio era già nota verso la fine del diciannovesimo secolo. Oggi sappiamo che la regolazione della glicemia è molto importante anche per prevenire il sovrappeso. Inoltre, la presenza di fruttosio negli alimenti rallenta la velocità di assorbimento degli altri carboidrati cui è associato.

Nell'articolo dedicato al rapporto tra fruttosio e diabete, tuttavia, mettiamo in guardia dagli eccessivi entusiasmi verso questo zucchero.

Eccesso di fruttosio

L'eccesso di fruttosio può anzitutto determinare meteorismo. L'abnorme formazione ed accumulo di gas intestinali è il risultato della saturazione dei trasportatori del fruttosio, necessari per il suo assorbimento dal lume intestinale al sangue; in questi casi, il fruttosio sfuggito all'assorbimento prosegue il suo viaggio verso il colon, dove viene fermentato dalla flora batterica con formazione di gas ed acidi organici responsabili di gonfiori, diarrea, flatulenza e dolori gastrointestinali. Le capacità di assorbire il fruttosio sono particolarmente limitate in alcuni individui, per i quali è stato coniato il termine "sindrome da malassorbimento del fruttosio", condizione spesso associata a problemi di intestino irritabile.

Secondo alcuni studi condotti nel 2004 in una università della Florida l'assunzione di fruttosio determinerebbe una maggiore propensione a mangiare ancora dopo la sua assunzione, spalancando le porte al sovrappeso e, indirettamente, al diabete stesso. La mancata secrezione di insulina e leptina sarebbe la principale causa della mancata insorgenza del senso di sazietà.

Fruttosio glucosioQuesta ed altre ricerche hanno scatenato un'ondata di critiche nei confronti del fruttosio che di colpo è salito sul banco degli imputati come uno dei principali responsabili del sovrappeso e della sindrome metabolica. C'è stato persino chi ha consigliato di bandire la frutta dalle diete dimenticando il suo alto contenuto in fibre, minerali, antiossidanti e vitamine.


Considerato sotto un altro punto di vista, tutti questi studi hanno semplicemente confermato che un'eccessiva assunzione di levulosio è dannosa per il nostro organismo. Come abbiamo visto nel paragrafo precedente, esiste un limite oltre il quale il metabolismo del fruttosio porta inevitabilmente alla formazione di trigliceridi. Secondo gli studiosi tale limite sarebbe compreso tra i 40 e i 50 g al giorno; chiaramente, tale soglia dipende dal grado di attività fisica del soggetto e dalla ricchezza calorica e composizione della sua dieta. Alcuni studi ed il buon senso applicato alle basi fisiologiche sul metabolismo del fruttosio, suggeriscono come il suo eccesso diventi particolarmente deleterio in diete già ricche di calorie e zuccheri semplici.

L'utilizzo frequente di succhi di frutta, di dolci o di altri alimenti contenenti fruttosio può portare l'individuo a superare facilmente queste dosi massime. Basti pensare che due lattine di una bevanda zuccherata possono fornire fino a 40-50 g di fruttosio. Al contrario servono due chilogrammi di fragole o un chilogrammo di banane per raggiungere tale soglia.

Dunque per evitare i danni da eccesso di fruttosio basta attenersi alla regola generale che prevede un limitato consumo di zuccheri semplici durante la giornata.

La frutta, soprattutto quella ricca in fibra, può essere consumata tranquillamente così come le verdure. Un utilizzo moderato di fruttosio in sostituzione dello zucchero aiuta a mantenere costante la glicemia ed è totalmente privo di effetti collaterali.

Fruttosio ed Intolleranze alimentari

Una piccola parte della popolazione è intollerante al fruttosio. I sintomi caratteristici di questa patologia sono diarrea, dolori addominali e flatulenza. Tale intolleranza è dose dipendente e totalmente asintomatica se non si assumono alimenti contenenti fruttosio o saccarosio.

Qualora la quantità di fruttosio ingerita sia superiore alla capacità di assorbimento intestinale anche una persona sana può accusare gli stessi sintomi. Visto l'utilizzo sempre più cospicuo di questo zucchero in campo alimentare si calcola che ogni giorno molte persone accusino problemi intestinali legati all'eccessiva assunzione di fruttosio con gli alimenti.