Ultima modifica 06.09.2017

Cos'è l'Inibina

L'inibina è un ormone glicoproteico appartenente alla superfamiglia dei fattori di crescita ß trasformanti (TGF-ß), nella quale rientra anche l'activina. Se ne conoscono due forme: l'inibina A e l'inibina B, entrambe costituite da due subunità alfa e beta (rispettivamente α - ΒA ed α - ΒB).

Funzioni

Il principale ruolo biologico dell'inibina consiste nel sopprimere selettivamente la secrezione dell'ormone ipofisario follicolostimolante o FSH. Quest'ormone, noto anche come FSH, favorisce la spermatogenesi nell'uomo, ovvero la sintesi di nuovi spermatozoi, mentre nella donna induce la maturazione dei follicoli ovarici.

L'inibina è principalmente secreta dalle cellule della granulosa dell'ovaio nella donna e dalle cellule testicolari del Sertoli nell'uomo. La sua azione inibitoria sulla secrezione di FSH avviene mediante l'inibizione dell'activina, che espleta invece un'attività di stimolo.

L'inibina diminuisce la biosintesi ed il rilascio dell'FSH, mentre l'activina le aumenta.

Inibina

Significato clinico

Il dosaggio dell'inibina A rientra nel cosiddetto quadruplo-test, un esame di screening effettuato intorno alla 16a-18a settimana di gravidanza per individuare le gestanti con più alto rischio di portare in grembo feti con sindrome di Down. Tale rischio viene considerato elevato quando la madre presenta alti livelli ematici di inibina A e gonadotropina corionica umana, associati ad una riduzione di quelli di estriolo ed alfafetoproteina. Trattandosi di un test di screening, le gestanti ad alto rischio vengono indirizzate verso test ed esami diagnostici più specifici, come l'amniocentesi.

Il dosaggio dell'inibina B nell'uomo può essere utilizzato come marker della spermatogenesi e della fertilità maschile. In particolare, livelli molto bassi di inibina B indicano una produzione insufficiente o nulla di spermatozoi e sconsigliano di procedere al prelievo degli stessi dal testicolo con la metodica TESE. Più in generale, i livelli medi di inibina B negli uomini fertili sono maggiori rispetto a quelli degli individui con problemi di infertilità.

Sempre nell'ambito delle metodiche di fecondazione assistita, l'inibina B può essere utilizzata, allo stesso modo dell'estradiolo, per controllare la crescita follicolare (controllo dei cicli di superovulazione). Il dosaggio dell'inibina B permette inoltre una valutazione della riserva ovarica e la predizione all'induzione dell'ovulazione.

Il dosaggio dei livelli ematici di inibina è stato proposto anche come markers tumorale del cancro ovarico, in particolare delle forme che interessano le cellule della granulosa.