IGF-1: Che cos'è
Il fattore di crescita insulino simile (IGF-1 insuline-like growth factor), conosciuto anche con il nome di somatomedina, è un ormone di natura proteica
con una struttura molecolare simile a quella dell'insulina. L'IGF-1 riveste un ruolo importantissimo nei processi di crescita del bambino e mantiene i suoi effetti anabolici anche in età adulta.
Questo potente ormone viene prodotto soprattutto a livello epatico, ma anche nei condrociti che regolano la sintesi di
cartilagine, nei fibroblasti e in altri tessuti.
Una volta prodotto, L'IGF-1 viene liberato in circolo, dove si lega a speciali proteine chiamate IGF-BP (IGF-binding proteins o proteine di trasporto dell'IGF1). Queste sei proteine ne aumentano
l'emivita plasmatica (da 10 minuti a 3-4 ore) prolungando così il tempo di permanenza dell'ormone in circolo.
Funzioni
L'IGF-1 ha attività insulino simile e promuove la proliferazione e la differenziazione cellulare, soprattutto a livello cartilagineo e muscolare (promuove l'attivazione delle cellule satellite). Le funzioni biologiche della somotomedina si svolgono sia con meccanismo autocrino che parocrino/endocrino a seconda che i tessuti bersaglio siano gli stessi che lo producono (autocrino) o altri (parocrino se raggiunge tali tessuti con il liquido extracelllare, endocrino se il fluido di trasporto è il sangue).
La produzione locale di IGF-1 è molto importante perché molti effetti di questo ormone ricadono
direttamente sulle cellule vicine (meccanismo paracrino). A livello muscolare esiste, per esempio, una isoforma di IGF-1 chiamata MGF (fattore di crescita meccanico).
Come tutti gli ormoni di natura proteica anche l'IGF-1 ha bisogno di specifici recettori
cellulari per espletare la propria azione. Tali recettori si concentrano soprattutto in alcuni tessuti come quello muscolare, osseo, cartilagineo, cutaneo, nervoso e renale. La loro attività è molto simile a quella dei recettori per l'insulina e non a caso, una piccola quota di somatomedina viene captata proprio dai recettori
insulinici. Accanto all'IGF-1
sono state scoperte altre due proteine, chiamate IGF-2 ed IGF-3 con attività analoga
all'IGF-1.
Interazioni con l'ormone della crescita
Molte azioni del GH sono mediate dall'IGF-1 e viceversa. Al contrario della somatotropina (GH) i livelli plasmatici di somatomedina sono relativamente costanti durante la giornata e non subiscono le fluttuazioni tipiche degli altri ormoni anabolici, secreti a ritmo circadiano (GH, testosterone).
Le concentrazioni di IGF-1 aumentano gradualmente nell'età infantile e nella pubertà, per poi calare nell'età adulta.
Nei soggetti obesi, nonostante i livelli di GH siano ridotti, i livelli di IGF1 rientrano nella norma. Deficit di IGF-1
e carenza o ridotta funzionalità dei suoi recettori, si riscontrano nei ritardi di crescita (nanismi), in casi di insufficienza epatica, nell'ipotiroidismo e nei diabetici.
Fisiologicamente i valori più bassi si riscontrano nell'infanzia e nella terza età. Tuttavia questo declino legato all'invecchiamento può essere prevenuto da un adeguato livello di attività fisica.
L'IGF-1 è dunque un potente fattore di crescita cellulare, un ormone dalle forti proprietà anaboliche i cui meccanismi di azione non sono ancora stati completamente chiariti.
A livello osseo, per esempio, stimola l'attività dei condrociti, le cellule deputate alla sintesi di nuova cartilagine e favorisce l'attività degli osteoblasti, aumentando il trofismo osseo.
Molti di questi effetti dipendono dall'interazione con il
GH. Tale associazione aumenta la ritenzione dell'azoto (bilancio azotato
positivo), stimola l'attività delle cellule satellite, favorisce lo
smaltimento del tessuto adiposo in eccesso e migliora la sintesi di
DNA, RNA, collagene ed
acido ialuronico, grazie allo stimolo sull'azione dei fibroblasti.
Attualmente la ricerca si sta concentrando sull'utilizzo di questo ormone nella cura di patologie come il
diabete, l'osteoporosi, la distrofia muscolare ed il nanismo.
Tali malattie sono infatti correlate a ridotti livelli plasmatici di IGF-1.
Aumentare l'GF-1 in modo naturale
Come tutti gli altri ormoni anabolici, i cui effetti sono
stati ampiamente dimostrati (DHEA, testosterone e
GH), anche l'IGF-1 ha attirato l'attenzione di molti sportivi.
Tuttavia il ridotto numero di studi sull'efficacia e sui possibili effetti
collaterali di una somministrazione esogena e la relativa dipendenza da un ormone ben più studiato e popolare come il
GH, hanno in parte smorzato l'entusiasmo per questo peptide.
A questa classe di ormoni viene infatti attribuita una serie impressionante di attività benefiche, a volte quasi miracolose, che trovano terreno fertile nel comune desiderio di raggiungere o mantenere bellezza, prestanza fisica, forza e giovinezza.
In attesa di studi che rilancino le proprietà di questo ormone e della nascita dei
soliti integratori a presunta azione stimolante, vediamo qualche consiglio generale
per aumentare la sintesi di IGF-1 in modo naturale.
La maggior parte delle macchine costruite dall'uomo non migliora con l'uso, anzi, spesso e volentieri accade il contrario. Il nostro organismo però funziona diversamente e come sa benissimo chi frequenta il mondo delle palestre, più si usano i propri muscoli e più forti si diventa. D'altra parte, come sanno benissimo gli astronauti, se il muscolo non viene sollecitato con regolarità tende all'atrofia, ovvero ad un'involuzione delle sue caratteristiche di forza, elasticità e resistenza. Medesimo discorso può essere fatto per l'IGF-1.
Essendo un ormone anabolico, la sua massima stimolazione avviene durante esercizi ad alta intensità con forte produzione di acido lattico. Il bodybuilding sembra dunque l'attività più indicata per aumentare la secrezione e gli effetti benefici dell'IGF-1. Nello specifico il massimo stimolo si ottiene con allenamenti ad alta intensità che non superino i 45 minuti. Tale tipologia di allenamento può tuttavia essere praticata soltanto da atleti
sani ed esperti, mentre è sconsigliata per diabetici, ipertesi, cardiopatici e per chi soffre di
seri problemi articolari. In questi casi sono più indicate attività di tipo aerobico come la corsa od il ciclismo che, pur avendo un'efficacia minore,
contribuiscono senza dubbio a rallentarne il processo di invecchiamento.
Un'alimentazione ricca di proteine contribuisce a potenziare gli effetti dell'IGF-1 e per certi versi a stimolarne la secrezione, a patto che non si esageri con le dosi. Ricordiamo infatti che anche le proteine, se assunte in eccesso,
affaticano inutilmente l'intero organismo. Le scorie prodotte, aumentando
l'accumulo di tossine, favoriscono la deposizione di grasso e il decremento della massa muscolare,
diminuendo l'efficienza dell'organismo. L'alimentazione dovrà quindi essere anche ricca di
acqua,
fibre e
vitamine. I consigli
proseguono a questo punto con le raccomandazioni di routine come l'astinenza da alcolici, droghe e fumo, l'osservanza del giusto periodo di riposo notturno e la
riduzione dello stress.