Articolazioni: struttura anatomica

Ultima modifica 14.06.2019

Le articolazioni, come ricordato nell'articolo introduttivo, sono zone in cui due o più ossa entrano in contatto tra di loro. Nel corpo umano esistono moltissime articolazioni (360 circa), che si distinguono per forma e grado di mobilità . Alcune di esse, come quelle che costituiscono la volta cranica, hanno una possibilità di movimento nulla.

La maggior parte delle articolazioni rientra tuttavia nella categoria delle diartrosi, giunture mobili caratterizzate da una struttura anatomica particolare. Esse sono infatti costituite da diversi elementi: le superfici articolari di due ossa; lo strato di tessuto cartilagineo; la capsula articolare; la cavità articolare; la membrana sinoviale; la sinovia ed i legamenti intrinseci. Vediamole nel dettaglio.

 

ϒϒ CARTILAGINI ARTICOLARI

 

I capi articolari sono rivestiti da uno strato di cartilagine ialina, nota anche come cartilagine d'incrostazione o cartilagine articolare; è soffice, compressibile, estensibile e deformabile.

La sua funzione è paragonabile ad un cuscinetto ammortizzatore, capace di salvaguardare i rapporti articolari e permettere il movimento.

 

ϒϒ MEMBRANA SINOVIALE E LIQUIDO SINOVIALE (o sinovia)

 

La cartilagine articolare, pur essendo un tessuto vivo, è priva di vasi sanguigni; inoltre, da sola, risulterebbe insufficiente per diminuire significativamente l'attrito tra le due estremità ossee. ArticolazioniPer questo motivo i capi articolari sono bagnati da un liquido, detto sinovia o liquido sinoviale.

Il liquido sinoviale ha funzione ammortizzante e nutriente, facilita lo scorrimento tra le due superfici articolari e viene secreto dalla membrana sinoviale. In sostanza, ha la stessa funzione di un lubrificante su di un cuscinetto.

La membrana sinoviale, che tappezza internamente la capsula articolare, delimita lo spazio articolare immerso nel liquido vischioso che essa produce (denominato, appunto, liquido sinoviale). Riveste le porzioni ossee contenute entro la cavità articolare, ma si arresta lungo i contorni delle cartilagini di incrostazione, le quali sono sprovviste di rivestimento (manca anche il pericondrio (una membrana di tessuto connettivo che avvolge le cartilagini, eccetto le porzioni articolari). Delimita, così, una cavità chiusa, nota come cavità articolare.

La membrana sinoviale è innervata e ricca di vasi sanguigni e linfatici (per facilitare la produzione della sinovia ed il riassorbimento di eventuali versamenti intrarticolari).

 

ϒϒ CAPSULA ARTICOLARE

 

Procedendo dall'interno verso l'esterno, vediamo che l'articolazione è circoscritta perifericamente da una membrana fibrosa, chiamata capsula articolare (o capsula fibrosa), che si inserisce tra i segmenti ossei in connessione. I punti di inserzione sull'osso sono situati ad una certa distanza dalla cartilagine jalina che riveste le superfici articolari.

La capsula articolare è formata da tessuto connettivo fibroso che riveste completamente i due segmenti ossei esterni. Più in particolare, essa è costituita da due strati, di cui:

  • uno fibroso, esterno, di connettivo denso e continuo con il periostio e noto anche come capsula fibrosa;
  • uno sinoviale, interno al precedente, più sottile ed elastico; ricopre le superfici non cartilaginee e non è altro che la membrana sinoviale descritta nel punto precedente.

All'articolazione partecipano anche muscoli, tendini e legamenti.

 

ϒϒ LEGAMENTI: sono dei cordoni connettivali che uniscono saldamente i capi ossei a cui sono collegati e gli impediscono di allontanarsi oltre una certa misura. Sono molto resistenti e possono situarsi all'interno o all'esterno della capsula articolare, impedendo o limitando i movimenti pericolosi.

 

ϒϒ TENDINI: mentre i legamenti uniscono tra loro due capi ossei, i tendini collegano i muscoli alle ossa; servono per stabilizzare l'articolazione e per trasmettere le forze tra gli elementi che mettono in connessione.


Oltre alle strutture ora ricordate, altre ancora possono prendere parte alla costituzione delle diartrosi. Esse sono: i cercini, i dischi e i menischi, i legamenti interarticolari ed i legamenti a distanza. Vediamole brevemente:

  • Cercine: struttura fibro-cartilaginea di forma ad anello con funzione di aumentare la superficie articolare del capo concavo per consentirgli di accogliere meglio il capo articolare convesso; famoso è quello glenoideo nell'articolazione scapolo omerale.
  • Dischi e menischi: strutture fibrocartilaginee a forma di disco (dischi) o di mezzaluna (menisco). Stabilizzano l'articolazione, aumentano la congruenza delle superfici articolari ed ammortizzano gli urti.
  • I legamenti interarticolari: collegano due segmenti scheletrici internamente alla capsula articolare. Non vengono però considerati intrarticolari perché avvolti dalla membrana sinoviale.
  • Legamenti a distanza: si trovano nelle vicinanze dell'articolazione, ma non hanno rapporti intimi con la capsula articolare.

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