Generalità
La bilirubina è una sostanza che deriva dalla degradazione dell'emoglobina, più in particolare dalla conversione del gruppo prostetico EME in essa contenuto.
- La maggior parte della bilirubina (85%) deriva dal normale processo di distruzione dei globuli rossi esausti. Queste cellule hanno una vita di circa 120 giorni: dapprima vengono degradate dalla milza e sono inglobate nella biliverdina, poi i residui sono trasportati a livello epatico per essere metabolizzati.
- La rimanente parte della bilirubina proviene, invece, dal midollo osseo o dal fegato.
In condizioni normali, tutta la bilirubina che origina dall'emoglobina viene eliminata mediante un meccanismo che solitamente si trova in equilibrio: ciò che viene prodotto, è anche processato per essere degradato. Tuttavia, se si nota un colorito giallastro della pelle e degli occhi, ci troviamo difronte a una condizione clinica - causata dalla bilirubina alta in circolo - detta ittero.
L'esame della bilirubina ne misura la concentrazione nel sangue per valutare la funzionalità epatica o per diagnosticare l'anemia causata dal danno o degrado dei globuli rossi (anemia emolitica).
Cosa sono
La BILIRUBINA è un pigmento biliare di colore giallo-arancione, un metabolita di rifiuto derivante dal catabolismo dei globuli rossi invecchiati.
Gli eitrociti (globuli rossi) vivono in media 110-130 giorni, al termine dei quali possono andare in contro a rottura spontanea mentre tentano di passare nei capillari o essere intercettati dai macrofagi della milza. In entrambi i casi, l'organismo non può permettersi il lusso di sprecare alcuni dei loro costituenti, primo tra tutti il ferro contenuto nel gruppo prostetico EME (che rappresenta il cuore legante l'ossigeno dell'emoglobina).
Le operazioni di riciclo avvengono soprattutto a livello della milza, dove le molecole di rifiuto sono inglobate in un pigmento di colore verde, chiamato BILIVERDINA, prontamente convertito in bilirubina.
La bilirubina, di colore giallo-arancione e non riutilizzabile, dev'essere eliminata; per fare ciò, l'organismo deve prima di tutto farle acquisire solubilità in acqua; per questo motivo viene trasportata nel torrente ematico da un carrier specifico, in questo caso l'albumina.
L'albumina plasmatica veicola la bilirubina sino al fegato, che contribuisce a renderla idrosolubile coniugandola con l'acido glucoronico e trasformandola in bilirubina diglucuronide, nota anche come bilirubina diretta o come bilirubina coniugata. Si parla invece di bilirubina indiretta per indicare la quota di bilirubina che dev'essere ancora processata dal fegato.
La bilirubina non coniugata, non essendo idrosolubile, non può essere filtrata dal rene, quindi non si ritrova nelle urine. Tuttavia per la sua elevata liposolubilità, una volta scorporata dall'albumina, può facilmente penetrare nei tessuti.
Il rapporto tra bilirubina diretta e bilirubina indiretta, che varia mediamente tra 1:4 ed 1:5, costituisce un importantissimo, e per questo molto utilizzato, criterio diagnostico per valutare la funzionalità epatica.
La quota di bilirubina totale (derivante dalla somma di queste due frazioni), giornalmente prodotta, si attesta intorno ai 250 mg e raggiunge nel sangue la concentrazione media di 1-1,5 mg/dL.
Il blocco o la deficienza dei meccanismi di escrezione della bilirubina portano a un suo accumulo nel sangue (iperbilirubinemia) e nei tessuti, inducendo una condizione, nota come ittero, in cui la pelle si presenta di colorito giallognolo.
Metabolismo ed escrezione della bilirubina
La bilirubina diretta prodotta dal fegato viene convogliata nella bile e, dopo un breve soggiorno all'interno della cistifellea, viene riversata nell'intestino tenue. Qui, enzimi particolari, detti B-glucoronidasi, operano un processo inverso a quello epatico, staccando l'acido glucoronico dalla bilirubina diretta.
La bilirubina semplice così ottenuta viene prontamente metabolizzata dalla flora microbica intestinale, riducendosi a urobilinogeno. Una piccola quota di questo urobilinogeno viene riassorbita dall'intestino, quindi in gran parte convogliata al fegato che provvederà a riversarlo nell'intestino attraverso la bile; un'altra piccola percentuale viene invece ossidata ed eliminata, sotto forma di urobilina, con le urine, alle quali conferisce le tipiche tonalità paglierine.
Buona parte dell'urobilinogeno prodotto a livello enterico raggiunge l'intestino crasso, dove subisce un ulteriore attacco da parte della flora microbica, trasformandosi in stercobilinogeno, che viene eliminato come tale attraverso le feci.
La quota di bilirubina semplice che sfugge al metabolismo della flora batterica intestinale viene riassorbita e trasportata direttamente al fegato che, da lavoratore instancabile quale è, ne opera nuovamente la coniugazione con acido glucoronico, riversandola poi nella bile. Se per un qualche motivo, ad esempio a causa di una terapia antibiotica, la flora microbica intestinale diminuisce, si avrà una minore conversione di bilirubina semplice in urobilinogeno. Di conseguenza il circolo enteropatico dei pigmenti biliari sarà potenziato e il sangue conterrà una maggiore percentuale di bilirubina.
- Circa l'80-90% della bilirubina quotidianamente prodotta origina dal catabolismo dell'emoglobina, mentre la rimanente percentuale deriva dalla lisi delle altre emoproteine (mioglobina, citocromi, perossidasi, catalasi) e degli eritroblasti (per anomalie che si verificano durante la sintesi dei globuli rossi nel midollo osseo, vedi eritropoiesi inefficace).
- La bilirubina si forma principalmente a livello della milza, ma anche in altri tessuti, in modo particolare nel midollo osseo, nei linfonodi e nel fegato.
- La trasformazione dell'EME in bilirubina è responsabile del graduale cambiamento di colore, dal violaceo al giallo, che si verifica negli ematomi.
Perché si Misurano
I livelli ematici di bilirubina diretta e totale vengono rilevati con un semplice esame del sangue; in alternativa il test può essere condotto anche sulle urine.
Le concentrazioni di bilirubina indiretta si ottengono per differenza, sottraendo dal valore totale quello della forma coniugata.
L'esame della bilirubina è utile nei seguenti casi:
- Verificare la funzionalità epatica;
- Diagnosticare e/o monitorare malattie del fegato e dei dotti biliari (es. cirrosi, epatiti o calcoli);
- Monitorare l'ittero neonatale;
- Controllare i pazienti affetti da anemia falciforme o da altre cause di anemia emolitica, i quali possono avere episodi chiamati “crisi” in cui si assiste a un'eccessiva distruzione di eritrociti, con aumento della bilirubina.
Ruolo diagnostico della biliverdina
La biliverdina può essere riscontrata in eccesso nel sangue delle persone affette da malattie epatiche.
In questi casi, l'ittero è causato dall'accumulo di biliverdina, bilirubina o entrambe nel sistema circolatorio e nei tessuti.
Valori normali
Negli adulti, i valori di bilirubina sono, in genere, molto bassi, se si considera che il meccanismo con cui essa viene metabolizzata si trova sempre in equilibrio con quello di produzione.
Bilirubina totale |
0,3-1,0 mg/dL o 5,1-17,0 mmol/L |
Bilirubina diretta |
0,1-0,3 mg/dL o 1,7-5,1 mmol/L |
Bilirubina indiretta (Bilirubina totale - bilirubina diretta) |
0,2-0,8 mg/dL o 3,4-12,0 mmol/L |
Nota: i valori di riferimento possono cambiare in funzione di età, sesso e strumentazione in uso nel laboratorio analisi. Per questo motivo, è preferibile consultare i range riportati direttamente sul referto. Occorre ricordare, inoltre, che i risultati delle analisi devono essere valutati nell'insieme dal medico di base che conosce il quadro anamnestico del proprio paziente.
Bilirubina Alta - Cause
- Un aumento della bilirubina indiretta nel sangue può essere il risultato di un eccesso di produzione (come nel caso delle malattie emolitiche) o da un difetto nell'attività del fegato (es. cirrosi). Un aumento della quota indiretta può generare ansia nella persona interessata; talvolta, però, quest'incremento può essere un effetto della sindrome di Gilbert, una condizione del tutto benigna di origine genetica, relativamente frequente, dovuta ad un ritardo, da parte del fegato, nel catturare la bilirubina indiretta circolante.
- Un aumento della bilirubina diretta può dipendere da stasi biliare dovuta a epatite, cirrosi oppure ostruzione delle vie biliari per la presenza di calcoli o di malattie del pancreas. Questo fenomeno può dipendere anche da reazioni ai farmaci e disturbi causati dall'abuso d'alcol.
- Rare patologie ereditarie sono responsabili di un metabolismo anomalo della bilirubina, come le sindromi di Rotor, Dubin-Johnson e Crigler-Najjar; queste possono causare un'aumentata concentrazione del parametro.
Bilirubina Bassa - Cause
Di solito, bassi livelli di bilirubina non sono pericolosi e non vengono monitorati.
Come si misurano
Per valutare la quantità della bilirubina, è necessario un campione di sangue prelevato da una vena del braccio.
Preparazione
Durante la preparazione all'esame, il paziente viene invitato a digiunare nelle quattro ore che precedono il test.
Il medico può imporre, inoltre, la sospensione di determinate terapie farmacologiche, al fine di evitare possibili interferenze con i risultati dell'esame.
Interpretazione dei Risultati
L'insieme dei risultati dei test della bilirubina può fornire al clinico informazioni riguardanti la patologia presente.
Ad esempio, la bilirubina non coniugata può divenire alta quando il fegato non è in grado di processarla (nelle malattie epatiche come cirrosi o nelle malattie ereditarie) oppure a seguito di un'aumentata distruzione di globuli rossi (emolisi).
La bilirubina coniugata può incrementare, invece, quando il fegato riesce a metabolizzare la sostanza, ma non è in grado di trasportarla all'intestino, affinché questa venga rimossa; in tal caso, il motivo è solitamente attribuibile a un'epatite acuta o a un'ostruzione dei dotti biliari.