Ultima modifica 01.04.2020
INDICE
  1. Generalità
  2. Cosa sono
  3. Perché si Misurano
  4. Valori normali
  5. Neutrofili Alti - Cause
  6. Neutrofili Bassi - Cause
  7. Come si misurano
  8. Preparazione
  9. Interpretazione dei Risultati

Generalità

I neutrofili sono i più numerosi globuli bianchi riscontrabili nel sangue circolante. Queste cellule proteggono l'organismo da agenti estranei, soprattutto infettivi, esercitando azioni diverse in difesa dell'organismo. Tali interventi sono concatenati e perfettamente integrati con quelli del sistema monocito-macrofagico e dei linfociti.
Per procedere alla rimozione dei microrganismi patogeni, i neutrofili:

  • Raggiungono il luogo d'infezione con movimenti attivi (chemiotassi);
  • Prendono contatto ed ingeriscono l'agente estraneo (fagocitosi);
  • Procedono alla digestione di quanto fagocitato (attività microbicida).

Queste attività sono possibili ai neutrofili grazie

Neutrofili

In condizioni normali, i neutrofili maturi migrano nel flusso ematico, dove rimangono per un tempo piuttosto breve (6-12 ore), in rapporto a varie esigenze dell'organismo (febbre, stress, infezioni ecc.). Trascorso tale periodo, questi globuli bianchi vanno a confinarsi nei tessuti, dove permangono per qualche giorno, prima di morire.
Le alterazioni dei neutrofili possono comportare modificazioni numeriche in eccesso o in difetto e possono essere primitive o acquisite.

  • Le forme primitive possono risultare da mutazioni genetiche che determinano un difetto nella produzione, distribuzione o funzionalità dei neutrofili.
  • Le forme acquisite o secondarie possono essere conseguenti a infezioni, parassitosi, necrosi e danno di tessuti, manifestazioni allergiche ed assunzione di certi farmaci.

Cosa sono

I neutrofili sono i globuli bianchi più abbondanti del sangue. La loro principale caratteristica è la forma segmentata del nucleo, costituito da tre - cinque lobi, uniti da sottili ponti di materiale nucleico (vedi figura).

Il numero dei lobi aumenta con l'età della cellula: appena immessa nel sangue possiede soltanto due lobi, che possono arrivare a cinque nella vecchiaia. A causa di questa particolare conformazione nucleare, i neutrofili sono detti leucociti polimorfonucleati.
Prodotti nel midollo osseo come tutte le altre cellule ematiche, i neutrofili sono dotati di una notevole attività fagica, che gli permette di inglobare e uccidere da cinque a venti batteri nel corso della vita (che mediamente dura uno o due giorni).
Tale azione, simile a quella dei macrofagi tissutali, si espleta soprattutto a livello ematico; nel caso si presenti la necessità, i neutrofili sono comunque in grado di migrare nei siti extravascolari danneggiati o colpiti da un'infezione.
La digestione degli antigeni cellulari o molecolari avviene tramite il rilascio degli enzimi litici contenuti nei loro granuli. Non è dunque un caso che i principali globuli bianchi in disfacimento riscontrabili nel pus siano proprio i neutrofili.

Oltre a inglobare e digerire microorganismi, detriti e cellule senescenti, infettate o trasformate, i neutrofili rilasciano particolari sostanze chimiche, tra cui pirogeni (responsabili della febbre) e mediatori chimici della risposta infiammatoria.

Gli stessi neutrofili, grazie alla loro spiccata attività ameboide, vengono attratti da una serie di fattori chemotattici nel sito di infiammazione.

Perché si Misurano

L'analisi dei neutrofili è parte dell'emocromo con formula leucocitaria, eseguito nell'ambito degli esami di routine per valutare lo stato di salute del paziente.
Il conteggio e l'analisi morfologica dei neutrofili forniscono un supporto nella diagnosi di alcuni tipi di condizioni e patologie, che possono colpire questo tipo di globuli bianchi, come:

  • Infezioni causate da batteri, virus, funghi o parassiti;
  • Infiammazioni;
  • Allergie;
  • Neoplasie;
  • Condizioni che ne influenzano la produzione e la sopravvivenza (disordini immunitari, malattie autoimmuni, intossicazioni da farmaci o da sostanze chimiche ecc.).

