Articolazioni: cosa e quali sono, tipi e funzione
Cosa sono le articolazioni?
Cosa sono le articolazioni?
Le articolazioni sono strutture anatomiche, talora complesse, che mettono in reciproco contatto due o più ossa.
A cosa servono le articolazioni?
Nel loro insieme, il compito delle articolazioni è di tenere uniti i vari segmenti ossei, in modo tale che lo scheletro possa espletare la sua funzione di sostegno, mobilità e protezione.
Per evitare fenomeni degenerativi dovuti all'usura, nella maggior parte dei casi si tratta di un contatto non diretto, ma mediato da tessuto fibroso o cartilagineo e/o da liquido.
Qual è la differenza tra legamenti e articolazioni?
Quante sono le articolazioni del corpo umano?
Le articolazioni del corpo umano sono assai numerose, se ne contano in media 360, e strutturalmente molto diverse le une dalle altre.
Tipi di articolazioni
Esistono fondamentalmente tre tipi di articolazioni, ma la loro classificazione può essere fatta su base strutturale (fibrose, cartilaginee e sinoviali) o funzionale (sinartrosi, anfiartrosi e diartrosi).
Quali sono i tre tipi fondamentali di articolazioni?
Suddivisione su base strutturale
Dal punto di vista strutturale, le articolazioni si suddividono in:
- Articolazioni fibrose: le ossa sono unite da tessuto fibroso;
- Articolazioni cartilaginee: le ossa sono legate da cartilagine;
- Articolazioni sinoviali: le ossa sono separate da una cavità, oltre che essere legate per mezzo di strutture che descriveremo meglio in seguito.
Suddivisione su base funzionale
La suddivisione più conosciuta, tuttavia, è quella su base funzionale; le ossa dello scheletro umano, infatti, sono connesse per mezzo di articolazioni a cui sono consentiti movimenti di vario tipo e grado.
Si parla, quindi, di giunture immobili o fisse (le cosiddette sinartrosi), semimobili (anfiartrosi) e mobili (diartrosi).
- Articolazioni immobili/fisse o sinartrosi: legano strettamente i capi ossei, come una cerniera lampo chiusa, tanto da impedirne i movimenti.
- Articolazioni ipomobili o anfiartrosi: legano due superfici articolari, ricoperte da cartilagine, tramite legamenti interossei; tra le due superfici è interposto un disco fibrocartilagineo che permette soltanto movimenti limitati. Nelle vertebre, per esempio, superfici ossee pianeggianti sono unite da un disco interosseo cartilagineo che funge da ammortizzatore.
- Articolazioni mobili o diartrosi: permettono un ampio range di movimento, in una o più direzioni dello spazio (ginocchio, spalla, dita ecc.).
La struttura di un'articolazione ne influenza il grado di mobilità.
Nome Funzionale | Nome Strutturale | Grado di Movimento | Esempio |
Sinartrosi | Fibrosa | Fissa | Cranio |
Anfiartrosi | Cartilaginea | Poco mobile | Vertebre |
Diartrosi | Sinoviale | Molto mobile | Spalla |
Sinartrosi
Le sinartrosi (articolazioni immobili) si dividono in:
- Sinostosi: il grado di movimento è nullo, dal momento che uniscono le articolazioni tramite tessuto osseo (come nel cranio dell'adulto).
- Sincondrosi: il grado di movimento è scarso, dal momento che uniscono le articolazioni tramite tessuto cartilagineo denso (come le prime costole dello sterno).
- Sindesmosi o sinfimbrosi: il grado di movimento è limitato, dal momento che sono tenute insieme da tessuto connettivo fibroso (come la sinfisi pubica).
Diartrosi
In base al grado di mobilità e alle caratteristiche della superfici articolari, gli anatomisti riconoscono 6 tipi diversi di diartrosi:
- Diartrosi piane (artrodie);
- Diartrosi a cerniera (articolazioni a cerniera, ginglimi o trocleoartrosi);
- Diartrosi a perno (articolazioni a perno o trocoidi o ginglimi laterali/paralleli);
- Diartrosi condiloidee (condiloartrosi o articolazioni ellissoidali);
- Diartrosi a sella (pedartrosi);
- Diartrosi a sfera (articolazioni a sfera o enartrosi).
Diartrosi piane (artrodie o articolazioni piane)
Movimenti permessi: semplice scorrimento
Rientrano in tale categoria tutte le diartrosi in cui si assiste soltanto a uno scorrimento/scivolamento reciproco tra le superfici articolari.
Esempi di diartrosi piane sono: l'articolazione acromioclavicolare della spalla e le articolazioni intercarpali.
Diartrosi a cerniera (ginglimi angolari, trocleoartrosi o articolazioni a cerniera)
Movimenti permessi: flesso/estensione
Fanno parte di tale categoria tutte le diartrosi caratterizzate da una superficie articolare cilindrica che alloggia e si muove all'interno di una superficie articolare cava altrettanto cilindrica (troclea).
È importante segnalare che due superfici articolari delle ginglimi angolari si dispongono su assi ortogonali.
Le diartrosi a cerniera consentono due tipi di movimento: la flessione e l'estensione in un solo piano.
Esempi di diartrosi a cerniera sono: il gomito, il ginocchio, la caviglia, le articolazioni interfalangee di mano e piede e l'articolazione temporomandibolare.
Diartrosi a perno (trocoidi o ginglimi laterali/paralleli)
Movimenti permessi: pronazione e supinazione
In queste diartrosi, le superfici articolari sono porzioni di segmenti ossei cilindrici, uno convesso e uno concava, con il primo che ruota all'interno dell'altro.
È importante segnalare che, diversamente dal caso precedente (trocleoartrosi), le superfici articolari delle articolazione a perno si dispongono su assi paralleli.
Esempi di diartrosi a perno sono: l'articolazione atlo-epistrofeica, l'articolazione radio-ulnare prossimale e l'articolazione radio-ulnare distale.
Diartrosi condiloidee (condiloartrosi o articolazioni ellissoidali)
Movimenti permessi: flessione-estensione, adduzione-abduzione, circonduzione
Figurano in questa categoria tutte le diartrosi contraddistinte da una superficie articolare di forma ovoidale che s'inserisce e si muove all'interno di una superficie cava di forma ellissoidale.
Esempi di diartrosi condiloidee sono: il polso (o articolazione radio-carpale), l'articolazione metacarpo-falangea e l'articolazione metatarso-falangea.
Diartrosi a sella (pedartrosi)
Movimenti permessi: flessione-estensione, adduzione-abduzione, circonduzione
Fanno parte di questa categoria tutte le diartrosi in cui entrambe le superfici articolari presentano una regione concava, al centro, e due regioni convesse, lateralmente, risultato in questo modo molto simile a una sella.
Le diartrosi a sella consentono gli stessi movimenti delle diartrosi condiloidee, ma con un range di motilità maggiore.
Esempi di diartrosi a sella sono: l'articolazione carpo-metacarpale del pollice e l'articolazione sterno-clavicolare.
Diartrosi a sfera (enartrosi)
Movimenti permessi: flessione-estensione, adduzione-abduzione, circonduzione, intra- ed extrarotazione.
Appartengono a tale categoria tutte le diartrosi contrassegnate da una superficie articolare di forma sferica che alloggia e ruota all'interno di una superficie articolare cava di forma altrettanto sferica.
Esempi di diartrosi a sfera sono: l'articolazione gleno-omerale della spalla e l'anca.
Per approfondire: Enartrosi: Quali sono e Quali Movimenti consentono?