Ultima modifica 18.02.2020

Generalità

L'acetabolo, o cotile, è il particolare incavo laterale dell'osso iliaco, deputato a ospitare la testa del femore e formare, con quest'ultima, l'anca.
AcetaboloRisultante dal contribuito di ilio, ischio e pube – le tre parti ossee che formano l'osso iliaco – l'acetabolo è una regione scheletrica alquanto complessa, in cui gli anatomisti individuano alcune porzioni fondamentali, note come: labbro acetabolare, faccia semilunare dell'acetabolo, incisura acetabolare e fossa acetabolare.
Come tutti gli elementi di natura ossea, l'acetabolo può essere oggetto di fratture.
Inoltre, può avere un ruolo da protagonista in alcune patologie dell'anca, come per esempio la coxartrosi (artrosi dell'anca) o la displasia congenita dell'anca.

Cos'è l'acetabolo?

L'acetabolo è il caratteristico incavo dell'osso iliaco del bacino, che serve a ospitare la cosiddetta testa del femore (osso della coscia) e a costituire l'importante articolazione dell'anca (o più semplicemente anca).
L'acetabolo è, quindi, un'area concava dell'osso iliaco, in cui prende posto la porzione superiore del femore – quella che in precedenza si è definita come testa – generando in questo modo l'anca.

Sinonimi

In anatomia umana, l'acetabolo è anche noto con il termine di cotile.

Anatomia

Premessa: per comprendere l'anatomia dell'acetabolo, è doveroso partire da una descrizione anatomica dell'osso iliaco.
L'osso iliaco è l'osso pari, simmetrico e di forma piatta, che si sviluppa lateralmente all'osso sacro (osso impari) e converge sul davanti, prendendo contatti con l'osso iliaco controlaterale e costituendo la cosiddette sinfisi pubica.
L'osso iliaco consta di tre parti, conosciute con il nome di ilio, ischio e pube; inizialmente separate, queste tre parti si fondono tra loro al 14esimo/15esimo anno di vita di un essere umano.
Sono sinonimi di osso iliaco i termini “osso dell'anca” e “osso coxale”.


Bacino Femminile

L'acetabolo è situato sulla faccia esterna dell'osso iliaco, nella metà inferiore.
Alla sua formazione concorrono tutte e tre le parti dell'osso dell'anca, quindi sia ilio, sia ischio, sia pube; ecco, nello specifico, in che modo:

  • L'ilio partecipa con il cosiddetto corpo dell'ilio, costituisce la porzione superiore dell'acetabolo e ne rappresenta poco meno dei 2/5;
  • L'ischio partecipa con il ramo superiore dell'ischio, forma la porzione posteriore e parte di quella inferiore dell'acetabolo e ne rappresenta poco più dei 2/5;
  • Infine, il pube partecipa con il cosiddetto ramo superiore del pube; forma la porzione anteriore e parte di quella inferiore dell'acetabolo e ne rappresenta all'incirca 1/5.

In genere, nel descrivere gli elementi anatomici essenziali dell'acetabolo, gli esperti parlano di: labbro acetabolare, faccia semilunare dell'acetabolo, incisura acetabolare e fossa acetabolare.


Nota bene: l'acetabolo è un elemento scheletrico pari, in quanto è pari la struttura ossea a cui appartiene.

Labbro acetabolare

Il labbro acetabolare è una struttura fibrocartilaginea, simile a un anello e fissata tutt'attorno al perimetro circolare dell'acetabolo, come fosse una guarnizione.
I suoi compiti sono sostanzialmente due: favorire il corretto alloggiamento della testa del femore e garantire stabilità all'articolazione dell'anca.

Faccia semilunare dell'acetabolo

Di forma semicircolare, la faccia semilunare dell'acetabolo costituisce la parte superiore della superficie interna dell'acetabolo.
Liscia e ricoperta da uno strato di cartilagine articolare, la faccia semilunare rappresenta un elemento anatomicamente rilevante perché è l'unica porzione di acetabolo che interagisce veramente con la testa del femore, nel formare l'anca.


Curiosità sull'osso iliaco

Le due ossa iliache, assieme all'osso sacro e al coccige, sono due delle quattro cosiddette ossa del bacino.
Le ossa del bacino ricoprono due importanti funzioni: sorreggere il peso della parte superiore del corpo e connettere quest'ultima agli arti inferiori.

Incisura acetabolare

L'incisura acetabolare costituisce la porzione infero-anteriore della superficie interna dell'acetabolo ed è importante perché:

  • Garantisce il passaggio del cosiddetto legamento acetabolare trasverso, una struttura fondamentale per mantenere nella sede appropriato la testa del femore.
  • Dà inserzione a parte di uno dei due capi terminali dell'importante legamento che salda all'acetabolo la testa del femore (sede dell'altro capo terminale); tale legamento prende il nome di legamento della testa del femore o legamento rotondo del femore.
  • Costituisce il cosiddetto forame acetabolare, uno spazio che permette il passaggio dei vasi sanguigni deputati a irrorare (di sangue) la testa del femore.

Fossa acetabolare

La fossa acetabolare è la porzione centrale e più profonda dell'acetabolo.
Di forma quadrilatera e dalla superficie rugosa, la fossa acetabolare costituisce una continuità dell'incisura acetabolare, tant'è che con quest'ultima contribuisce all'inserzione di uno dei capi terminali del legamento rotondo della testa del femore.
Un'altra importante caratteristica della fossa acetabolare è la presenza, al centro, di tessuto adiposo.


Tabella. Come le varie parti dell'osso iliaco contribuiscono alla formazione dell'acetabolo.
Parte dell'osso iliaco Con quale regione partecipa? Quale porzione dell'acetabolo costituisce? Qual è il suo contributo in termini numerici
Ilio Corpo dell'ilio Porzione superiore Poco meno dei 2/5
Ischio Ramo superiore dell'ischio Porzione posteriore e parte della porzione inferiore Poco più dei 2/5
Pube Ramo superiore del pube Porzione anteriore e parte della porzione inferiore Circa 1/5

Vascolarizzazione dell'acetabolo

L'acetabolo riceve sangue ossigenato da:

  • La branca acetabolare. Passante per l'incisura acetabolare, è una piccola derivazione arteriosa dell'arteria otturatoria, la quale origina, a sua volta, dall'arteria iliaca interna.
    Il compito principale della branca acetabolare è rifornire di sangue il tessuto adiposo situato al centro della fossa acetabolare.
  • Le branche pubiche. Sono anche loro derivazioni dell'arteria otturatoria.
    Si occupano di ossigenare la superficie della porzione anteriore dell'acetabolo.
  • Le branche profonde dell'arteria glutea superiore. Riforniscono di sangue la porzione superiore dell'acetabolo.
  • Le branche profonde dell'arteria glutea inferiore. Riforniscono di sangue la porzione postero-inferiore dell'acetabolo.

Funzioni

Come affermato in più di un'occasione, l'acetabolo contribuisce in maniera determinante alla formazione dell'articolazione dell'anca.
L'anca è un'enartrosi, ossia un'articolazione dotata di estrema mobilità e risultante dall'alloggiamento di una porzione ossea convessa in una porzione ossea concava.
Circondata da liquido sinoviale per impedire le frizioni tra le varie componenti ossee e legamentose, l'anca è indispensabile alle capacità di movimento dell'essere umano; grazie a lei, infatti, un individuo in salute può assumere la stazione eretta, camminare, correre, saltare ecc.

Patologie

Dal punto di vista clinico, l'acetabolo è importante per almeno due motivi:

  • Perché può essere oggetto di fratture (fratture acetabolari);
  • Perché è il protagonista di alcune importanti patologie dell'anca.

Fratture dell'acetabolo

Decisamente meno comuni delle fratture alla testa del femore, le fratture acetabolari sono quasi sempre frutto di eventi traumatici che comportano l'impatto violento della testa del femore contro l'acetabolo; una tipica causa di eventi di questo tipo sono gli incidenti automobilistici frontali, in occasione dei quali è abbastanza usuale lo scontro tra le ginocchia e il cruscotto (l'impatto violento tra ginocchio e cruscotto spinge il femore in modo anomalo e veemente contro l'acetabolo, il quale può non resistere all'urto, quindi rompersi).
Più raramente, le fratture dell'acetabolo sono una possibile conseguenza dell'indebolimento osseo prodotto dall'osteoporosi, una malattia delle ossa tipica dell'età anziana.
La gravità di una frattura acetabolare dipende da vari fattori, tra cui:

  • Il numero di frammenti ossei venutisi a creare dopo la frattura. Un numero elevato di frammenti è indicativo di una grave frattura;
  • Il fatto che la frattura sia o meno scomposta. Se è scomposta, è più grave;
  • La presenza o meno di una frattura a carico della testa del femore. Nelle fratture dovute alla collisione violenta tra testa del femore e acetabolo, può capitare che a subire una lesione sia non solo l'acetabolo, ma anche la testa del femore; chiaramente, laddove c'è una frattura della testa del femore, la situazione è più grave;
  • La presenza o meno di una lesione ai tessuti molli circostanti (muscoli, legamenti, tendini ecc.). Tipico anch'esso delle fratture acetabolari da impatto violente, il coinvolgimento dei tessuti molli circostanti costituisce motivo di maggiori preoccupazioni.

Le fratture dell'acetabolo sono sempre causa di un dolore all'anca che peggiora con il movimento.
Se l'evento responsabile della frattura ha prodotto anche una qualche lesione nervosa, la vittima dell'infortunio potrebbe avvertire sintomi quali formicolio e/o debolezza all'arto inferiore interessato.
La terapia di una frattura acetabolare varia in relazione alla gravità della lesione: per le lesioni meno gravi, può bastare un trattamento conservativo (riposo, tutori per camminare e non appoggiare l'arto interessato, farmaci antidolorifici ecc.); per le lesioni più severe, invece, è necessario ricorrere alla chirurgia.

Patologie dell'anca in cui è implicato l'acetabolo

Tra le patologie dell'anca che vedono per protagonista l'acetabolo, figurano la coxartrosi – cioè l'artrosi dell'anca – e la displasia congenita dell'anca.
Nella coxartrosi, l'acetabolo contribuisce alla patologia, perché è oggetto di quel processo degenerativo, a carico della cartilagine articolare, che caratterizza i fenomeni di artrosi.
Nella displasia congenita dell'anca, invece, l'acetabolo concorre alla malattia perché è meno profondo del normale e ciò impedisce il corretto inserimento, al suo interno, della testa del femore (N.B: in siffatte circostanze, la condizione in corso è tanto più grave quanto più rilevanti sono le anomalie anatomiche a carico dell'acetabolo).


Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza