Ultima modifica 05.02.2020
INDICE
  1. Generalità
  2. Definizione di muscoli della coscia
  3. Anatomia
  4. Funzione
  5. Patologie associate

Generalità

I muscoli della coscia sono gli elementi muscolari che attraversano la sezione anatomica occupata dal femore, ossia l'osso costituente la coscia.
Per semplificarne lo studio, gli anatomisti suddividono i muscoli della coscia in due gruppi: i muscoli della coscia del compartimento anteriore, i muscoli della coscia del compartimento mediale e i muscoli della coscia del compartimento posteriore.
I muscoli della coscia consentono, principalmente, flessione dell'anca, l'estensione della gamba, il movimento di adduzione degli arti inferiori e l'estensione dell'anca.

Breve richiamo anatomico sui muscoli

I muscoli del corpo umano presentano due estremità: una chiamata iniziale o prossimale e una denominata terminale o distale.
In corrispondenza di ciascuna estremità, c'è un tendine. Un tendine è una formazione di tessuto connettivo fibroso, che connette un muscolo a un elemento osseo.
Quindi, i muscoli trovano inserzione sullo scheletro per mezzo dei tendini.
I testi e gli esperti di anatomia hanno la tendenza a identificare l'estremità iniziale e l'estremità terminale di un muscolo con il tendine presente su ciascuna di queste estremità.


In anatomia, prossimale e distale sono due termini dal significato opposto.
Prossimale vuol dire “più vicino al centro del corpo” o “più vicino al punto d'origine”. Riferito al femore, per esempio, indica la porzione di quest'osso più vicina al tronco.
Distale, invece, significa “più lontano dal centro del corpo” o “più distante dal punto d'origine”. Riferito (sempre al femore), per esempio, indica la porzione di quest'osso più lontana dal tronco (e più vicina all'articolazione del ginocchio).

Definizione di muscoli della coscia

I muscoli della coscia sono i muscoli le cui fibre prendono posto, totalmente o solo in parte, nella sezione anatomo-scheletrica costituita dal femore; il femore è l'osso della coscia.
Il fatto che i suddetti muscoli risiedano nella sezione anatomo-scheletrica costituita dal femore non implica, necessariamente, un loro legame con l'osso in questione; in altre parole, nella coscia ci sono muscoli o parti di essi, che non interagiscono in alcun modo con il femore.

BREVE DEFINIZIONE DI COSCIA

La coscia è la regione anatomica del corpo umano compresa tra la pelvi, in posizione prossimale, e la gamba, in posizione distale.
Al confine tra pelvi e coscia, c'è un'articolazione molto importante del corpo umano: l'articolazione dell'anca. Al confine tra coscia e gamba, invece, c'è l'articolazione del ginocchio, anch'essa molto importante e risultante dall'interazione tra tibia (una delle due ossa della gamba) e femore.

BREVE RICHIAMO ANATOMICO DELLA COSCIA

Per capire la disposizione dei muscoli della coscia, è fondamentale richiamare all'attenzione dei lettori alcune caratteristiche anatomiche del femore.
Il femore è, nell'essere umano, l'osso pari che compone lo scheletro della coscia. Appartiene alla categoria delle ossa lunghe e prende parte alla formazione di due importanti articolazioni: l'articolazione dell'anca (femore-osso iliaco) e l'articolazione del ginocchio (femore-tibia).
Come tutte le ossa lunghe, il femore è suddivisibile in tre porzioni principali: l'estremità prossimale (o epifisi prossimale), il corpo (o diafisi) e l'estremità distale (o epifisi distale).

  • L'estremità prossimale del femore è la porzione ossea situata più vicino alla pelvi e coinvolta nella costituzione dell'articolazione dell'anca. Nell'estremità prossimale, sono presenti almeno 6 regioni di una certa rilevanza anatomica: la testa, il collo, il grande trocantere, il piccolo trocantere, la linea intertrocanterica anteriore e la cresta trocanterica posteriore.
  • Il corpo è la porzione centrale del femore, compresa tra l'estremità prossimale e l'estremità distale. Simile a una clessidra, il corpo del femore possiede una cresta ossea, chiamata linea aspra, che si rende protagonista di una doppia biforcazione, una superiore e una inferiore. La biforcazione superiore dà origine alla cosiddetta linea pettinea e alla cosiddetta tuberosità glutea. La biforcazione inferiore, invece, porta alla formazione della cosiddetta linea sopracondilare laterale e della cosiddetta linea sopracondilare mediale. La linea sopracondilare mediale termina il suo percorso con una protuberanza, nota come tubercolo adduttore.
  • L'estremità distale del femore è la porzione ossea posta più vicino alla gamba e coinvolta nell'articolazione del ginocchio. Procedendo dall'alto verso il basso, le regioni anatomicamente rilevanti dell'estremità distale del femore sono: il condilo mediale, il condilo laterale, l'epicondilo mediale, l'epicondilo laterale, la fossa intercondilare, la faccia per l'aggancio del legamento crociato anteriore e la faccia per l'aggancio del legamento crociato posteriore.
Femore anatomia

Dal punto di vista funzionale, il femore è un osso fondamentale per l'equa ripartizione delle forze e del peso corporeo sull'arto inferiore e per la locomozione (i muscoli che aggancia e le articolazioni a cui prende parte sono essenziali per camminare, correre e saltare).


In anatomia, mediale e laterale sono due termini dal significato opposto, che servono a indicare la distanza di un elemento anatomico dal piano sagittale. Il piano sagittale è la divisione antero-posteriore del corpo umano, da cui derivano due metà uguali e simmetriche.
Mediale significa “vicino” o “più vicino” al piano sagittale, mentre laterale vuol dire “lontano o “più lontano” dal piano sagittale.

Anatomia

Gli anatomisti suddividono i muscoli della coscia in base alla loro localizzazione; ne deriva che esistono: i muscoli della coscia del compartimento anteriore, i muscoli della coscia del compartimento mediale e i muscoli della coscia del compartimento posteriore.

MUSCOLI DELLA COSCIA DEL COMPARTIMENTO ANTERIORE

Situati sul davanti della coscia, i muscoli della coscia del compartimento anteriore sono in tutto 4: il muscolo sartorio, il muscolo pettineo, il muscolo quadricipite femorale e il muscolo ilio-psoas.

  • Muscolo sartorio. Il sartorio è il muscolo più lungo del corpo umano e il più superficiale del compartimento anteriore. È sottile e attraversa l'intera coscia con un'orientazione infero-mediale (ossia verso il basso e verso il piano sagittale). Concorre alla formazione del cosiddetto triangolo femorale (o triangolo di Scarpa).
    Il muscolo sartorio è un esempio di muscolo della coscia che non ha alcun rapporto con il femore.
    Estremità prossimale: origina a livello della spina iliaca anteriore superiore. La spina iliaca anteriore superiore è una prominenza caratteristica dell'osso iliaco.
    Estremità distale: si aggancia alla superficie mediale superiore della tibia.
    Innervazione: spetta al nervo crurale (o nervo femorale). Avente sia funzione motoria che funzione sensitiva, il nervo crurale è un importante nervo del sistema nervoso periferico (SNP) e rappresenta la più voluminosa ramificazione del cosiddetto plesso lombare. Il plesso lombare è un'importante formazione reticolare di diversi nervi spinali (che sono anche loro nervi del sistema nervoso periferico), i quali hanno il compito di innervare parte dell'addome e gli arti inferiori per intero.
    Irrorazione: spetta all'arteria femorale. L'arteria femorale è il più importante vaso arterioso degli arti inferiori.
  • Muscolo pettineo. Il pettineo è un muscolo piatto e quadrangolare, situato alla base del triangolo femorale. È vicino ai muscoli della coscia del compartimento mediale.
    Estremità prossimale: origina a livello cresta pettinea del pube (od osso pubico).
    Estremità distale: s'inserisce a livello a livello linea pettinea del femore, appena sotto il piccolo trocantere.
    Innervazione: spetta al nervo crurale e, in alcuni individui, a una branca del nervo otturatorio.
    Irrorazione: spetta all'arteria otturatoria. L'arteria otturatoria è una branca dell'arteria iliaca interna.
  • Muscolo quadricipite femorale. Il quadricipite femorale è, in realtà, un insieme di quattro muscoli differenti: il muscolo vasto laterale, il muscolo vasto intermedio, il muscolo vasto mediale e il muscolo retto femorale. La figura sottostante è utile per capire qual è la reale disposizione delle sopraccitate componenti muscolari.
    Il quadricipite femorale è uno dei muscoli più voluminosi di tutto il corpo umano.
    Estremità prossimale: il muscolo vasto laterale origina, in parte, a livello del grande trocantere e, in parte, a livello della linea aspra. Il muscolo vasto intermedio prende origine a livello della superficie anteriore e laterale del corpo (o diafisi) del femore. Il muscolo vasto mediale origina, in parte, a livello della linea intertrocanterica anteriore e, in parte, a livello della linea aspra. Infine, il muscolo retto femorale origina a livello dell'ilio (una delle tre porzioni ossee che compongono l'osso iliaco, insieme a ischio e pube).
    Estremità distale: le estremità distali di tutti e quattro i muscoli che compongono il quadricipite femorale confluiscono in un tendine molto grosso, noto come tendine rotuleo. Il tendine rotuleo attraversa superiormente la rotula del ginocchio e s'inserisce a livello della tuberosità tibiale (o tuberosità della tibia).
    Innervazione: spetta al nervo crurale.
    Irrorazione: spetta all'arteria femorale.
  • Muscolo ilio-psoas. L'ilio-psoas è un muscolo risultante dall'unione di due elementi muscolari: il muscolo grande psoas e il muscolo iliaco. La particolarità di questi due elementi muscolari costituenti l'ilio-psoas è il fatto che, nel loro punto d'origine, sono due muscoli separati e senza alcuna relazione tra loro; mentre, nella loro estremità terminale, formano un tutt'uno.
    Estremità prossimale: l'estremità prossimale del grande psoas origina a livello della superficie laterale dei corpi delle vertebre T12, L1, L2 ed L3.
    L'estremità prossimale del muscolo iliaco, invece, prende origine a livello della cosiddetta fossa iliaca (che è una regione caratteristica dell'ilio).
    Estremità distale: s'inserisce a livello del piccolo trocantere del femore.
    Innervazione: l'innervazione del grande psoas spetta alle ramificazione dei nervi spinali L1, L2 ed L3; l'innervazione del muscolo iliaco, invece, spetta al nervo crurale.
    Irrorazione: spetta alla cosiddetta arteria circonflessa mediale del femore e all'arteria ilio lombare.
Quadricipiti

MUSCOLI DELLA COSCIA DEL COMPARTIMENTO MEDIALE

Situati nella porzione interna della coscia, i muscoli della coscia del compartimento mediale sono in tutto 5: il muscolo gracile, il muscolo otturatore esterno, il muscolo adduttore breve, il muscolo adduttore lungo e il muscolo grande adduttore.

  • Muscolo gracile. Tra i muscoli della coscia del compartimento mediale, il gracile è il muscolo più superficiale e mediale. Sottile e appiattito, attraversa le articolazioni di anca e ginocchio.
    Estremità prossimale: origina a livello del cosiddetto ramo ischio-pubico. Il ramo ischio-pubico rappresenta il punto d'unione tra il pube e l'ischio.
    Estremità distale: s'inserisce a livello della superficie mediale della tibia, precisamente nella zampa d'oca.
    Innervazione: spetta al nervo otturatorio. Il nervo otturatorio è un nervo periferico, che deriva dal plesso lombare. Dal nervo otturatorio hanno origine diverse branche nervose molto importanti.
    Irrorazione: spetta alla cosiddetta arteria circonflessa mediale del femore.
  • Muscolo otturatore esterno. L'otturatore esterno è un muscolo piatto e triangolare. Tra i muscoli della coscia del compartimento mediale, è il più piccolo e quello situato più in superficie.
    Estremità prossimale: origina a livello della membrana che ricopre il cosiddetto foro otturatorio.
    Estremità distale: s'inserisce a livello della cosiddetta fossa trocanterica del femore. La fossa trocanterica del femore è una piccola depressione situata in prossimità del grande trocantere.
    Innervazione:spetta al nervo otturatorio.
    Irrorazione: spetta all'arteria otturatoria.
  • Muscolo adduttore breve. L'adduttore breve è un muscolo di piccole dimensioni, che risiede, per buona parte, al di sotto del muscolo adduttore lungo.
    Estremità prossimale: ha origine a livello della superficie anteriore di due zone caratteristiche del pube, che sono: il ramo inferiore e il corpo.
    Estremità distale: s'inserisce, in parte, a livello del piccolo trocantere e, in parte, a livello della linea aspra del femore.
    Innervazione: spetta al nervo otturatorio.
    Irrorazione: spetta all'arteria femorale profonda.
  • Muscolo adduttore lungo. L'adduttore lungo è un muscolo lungo, grande e piatto. Per un tratto del suo percorso, ricopre il muscolo adduttore breve e il muscolo grande adduttore.
    Il muscolo adduttore lungo concorre alla formazione del bordo mediale del cosiddetto triangolo femorale.
    Estremità prossimale: ha origine nel corpo del pube.
    Estremità distale: s'inserisce a livello della linea aspra del femore.
    Innervazione: spetta al nervo otturatorio.
    Irrorazione: spetta all'arteria femorale profonda.
  • Muscolo grande adduttore. Il grande adduttore è un muscolo di forma triangolare, situato in profondità, sotto tutti gli altri muscoli della coscia del compartimento mediale.
    Spesso gli anatomisti tendono a riconoscere nel muscolo grande adduttore due componenti: una componente pubofemorale e una componente ischiocondilare.
    Le sopraccitate componenti originano e terminano in punti differenti.
    Estremità prossimale: l'estremità prossimale della componente pubofemorale origina, in parte, a livello del ramo inferiore del pube e, in parte, a livello del ramo inferiore dell'ischio. L'estremità prossimale della componente ischiocondilare, invece, ha origine a livello della tuberosità ischiatica.
    Estremità distale: l'estremità distale della componente pubofemorale s'inserisce a livello della linea aspra del femore. L'estremità distale della componente ischiocondilare s'inserisce a livello del condilo mediale del femore, precisamente nel cosiddetto tubercolo adduttore del femore.
    Innervazione: spetta in parte al nervo otturatorio e in parte al nervo tibiale.
    Irrorazione: spetta all'arteria femorale profonda.

MUSCOLI DELLA COSCIA DEL COMPARTIMENTO POSTERIORE

Situati sul di dietro della coscia, i muscoli della coscia del compartimento posteriore sono in tutto 3: il muscolo bicipite femorale, il muscolo semitendinoso e il muscolo semimembranoso.
I muscoli della coscia del compartimento posteriore sono noti anche con il termine inglese di hamstring.

  • Muscolo bicipite femorale. Il bicipite femorale è un muscolo che presenta, nel tratto d'origine, due teste (o capi), note come testa lunga (o capo lungo) e testa breve (o capo breve). Proprio per la presenza delle due suddette teste, il muscolo bicipite femorale è paragonabile al muscolo bicipite brachiale del braccio.
    Estremità prossimale:  il capo lungo origina a livello della tuberosità ischiatica dell'ischio. Il capo breve, invece, origina a livello della linea aspra del femore.
    Estremità distale: è un tutt'uno e s'inserisce a livello della cosiddetta testa del perone.
    Innervazione: l'innervazione del capo lungo spetta alla componente tibiale del nervo sciatico, mentre l'innervazione del capo breve spetta alla componente fibulare (cioè del perone) del nervo sciatico.
    Il nervo sciatico è il più grande e lungo nervo del corpo umano. Inizia, infatti, a livello della schiena, percorre tutto l'arto inferiore, ricoprendo sia funzioni motorie che funzioni sensitive, e termina nel piede.
    Irrorazione: spetta all'arteria femorale profonda
  • Muscolo semitendinoso. Il semitendinoso è un muscolo superficiale, che copre, per gran parte, il muscolo semimembranoso.
    Estremità prossimale: ha origine a livello della tuberosità ischiatica dell'ischio.
    Estremità distale: s'inserisce a livello della superficie mediale della tibia, precisamente nella cosiddetta zampa d'oca.
    Innervazione: spetta alla componente tibiale del nervo sciatico.
    Irrorazione: spetta all'arteria glutea inferiore.
  • Muscolo semimembranoso. Il semimembranoso è un muscolo appiattito, localizzato al di sotto del muscolo semitendinoso. È il più mediale dei muscoli costituenti l'hamstrings.
    Estremità prossimale: ha origine a livello della tuberosità ischiatica dell'ischio, ma non esattamente nello stesso punto in cui origina l'estremità prossimale del muscolo semitendinoso.
    Estremità distale: s'inserisce a livello del condilo tibiale mediale.
    Innervazione: spetta alla componente tibiale del nervo sciatico.
    Irrorazione: spetta all'arteria femorale profonda e all'arteria glutea.
Muscoli Posteriori della coscia - Harmstring

Funzione

I muscoli della coscia del compartimento anteriore consentono, principalmente, l'estensione della gamba in direzione del ginocchio e la flessione dell'anca.
I muscoli della coscia del compartimento mediale permettono, principalmente, il movimento di adduzione dell'arto inferiore. Per adduzione dell'arto inferiore s'intende la capacità di avvicinare l'arto inferiore al piano sagittale.
Infine, i muscoli della coscia del compartimento posteriore consentono, principalmente, l'estensione dell'anca e la flessione del ginocchio.
Per un quadro completo della funzioni svolte dai muscoli della coscia, si segnala la tabella sottostante.


Funzione dei muscoli della coscia

Compartimento anteriore

Sartorio: consente la flessione, l'abduzione e la rotazione laterale dell'anca.
Pettineo: permette l'adduzione e la flessione dell'articolazione dell'anca.
Quadricipite femorale: consente l'estensione della gamba in direzione del ginocchio e la flessione dell'anca.
Ilio-psoas: supporta la flessione e la rotazione laterale dell'anca.

Compartimento mediale

Gracile: consente l'adduzione della coscia e la flessione della gamba.
Otturatore esterno: consente la rotazione laterale della coscia.
Adduttore breve: consente l'adduzione della gamba.
Adduttore lungo: permette l'adduzione e la rotazione mediale della coscia.
Grande adduttore: consente l'adduzione della coscia.

Compartimento posteriore

Bicipite femorale: consente la flessione del ginocchio e l'estensione e la rotazione laterale della gamba, rispetto ad anca e ginocchio.
Semitendinoso: permette la flessione della gamba e l'estensione della coscia in direzione dell'anca. Inoltre, consente la rotazione mediale della coscia rispetto all'anca e la rotazione mediale della gamba rispetto al ginocchio.
Semimembranoso: consente la flessione della gamba e l'estensione della coscia rispetto all'anca. Inoltre, permette la rotazione mediale della coscia rispetto all'anca e la rotazione mediale della gamba rispetto al ginocchio.

Patologie associate

Come la maggior parte dei muscoli del corpo umano, anche i muscoli della coscia possono subire contratture, stiramenti, strappi e infiammazioni/lesioni a livello dei tendini.
Questi infortuni interessano solitamente le persone attive, come per esempio coloro che praticano sport.

INFORTUNI ALL'HAMSTRING

I muscoli che costituiscono il cosiddetto hamstring sono particolarmente soggetti a infortuni, soprattutto tra coloro che praticano sport come la corsa, il calcio, il football o il rugby.
Le problematiche più gravi ai muscoli della coscia del compartimento posteriore sono fonte di dolore intenso e di ematoma.


Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza