Ultima modifica 20.01.2020

Vedi anche: placca dentale


La placca neuromuscolare consente la trasmissione dell'impulso nervoso tra una terminazione del nervo motore ed il muscolo. In risposta a questo stimolo avviene la contrazione muscolare.

Le terminazioni finali della fibra nervosa costituiscono il cosiddetto terminale presinaptico. Il loro rapporto con la superficie esterna della fibra (sarcolemma) corrispondente, detta superficie postsinaptica, non è diretto, ma mediato da uno spazio, detto spazio sinaptico.

 

Placca neuromuscolare

 

Affinché l'impulso superi tale spazio è necessaria la liberazione di un neurotrasmettitore, nello specifico di acetilcolina, da parte del terminale presinaptico; il suo compito è di attraversare lo spazio sinaptico e di consegnare "il messaggio contrattile" alla fibra muscolare.

La sinapsi chimica tra nervo e muscolo è chiamata GIUNZIONE NEUROMUSCOLARE

L'acetilcolina, dopo essere stata riversata nello spazio sinaptico, viene captata da specifici recettori posti sulla superficie postsinaptica. L'interazione tra acetilcolina e recettore causa un aumento di permeabilità del sarcolemma agli ioni sodio e potassio, da cui risulta una parziale depolarizzazione della membrana postsinaptica. Se tale depolarizzazione è sufficientemente ampia da superare una determinata soglia, si innesca il cosiddetto potenziale d'azione.

Il potenziale d'azione, così generato, si propaga all'interno della cellula e dei tubuli trasversi, grazie all'apertura dei canali del Na+ voltaggio dipendenti. L'attivazione di recettori presenti nella membrana di questi tubuli T fa aprire specifici canali per il rilascio del Calcio, situati nelle cisterne terminali del reticolo sarcoplasmatico.

Il calcio liberato dalle cisterne diffonde quindi nel citosol, raggiungendo concentrazioni 100 volte superiori alla condizione di riposo e dando inizio alla contrazione muscolare. La comparsa del calcio in prossimità della subunità Tn-C della troponina provoca la liberazione del sito attivo sull'actina e la conseguente formazione dei ponti actomiosinici.

Una volta cessato lo stimolo che ha dato origine alla contrazione, il rilassamento avviene mediante un processo attivo ATP dipendente, che ha lo scopo di riportare gli ioni calcio all'interno del reticolo sarcoplasmatico, grazie all'azione di una pompa Ca2+ ATPasi.

Quando la concentrazione citoplasmatica di Ca2+ libero scende, lo ione si stacca dalla troponina, ripristinando l'effetto inibitorio del sistema troponina-tropomiosina.

In riferimento al potenziale d'azione, è bene ricordare che:

una volta generato, determina la contrazione SINCRONA e MASSIMALE di tutte le cellule innervate da quel motoneurone (obbedisce alla legge del tutto o nulla).

 

La regolazione della forza avviene attraverso due principali meccanismi:

1) aumento del numero di unità motrici reclutate;

2) variazione della frequenza di scarica del motoneurone (stimoli ripetuti e ravvicinati aumentano l'intensità della contrazione e viceversa).
Nella regolazione della forza della contrazione vengono reclutate per prime le unità motrici più piccole (fibre rosse e lente) e successivamente quelle più grosse (fibre bianche e veloci).

Riassumendo

1) Un potenziale d'azione viaggia lungo l'assone di un motoneurone alfa fino alle sue terminazioni su un certo numero di fibre muscolari.

2) A livello di ciascuna terminazione, la fibra nervosa secerne acetilcolina, che depolarizza la membrana della fibra muscolare, innescando il potenziale d'azione

2) Il propagarsi del potenziale d'azione induce la liberazione del calcio a livello del reticolo sarcoplasmatico

3) Il calcio si lega alla troponina C, eliminando l'effetto inibitorio sulla contrazione muscolare del sistema troponina-tropomiosina

3) Il muscolo si contrae, grazie all'idrolisi di ATP da parte delle teste miosiniche e alla successiva trazione sui filamenti sottili di actina

4) Cessato lo stimolo nervoso, il calcio viene riassorbito dal sistema tubulare e ciò, attivando l'interruttore troponina-tropomiosina, spegne sul nascere ogni ulteriore interazione actomiosinica.

Oltre alle fibre motorie afferenti, il muscolo è innervato anche da fibre sensitive efferenti. Le fibre sensoriali includono quelle dei fusi neuromuscolari (sensibili alla lunghezza) e quelle dell'organo tendineo del Golgi (sensibili alla tensione), oltre ad una varietà di terminazioni nervose libere, alcune delle quali sono specifiche per la percezione del dolore.



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