La valutazione dei neutrofili permette, inoltre, di:

  • Monitorare la progressione di patologie specifiche;
  • Controllare la risposta dell'organismo a vari trattamenti, specie se il protocollo terapeutico (come la radioterapia e la chemioterapia) tende a danneggiare i globuli bianchi e/o compromette la funzione del midollo osseo.

Valori normali

In condizioni di normalità, i neutrofili costituiscono il 40-75% delle cellule nucleate del sangue periferico.
Valori che si dovessero trovare al di fuori del range - compreso tra 1.500 e 7.000 per millimetro cubo (mm3) - devono essere considerati anomali.


Nota: i valori di riferimento relativi ai neutrofili possono cambiare in funzione di età, sesso e strumentazione in uso nel laboratorio analisi. Per questo motivo, è preferibile consultare i range riportati direttamente sul referto. Occorre ricordare, inoltre, che i risultati delle analisi devono essere valutati nell'insieme dal medico di base che conosce il quadro anamnestico del proprio paziente.

Neutrofili Alti - Cause

Il numero di neutrofili circolanti varia considerevolmente nella popolazione e si attesta intorno alle 4.000 cellule per mm3 di sangue (il range di normalità è compreso tra 1.500 e 7.000 per mm3).

Si parla di NEUTROFILIA quando il numero di neutrofili circolanti supera gli 8-9.000 per mm3; tale condizione si riscontra in una grande varietà di situazioni (vedi tabella).


Neutrofili alti: Possibili cause

Neutrofili Bassi - Cause

In presenza di un ridotto numero di neutrofili nel sangue si parla di NEUTROPENIA. La causa può essere una malattia genetica o acquisita, come l'anemia aplastica o alcune infezioni (tifo, paratifo e brucellosi). La neutropenia può anche essere l'effetto collaterale di alcuni farmaci, in particolare dei chemioterapici antitumorali.
In generale, il problema può essere a monte (ridotta o alterata sintesi a livello del midollo osseo) o a valle (aumentata degenerazione).
Quando i neutrofili sono bassi, l'organismo è più suscettibile alle infezioni, in particolare a quelle batteriche.
Leucopenia e granulocitopenia sono spesso usati come sinonimi di neutropenia, ma a rigore non sono proprio equivalenti. Leucopenia significa infatti diminuzione dei globuli bianchi e come tale può essere dovuta anche a deficit di altri tipi di leucociti, in particolare dei linfociti; i granulociti, invece, comprendono - oltre ai neutrofili - anche eosinofili e basofili, anche se il loro contributo alla conta totale è modesto.


Grado di neutropenia

  • Neutropenia lieve (1000-1500/mm3): ridotto rischio di infezione.
  • Neutropenia moderata (500-1000/mm3): moderato rischio di infezione.
  • Neutropenia severa (<500mm3): rischio severo di infezione.

Come si misurano

Per stabilire il valore dei neutrofili, è sufficiente sottoporsi a un esame emocromocitometrico (emocromo), completo di formula leucocitaria. Al paziente viene prelevato, quindi, un campione di sangue da una vena del braccio, in genere al mattino e a digiuno.
Il conteggio può essere effettuato automaticamente dai contatori elettronici o mediante l'osservazione al microscopio ottico (striscio di sangue).

Preparazione

Per sottoposi al prelievo di sangue utile per la valutazione dei neutrofili, è necessario astenersi da cibi e bevande per almeno 8-10 ore. Il medico di base che prescrive le analisi potrà comunque fornire le informazioni utili al caso.

Interpretazione dei Risultati

  • La neutrofilia è la forma più frequente di leucocitosi. L'aumento del numero dei neutrofili circolanti può dipendere da alterazioni primitive (causate da mutazioni genetiche, come nel caso, ad esempio, delle patologie mieloproliferative) e secondarie. Le principali cause acquisite di neutrofilia sono rappresentate dalle infezioni batteriche. Un valore alto dei neutrofili si può riscontrare anche in corso di necrosi e danno tissutale (ustioni, traumi ecc.), intossicazioni e post-interventi chirurgici.
  • La neutropenia può dipendere da molteplici cause, quali, ad esempio, malattie del sangue, carenze vitaminiche, esposizione ad agenti tossici, uso di alcuni farmaci e reazioni immunitarie. Esistono anche forme a carattere familiare (associate ad alterazioni genetiche) e idiopatiche (di cui non si conosce la causa).

Neutrofili

Valori alti = Neutrofilia

Valori bassi = Neutropenia

Possibili Cause


Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici