Generalità
Un metatarso, od osso metatarsale, è una delle 5 ossa lunghe, che, in ogni piede, si collocano tra le ossa tarsali e le falangi prossimali di ciascun dito.
In un generico metatarso possono distinguersi tre porzioni principali, che sono: il corpo, la base e la testa.
In verde, le ossa metatarsali. Immagine dal sito en.wikipedia.org
Il corpo è la porzione ossea centrale, di forma prismoide, che si estende tra la base e la testa; la base è l'estremità prossimale, confinante e in articolazione con un osso del tarso; la testa, infine, è la l'estremità distale, collegata e articolata con la falange prossimale di un dito del piede.
La denominazione tradizionale dei 5 metatarsi prevede l'impiego dei primi 5 numeri romani. Da ciò ne risulta che: il I metatarso è l'osso metatarsale che precede le falangi dell'alluce, il II metatarso è l'osso metatarsale che anticipa le falangi del primo dito del piede, il III metatarso è l'osso metatarsale posto prima delle falangi del terzo dito, il IV metatarso è l'osso metatarsale che precede le falangi del quarto dito e, per concludere, il V metatarso è l'osso metatarsale che si colloca anteriormente alle falangi del quinto dito.
I metatarsi sono sede d'inserzione di muscoli e legamenti del piede molto importanti, per la funzionalità di quest'ultimo.
Come ogni osso dello scheletro umano, anche i metatarsi possono subire fratture.
Cos'è un metatarso?
Un metatarso, od osso metatarsale, è una delle 5 ossa lunghe, che, in ciascun piede, si posizionano tra le ossa del tarso (od ossa tarsali) e le falangi prossimali (o prime falangi) di ogni dito.
In un piede umano, i metatarsi sono 5 delle 26 ossa totali (7 ossa tarsali, 5 ossa metatarsali e 14 falangi).
Ripasso del significato dei termini prossimale e distale
Prossimale e distali sono due termini dal significato opposto.
Prossimale vuol dire "più vicino al centro del corpo" o "più vicino al punto d'origine". Riferito al femore, per esempio, indica la porzione di quest'osso più vicina al tronco.
Distale, invece, significa "più lontano dal centro del corpo" o "più distante dal punto d'origine. Riferito (sempre al femore), per esempio, indica la porzione di quest'osso più lontana dal tronco (e più vicina all'articolazione del ginocchio).
Anatomia
In ogni metatarso, sono distinguibili tre porzioni ossee, denominate: corpo, base e testa.
Il corpo di un metatarso è la sua porzione ossea centrale, inclusa tra la cosiddetta base e la cosiddetta testa. Di forma prismoide, si presenta leggermente convesso, sul lato dorsale, e lievemente concavo, sul lato palmare; tende ad assottigliarsi in direzione delle falangi.
La base di un metatarso è la sua estremità prossimale, precedente il corpo e chiaramente la testa e confinante con uno o più ossa tarsali. Possiede la forma di un cuneo e, sia sul lato palmare che sul lato dorsale, presenta una superficie ruvida, che gli serve ad ancorare importanti legamenti del piede.
Infine, la testa di un metatarso è la sua estremità distale, successiva al corpo e alla testa e a stretto contatto con la prima falange di uno specifico dito (es: la testa del I metatarso confina con la prima falange dell'alluce). Anteriormente, presenta una superficie articolare oblunga; sui lati, è appiattita e possiede una piccola depressione e un tubercolo, su cui trovano inserzione altri importanti legamenti del piede; inferiormente (superficie plantare), possiede una tipica scanalatura.
Per convenzione, i 5 metatarsi sono indicati con i primi 5 numeri romani, ossia I (primo), II (secondo), III, IV e V. Il metatarso segnalato col numero I (I metatarso) è l'osso metatarsale che precede la falange prossimale dell'alluce; il metatarso indicato col numero II (II metatarso) è l'osso metatarsale precedente la falange prossimale del primo dito del piede; il metatarso segnalato col numero III (III metatarso) è l'osso metatarsale precedente la prima falange del secondo dito; il metatarso identificato col numero IV (IV metatarso) è l'osso metatarsale antecedente la falange prossimale del quarto dito; infine, il metatarso indicato col numero V (V metatarso) è l'osso metatarsale che precede la prima falange del quinto dito.
