Farmaci Contro la Psoriasi: quali sono?
Ultima modifica 30.03.2021
INDICE
  1. Cos'è la Psoriasi?
  2. Cause
  3. Farmaci Contro la Psoriasi

Cos'è la Psoriasi?

La psoriasi è una patologia cutanea molto nota di tipo cronico e di natura infiammatoria.

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Si caratterizza per l'iperproliferazione dei cheratinociti, con comprsa di placche rossastre, generalmente tondeggianti, e ricoperte di squame biancastre.

Le placche psoriasiche tendono a comparire soprattutto sulle ginocchia, sui gomiti, nella zona lombare e sul cuoio capelluto (psoriasi del cuoio capelluto), ma ciò non toglie che possano interessare anche aree di cute più estese.

Cause

Quali sono le Cause della Psoriasi?

La causa esatta alla base dell'insorgenza della psoriasi non è ancora stata del tutto chiarita, benché si ritenga vi sia il coinvolgimento di una predisposizione genetica associata ad una disregolazione del sistema immunitario e a fattori stressanti sia fisici che psichici.

Fra i possibili fattori scatenanti/peggiorativi la malattia, invece, ritroviamo:

Nei pazienti affetti da psoriasi, il turn-over epidermico è 10 volte più veloce rispetto al turn-over fisiologico; ciò provoca un'incompleta maturazione dei cheratinociti, una vascolarizzazione tortuosa con aumento del flusso ematico nella zona colpita, un'infiltrazione di neutrofili ed il conseguente innesco infiammatorio.

Farmaci Contro la Psoriasi

Il trattamento farmacologico della psoriasi può essere sia topico che sistemico. Di seguito, elencheremo brevemente i principali farmaci impiegati in quest'ambito.

Il trattamento topico viene utilizzato per le forme lievi di psoriasi e può includere l'uso di farmaci quali:

  • L'acido salicilico;
  • I corticosteroidi;
  • I derivati della vitamina A;
  • I derivati della vitamina D come anti-proliferativi;

Il trattamento sistemico, invece, viene intrapreso per le forme più gravi di psoriasi e può comprendere la somministrazione di:

Un'altra categoria di farmaci utilizzabile nel trattamento della psoriasi è costituita dai farmaci fotosensibilizzanti che - a seconda dei casi e del principio attivo impiegato - possono essere somministrati per via topica, oppure per via sistemica.
Di seguito, le principali caratteristiche dei suddetti principi attivi verranno brevemente descritte.

Acido Salicilico

L'acido salicilico è un principio attivo appartenente al gruppo dei beta-idrossiacidi. Il suo uso è particolarmente indicato per il trattamento delle forme di psoriasi che colpiscono il cuoio capelluto. L'impiego dell'acido salicilico nella terapia topica di questa patologia è giustificato dall'azione cheratolitica da esso esercitata.

Corticosteroidi 

I corticosteroidi sono farmaci dotati di una spiccata attività antinfiammatoria e, per tale ragione, risultano particolarmente efficaci nel trattamento topico della psoriasi. Di contro, possono causare effetti indesiderati come irritazione, bruciore, secchezza cutanea, ipopigmentazione e il loro impiego può essere effettuato solo per brevi periodi di tempo.
Esempi di farmaci cortisonici impiegati nel trattamento della psoriasi sono il mometasone e l'idrocortisone.

Derivati della vitamina A

I principi attivi derivati della vitamina A che si possono impiegare per contrastare le lesioni psoriasiche sono diversi.

Nelle forme lievi e moderate, solitamente, è sufficiente l'utilizzo di derivati ad uso topico (come, ad esempio, il tazarotene); mentre nelle forme più gravi e in quelle palmari si può ricorrere alla somministrazione orale di acitretina.

Tuttavia, i derivati della vitamina A non sono in grado di produrre un effetto terapeutico immediato, presentano diverse controindicazioni ed effetti collaterali non indifferenti (l'acitretina, ad esempio, possiede un elevato potere teratogeno).

Derivati della Vitamina D

I derivati della vitamina D (come calcipotriolo, tacalcitolocalcitriolo) vengono impiegati nel trattamento topico della psoriasi in virtù della loro capacità di inibire l'eccessiva proliferazione dei cheratinociti tipica di questo disturbo, favorendone al contempo la differenziazione.

Farmaci Fotosensibilizzanti

I farmaci fotosensibilizzanti sono principi attivi che possono essere somministrati - a seconda dei casi -  per via topica o sistemica allo scopo di effettuare quella che viene definita come "fototerapia".

Un classico esempio di farmaci fotosensibilizzanti è rappresentato dagli psoraleni impiegati nella terapia PUVA, nell'ambito della quale - in seguito alla somministrazione dei suddetti principi attivi - le aree del corpo interessate dalla patologia vengono irradiate da raggi UVA.

Immunosoppressori

Dal momento che uno dei fattori scatenanti la psoriasi è costituito dalla disregolazione del sistema immunitario, l'uso di farmaci immunosoppressori quali ciclosporina e metotrexato può rivelarsi utile nel trattamento sistemico di questa malattia.

Tuttavia, visti gli effetti indesiderati che questi principi attivi possono indurre, il loro utilizzo è riservato ai casi di psoriasi particolarmente gravi che non rispondono ad altri trattamenti.

Farmaci Biologici

I farmaci biologici sono principi attivi ottenuti per mezzo di sistemi viventi (come cellule o microorganismi) mediante tecniche biotecnologiche. Alcuni di questi farmaci biologici si rivelano molto utili nel trattamento dei casi gravi di psoriasi che non rispondono ai trattamenti "convenzionali", topici o sistemici che siano.

Fra i farmaci biologici che si possono utilizzare nel trattamento della psoriasi, ricordiamo l'etanercept e gli anticorpi monoclonali.

L'etanercept è un principio attivo di natura proteica ottenuto mediante tecniche di DNA ricombinante. Il meccanismo d'azione di questo farmaco consiste nel blocco di una delle numerose proteine coinvolte nei meccanismi infiammatori (il recettore del fattore di necrosi tumorale) che caratterizzano la psoriasi.

Gli anticorpi monoclonali (o MAB) sono anticorpi realizzati per interagire con specifici antigeni che fungono da immunosoppressori ed antinfiammatori. Fra i principi attivi appartenenti a questo gruppo utilizzabili nel trattamento della psoriasi, ricordiamo:

  • L'infliximab, la cui regione variabile si lega al fattore di necrosi tumorale alfa (TNF-α umano) - un mediatore del processo infiammatorio - bloccandone la funzione biologica;
  • L'adalimumab, anch'esso in grado di legare il TNF umano;
  • L'ixekizumab, approvato nel 2016 dall'EMA (European Medicines Agency) e dall'FDA (Food and Drug Administration of United States) per il trattamento della psoriasi a placche di entità da moderata a grave. Questo principio attivo è in grado di legarsi selettivamente all'interleuchina-17A, una delle principali citochine coinvolte nei processi infiammatori che caratterizzano questa patologia. Il valore aggiunto di questo anticorpo monoclonale risiede nella sua capacità di migliorare le manifestazioni della malattia in tempi più brevi rispetto ad altri farmaci biologici "tradizionali" come l'etanercept. Dagli studi effettuati è, infatti, emerso un miglioramento significativo della sintomatologia cutanea dopo solo una settimana di trattamento, ma non solo. L'ixekizumab ha, inoltre, dimostrato di essere in grado di controllare la malattia in maniera efficace nel lungo termine, arrivando a mantenere la "pelle pulita" (ossia priva di placche psoriasiche) per un peridoto di tempo superiore alle 60 settimane in più del 50% dei pazienti che si sono sottoposti al test clinico.
  • Il secukinumab, avente meccanismo d'azione analogo al sopra citato ixekizumab;
  • L'ustekinumab che, invece, lega con specificità la proteina p40, subunità condivisa delle interleuchine IL-12 e IL-23.

NOTA BENE

Spetta solo e soltanto al medico stabilire quale trattamento farmacologico meglio si addice a ciascun paziente. Difatti, la terapia può variare in funzione della forma di psoriasi che ha colpito il paziente, della sua gravità e della risposta del paziente allo stesso trattamento. Pertanto, è necessario seguire scrupolosamente le indicazioni fornite dalla suddetta figura sanitaria.

 

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Autore

Dott.ssa Ilaria Randi

Dott.ssa Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista