Ultima modifica 01.04.2020

Il vomito o emesi consiste nell'espulsione violenta del contenuto gastrico dalla bocca; generalmente è  preceduto dalla nausea, sensazione del vomito, la quale però non necessariamente giunge al vomito vero e proprio. Spesso, comunque, alla nausea seguono i conati di vomito dovuti alla contrazione della muscolatura respiratoria, responsabile dell'atto del vomito.

In genere il vomito si accompagna ad altri sintomi, come l'aumento della salivazione, il pallore, la sensazione di freddo e l'aumento della sudorazione.

Il vomito è regolato a livello del SNC dal cosiddetto ''centro del vomito", situato a livello bulbare e protetto dalla barriera ematoencefalica, e dalla zona grilletto (CTZ), meno protetta  e più facilmente raggiungibile. A questo centro pervengono stimoli periferici da varie parti dell'organismo: dalla corteccia cerebrale, che può stimolare il centro mediante sapori, odori, ricordi, emozioni, immagini; dall'orecchio, che trasmette soprattutto informazioni relative alla posizione del corpo rispetto allo spazio; da diverse parti dell'apparato digerente (gola, stomaco, intestino); o da altri organi come il cuore. Al centro del vomito arrivano anche altri stimoli, come traumi meccanici, sostanze chimiche tossiche (ad esempio tossine prodotte dal feto), eventi emozionali sgradevoli  o particolarmente importanti, chemioterapia. Una volta eccitato, il segnale del vomito viaggia lungo i neuroni afferenti, che lo inviano alle ghiandole salivari, alla muscolatura dell'addome, al diaframma e a diverse porzioni dello stomaco, dell'esofago e del duodeno.

I farmaci antiemetici agiscono bloccando la trasmissione del segnale da parte del centro del vomito. I principali antiemetici sono:

  • Gli antimuscarinici, come la scopolamina somministrata per via transdermica mediante cerotti;
  • Gli antistaminici, anti H1 contro il mal da movimento e la nausea gravidica (ma solo in casi eccezionali; viceversa è bene evitare di assumerli perché riescono ad oltrepassare la barriera placentare);
  • I bloccanti dei recettori della dopamina, come il metoclopramide (Plasil) antiemetico e pirocinetico (agevola la peristalsi intestinale e la digestione);
  • Gli antiserotoninergici e i cannabinoidi, impiegati come antiemetici in seguito a chemioterapia;
  • Le benzodiazepine, esplicano un'azione antiemetica secondaria alla principale azione sedante, ideale in casi di vomito da ansia;
  • I glicocorticoidi il cui meccanismo d'azione antiemetico è sconosciuto;
  • Gli antagonisti del recettore della neurochinina-1, anche questi indicati in caso di vomito acuto post chemioterapia, poiché inibiscono i recettori Actz che viceversa attiverebbero il centro del vomito.
  • Lo zenzero, antiemetico naturale largamente usato per placare la nausea in gravidanza

Altri articoli su 'Vomito e farmaci antiemetici'

  1. Agenti protettivi delle mucose ed analoghi delle prostaglandine
  2. Stitichezza: Lassativi e farmaci contro la stitichezza