Sempre per convezione, il metatarso considerato più mediale è il I metatarso (quello dell'alluce), mentre il metatarso ritenuto più laterale è il V metatarso (quello del quinto dito).
CON QUALI OSSA TARSALI CONFINANO I METATARSI?
Il tarso del piede comprende 7 ossa, che sono: l'astragalo, il calcagno, il navicolare, il cuboide, il cuneiforme laterale, il cuneiforme intermedio e il cuneiforme mediale.
Di questi elementi ossei appena citati, confinano con i metatarsi soltanto gli ultimi 4, ossia: l'osso cuboide, il cuneiforme laterale, il cuneiforme intermedio e il cuneiforme mediale.
Il rapporto metatarsi-ossa tarsali è il seguente:
- Il I metatarso confina con l'osso cuneiforme mediale e tocca, solo in parte, l'osso cuneiforme intermedio;
- Il II metatarso aderisce, principalmente, all'osso cuneiforme intermedio e, secondariamente, alle restanti ossa cuneiformi;
- Il III metatarso aderisce all'osso cuneiforme laterale;
- Il IV e il V metatarso confinano con l'osso cuboide.
La particolare disposizione dei tre cuneiformi e del cuboide, rispetto ai metatarsi, porta alla costituzione del cosiddetto arco trasverso del piede.
ARTICOLAZIONI: RIEPILOGO E DENOMINAZIONE
Ogni metatarso partecipa a 3-4 articolazioni: un'articolazione con un osso del tarso, una o due articolazioni con uno o due metatarsi adiacenti e, infine, un'articolazione con la prima falange di un dito.
Entrando maggiormente nei dettagli:
- Le articolazioni che uniscono i metatarsi alle ossa tarsali prendono il nome di articolazioni tarso-metatarsali. Le articolazioni tarso-metatarsali vedono protagonisti le basi dei metatarsi e le ossa tarsali confinanti con quest'ultime, ossia i tre cuneiformi e il cuboide;
- Le articolazioni che uniscono tra loro i metatarsi sono dette articolazioni intermetatarsali. I metatarsi estremi, ossia il I e il V, prendono parte a una sola articolazione intermetatarsale, in quanto adiacente a loro c'è un solo metatarso; al contrario, i metatarsi centrali, cioè il II, il III e il IV, sono protagonisti di due articolazioni intermetatarsali ciascuna, poiché adiacenti a loro c'è un metatarso per parte;
- Le articolazioni che mettono in comunicazione i metatarsi alle falangi delle dita dei piedi assumono il nome di articolazioni metatarso-falangee. Le articolazioni metatarso-falangee stabilizzano le teste dei vari metatarsi alle cosiddette basi delle prime falangi delle dita.
LEGAMENTI
Un legamento è una formazione di tessuto connettivo fibroso, che collega tra loro due ossa o due parti dello stesso osso.
I legamenti che hanno rapporti con i metatarsi sono:
- I legamenti tarso-metatarsali, che decorrono tra le ossa tarsali e i metatarsi e supportano le articolazioni tarso-metatarsali;
- I legamenti intermetatarsali, che hanno origine e termine unicamente nei metatarsi e supportano le articolazioni intermetatarsali. Esistono 3 sottotipi di legamenti intermetatarsali: i palmari, i dorsali e gli interossei;
- I legamenti metatarso-falangei, che hanno origine sui metatarsi e termine sulle falangi delle dita dei piedi e sono deputati al rafforzamento delle articolazioni metatarso-falangee.
MUSCOLI
Sui metatarsi trovano inserzione i capi terminali di alcuni importanti muscoli della gamba e i capi d'origine di alcuni importanti muscoli del piede.
Tra i muscoli della gamba che terminano il loro percorso con l'inserzione sui metatarsi, rientrano:
- Il muscolo tibiale anteriore. Con il suo capo terminale, s'inserisce sulla base del V metatarso;
- Il muscolo peroneo anteriore (o muscolo peroneo terzo). Termina il suo percorso sul lato dorsale della base del V metatarso;
- Il muscolo peroneo lungo. Conclude il suo decorso su una caratteristica tuberosità della base del I metatarso;
- Il muscolo peroneo breve. Con la estremità terminale, trova inserzione su una caratteristica tuberosità presente sulla base del V metatarso.
Per quanto concerne invece i muscoli del piede che originano a livello dei metatarsi, questi elementi muscolari sono:
- L'adduttore dell'alluce. È un muscolo particolare, con due capi d'origine, chiamati capo obliquo e capo trasverso. Il capo obliquo risiede sulla base del III metatarso, mentre il capo trasverso si trova in corrispondenza dei legamenti metatarso-falangei, che hanno rapporti con il terzo, il quarto e il quinto dito del piede;
- Il flessore breve del quinto dito del piede. Il suo capo d'origine ha sede alla base del V metatarso;
- I 3 muscoli plantari interossei del piede. Uno nasce sul lato mediale del III metatarso, un altro sul lato mediale del IV metatarso e un altro ancora sul lato mediale del V metatarso.
- I 4 muscoli dorsali interossei del piede. Forniti ciascuno di una doppia origine, risiedono tra metatarso e metatarso. Per ognuno di loro, i due capi d'origine interessano le porzioni prossimali dei due metatarsi, che li comprendono. Per esempio, il muscolo dorsale interosseo situato tra il I e il II metatarso ha un'origine sulla porzione prossimale del I metatarso e sulla porzione prossimale del II metatarso.
Funzioni
I metatarsi sono ossa di fondamentale importanza, in quanto contribuiscono alla funzione di sostegno, svolta dallo scheletro degli arti inferiori, e sono sede di muscoli e articolazioni indispensabili alla corretta funzione motoria del piede.
Clinica
I metatarsi possono essere oggetto di fratture, esattamente come tutte le altre ossa del corpo umano.
Sono inoltre noti per sviluppare una condizione dolorosa, denominata metatarsalgia.
METATARSALGIA
Metatarsalgia è il termine medico che richiama a una sensazione dolorosa, di natura infiammatoria, localizzata a livello dell'avampiede, esattamente in corrispondenza delle ossa metatarsali.
A scatenare la comparsa della metatarsalgia è, di solito, un insieme di fattori, i quali, se presi singolarmente, difficilmente provocherebbero la stessa sintomatologia dolorosa (che provocano in concomitanza tra loro).
Oltre al dolore, che rappresenta la manifestazione clinica principale della metatarsalgia, quest'ultima può provocare: formicolio e intorpidimento alle dita dei piedi e una sensazione alla pianta del piede paragonabile a quando si hanno i sassolini nelle scarpe.
In genere, la diagnosi di metatarsalgia si base un accurato esame obiettivo e un'attenta analisi della storia clinica del paziente.
In base al risultato delle ricerche diagnostiche, i medici stabiliscono la terapia più appropriata, terapia che di norma è di tipo conservativo (cioè consiste in riposo, applicazione di ghiaccio, antidolorifici al bisogno, cambiamento delle scarpe ecc.).
Il ricorso alla chirurgia per una metatarsalgia è una possibilità assai remota, messa in pratica solo al cospetto di casi clinici molto gravi.
FRATTURA DI UN METATARSO
Le fratture dei metatarsi sono infortuni che possono derivare da:
-
Un colpo diretto e molto violento sul dorso piede. È il caso, per esempio, di un oggetto pesante che cade sul piede.
Le fratture dei metatarsi dovute a urti violenti sono le più diffuse. - Un fattore stressogeno che interessa il piede in generale o una sua parte in particolare. Questo tipo di frattura prende il nome di frattura metatarsale da stress e interessa soprattutto i metatarsi del 2°, del 3° e del 4° dito. È molto comune tra gli atleti di buon livello e, in genere, è una microfrattura.
- Un eccessivo movimento di inversione del piede. Con un'inversione violenta e assai marcata del piede, il muscolo peroneo breve potrebbe “tirare” il metatarso del 5° dito e causarne la rottura.
Le tipiche manifestazioni cliniche della frattura di un metatarso sono: dolore al piede fratturato e zoppia.
Per una diagnosi certa, è fondamentale l'esame ai raggi X del piede.
Il trattamento delle fratture metatarsali varia in base alla sede dell'infortunio e all'entità della rottura (frattura composta o frattura scomposta). Infatti, in determinati casi, potrebbero bastare il riposo e l'immobilizzazione dell'arto inferiore; in altri, invece, potrebbe risultare indispensabile l'intervento chirurgico finalizzato alla saldatura del metatarso fratturato.