Ultima modifica 01.04.2020

Generalità

La calcitonina è un ormone polipeptidico secreto dalle cellule parafollicolari (cellule C), della tiroide.

CalcitoninaInsieme al paratormone e al calcitriolo (vitamina D attivata), la calcitonina è essenziale per l'omeostasi degli ioni calcio e fosforo.
Quest'ormone agisce a livello osseo e renale, esercitando funzioni per molti versi opposte a quelle ricoperte dal paratormone. In particolare, la calcitonina aumenta l'escrezione renale di fosforo e stimola il riassorbimento del calcio, favorendone la deposizione nelle ossa.
Grazie a tali proprietà, la calcitonina si oppone al rialzo eccessivo della calcemia (parametro che esprime la concentrazione di Ca2+ nel plasma), aumentando la mineralizzazione ossea.

In un unico termine la calcitonina ha proprietà ipocalcemizzanti.

Com'è logico aspettarsi, la secrezione di quest'ormone aumenta in risposta all'ipercalcemia, e viceversa.
In virtù della sua azione mineralizzante, la calcitonina viene impiegata nella terapia del morbo di Paget, una condizione geneticamente determinata in cui le ossa sono deboli a causa dell'iperattività degli osteoclasti (grosse cellule deputate all'erosione ossea).


CALCEMIA FOSFATEMIA
(concentrazione del calcio nel sangue) (concentrazione di fosfato inorganico nel sangue)
Valori normali: 10 mg/100 ml Valori normali: 5 mg/100 ml
 
CALCITONINA - valori normali -
Uomo: meno di 19 pg/ml Donna: meno di 14 pg/ml

La capacità della calcitonina di aumentare la resistenza ossea ha attirato l'interesse degli scienziati, grazie alle sue enormi potenzialità terapeutiche. Nonostante ciò, tutt'oggi rimangono ancora alcune ombre sul suo meccanismo di azione. L'ipotesi più plausibile è che la calcitonina ricopra ruoli importanti soprattutto per lo sviluppo scheletrico e per preservare i depositi ossei di calcio durante la gravidanza e l'allattamento.
Più discusso è il ruolo dell'ormone nella vita adulta. Pazienti sottoposti a rimozione della tiroide non mostrano infatti alterazioni significative della calcemia. Inoltre, anche individui iperproduttori di calcitonina non lamentano particolari sintomi riconducibili all'alterata omeostasi del calcio. Per tutti questi motivi, l'utilità della calcitonina nel trattamento dell'osteoporosi è controversa. Non dobbiamo infatti dimenticare che la salute delle nostre ossa dipende in realtà da una rete integrata di numerosi elementi:

gli estrogeni, il testosterone, l'IGF-1, il cortisolo, gli ormoni tiroidei, ma anche il tipo di dieta, il grado di attività fisica e l'esposizione solare sono solo alcuni dei fattori che influenzano più da vicino la mineralizzazione ossea.

Cos'è

La calcitonina è un ormone peptidico prodotto dalle cellule C della tiroide. La secrezione di questa proteina nel sangue è stimolata dall'aumento del calcio ematico.
L'effetto biologico principale della calcitonina consiste nel ridurre la calcemia, attraverso l'inibizione del riassorbimento osseo osteoclastico.
In caso di iperplasia benigna delle cellule C (patologia che causa l'aumento del numero delle cellule parafollicolari) o di carcinoma midollare della tiroide (tumore maligno delle cellule C della tiroide), la calcitonina sierica è caratteristicamente prodotta in eccesso. La misura della sua concentrazione nel sangue viene pertanto utilizzata nella diagnosi di tali condizioni.

calcitonina-paratormone

Perché si Misura

Il test della calcitonina ne misura la quantità nel sangue.
L'esame può essere usato come:

  • Supporto alla diagnosi e al monitoraggio di due malattie rare della tiroide: l'iperplasia benigna delle cellule C e il carcinoma midollare della tiroide (CMT);
  • Screening per la valutazione del rischio di sviluppare Neoplasie Endocrine Multiple di tipo 2 (MEN2), sindrome associata a varie patologie, incluso il CMT e il feocromocitoma.

Considerato che il 20-25% circa dei carcinomi midollari della tiroide è ereditario, il test della calcitonina potrebbe essere usato per seguire i soggetti a rischio, soprattutto quelli con una storia familiare per questo tipo di tumore o con una mutazione in un gene specifico (RET).


Il carcinoma midollare della tiroide (CMT) rappresenta circa il 5-10% di tutti i tumori che colpiscono la ghiandola; di questi:

  • nel 75-80% dei casi il processo neoplastico è sporadico (ossia si manifesta in assenza di familiarità).
  • nel 20-25% dei casi, invece, si tratta di forme associate a mutazioni ereditarie del gene RET, che portano allo sviluppo di neoplasie endocrine multiple di tipo 2 (MEN2).  

La mutazione del gene RET viene ereditata in maniera autosomica dominante. Ciò significa che la presenza di una sola delle due copie del gene RET mutato – sia esso di origine materna o paterna – è sufficiente ad aumentare il rischio di sviluppare CMT.


La misura della calcitonina non è utile, invece, nella valutazione dello stato del metabolismo del calcio, poiché il suo ruolo nella regolazione dei livelli di calcio è di minore importanza rispetto a quello svolto dal paratormone e dall'1,25-diidrossivitamina D.
Nel caso in cui i livelli di calcitonina siano normali, ma il clinico sospetti comunque la presenza di patologie della tiroide, può essere richiesto il test di stimolazione. Quest'ultima valutazione è più sensibile rispetto alla misura isolata della calcitonina nel sangue e può riconoscere un carcinoma midollare o un'iperplasia benigna già nelle fasi precoci della malattia. 
Oltre alla misura della calcitonina, il medico può prescrivere anche la contemporanea esecuzione di altri test che indagano la funzionalità della tiroide (TSH, T3 e T4).

Quando viene prescritto?

Il test di misura della calcitonina può essere richiesto nel caso in cui il medico sospetti l'iperplasia delle cellule C o il CMT. In questo caso, i pazienti possono mostrare segni e sintomi come:

Nel caso di pazienti trattati per CMT, il test della calcitonina viene di norma richiesto a intervalli regolari per valutare l'efficacia dei trattamenti terapeutici e le eventuali ricadute.
calcitoninaesameI familiari di pazienti ai quali sia stato diagnosticato MEN2 dovrebbero sottoporsi periodicamente al test di misura della calcitonina, anche in giovane età, al fine di rilevare l'eventuale presenza di iperplasia delle cellule C o di CMT il prima possibile.

Valori normali

  • Femmine: 0 - 5,5 pg/mL
  • Maschi: 0,4 -18,9 pg/mL

Nota: gli intervalli di riferimento possono differire nei vari laboratori, in quanto dipendono da molti fattori, come metodi analitici e strumentazione in uso.  Per questo motivo, è preferibile consultare i valori di normalità riportati direttamente sul referto dell'analisi. Occorre ricordare, inoltre, che i risultati devono essere valutati nell'insieme dal medico di fiducia che conosce il quadro anamnestico del proprio paziente.

Calcitonina Alta - Cause

Livelli elevati di calcitonina nel sangue (ipercalcitoninemia) indicano un'eccessiva produzione della stessa, dovuta con buona probabilità alla presenza di due rare patologie a carico della tiroide:

  • Iperplasia delle cellule C;
  • Carcinoma midollare della tiroide (CMT).

I valori di calcitonina possono essere alti anche in presenza di:

La concentrazione della calcitonina può aumentare con l'uso di farmaci (come epinefrina, glucagone, omeprazolo e contraccettivi orali) ed è normalmente elevata nei neonati e nelle donne in gravidanza.

Calcitonina Bassa - Cause

Bassi valori di calcitonina indicano l'improbabilità che i disturbi manifestati dal paziente siano dovuti alla presenza di iperplasia delle cellule C o al carcinoma midollare della tiroide.
Nel caso in cui i trattamenti terapeutici per il CMT, come la rimozione della tiroide, e spesso anche di altri tessuti circostanti, abbiano successo, i livelli di calcitonina diminuiscono a livelli molto bassi; la permanenza di tale stato indica il buon esito del trattamento.

Come si misura

Per effettuare l'esame della calcitonina, è sufficiente prelevare un campione di sangue dalla vena di un braccio. In laboratorio, poi, viene eseguito il dosaggio, cioè la misurazione della concentrazione della calcitonina nel campione ematico prelevato.

Test di provocazione della calcitonina

Oltre all'analisi classica, esiste un esame definito “test di provocazione della calcitonina”. Questo tipo di esame viene prescritto dal medico quando i valori misurati con il test classico sono nella norma, ma persiste un sospetto clinico.
Nel test di provocazione, viene prelevato un campione di sangue prima della somministrazione per via endovenosa di una quantità nota di calcio o di pentagastrina, necessari alla stimolazione della produzione di calcitonina. Gli effetti della stimolazione vengono misurati tramite la raccolta di più campioni di sangue, prelevati a intervalli regolari nei minuti successivi la stimolazione. I pazienti affetti da iperplasia delle cellule C e/o CMT mostrano livelli di calcitonina incrementati notevolmente.

Preparazione

Prima del test della calcitonina è necessario osservare un digiuno di almeno 8 ore, durante le quali è ammessa l'assunzione di una modica quantità di acqua.

Interpretazione dei Risultati

Alti livelli di calcitonina indicano un'eccessiva produzione della stessa, dovuta con buona probabilità alla presenza di un'iperplasia delle cellule C e del CMT. Tuttavia, per definire una diagnosi, il medico deve avvalersi di altre metodiche, come l'esecuzione di una biopsia tiroidea o metodiche ecografiche.


Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici