Ultima modifica 10.01.2020

Generalità

Quando si parla di farmaci calcio-antagonisti (o di bloccanti dei canali del calcio, che dir si voglia) si fa riferimento all'insieme di principi attivi in grado di inibire i canali degli ioni calcio voltaggio-dipendenti di tipo L (anche detti VOC-L, o canali lenti del calcio), situati a livello della muscolatura liscia dei vasi arteriosi e del miocardio.
Farmaci Calcio-AntagonistiIl calcio è uno dei più importanti secondi messaggeri del nostro organismo ed ha innumerevoli funzioni.

I canali VOC-L (long lasting) si aprono molto lentamente in caso di depolarizzazione della membrana cellulare e non vanno confusi con i canali rapidi del calcio presenti nelle terminazioni pre-sinaptiche.

Indicazioni terapeutiche

I farmaci calcio-antagonisti - grazie alla loro capacità di interagire con i canali del calcio presenti sul miocardio e sulla muscolatura liscia vasale - vengono impiegati nel trattamento di disturbi e patologie del sistema cardiovascolare, come l'angina pectoris, l' ipertensione e le aritmie cardiache.

Classificazione

Solitamente, i farmaci calcio-antagonisti vengono suddivisi in funzione della loro struttura chimica nel seguente modo:

  • 1,4-diidropiridine (o 1,4-DHP), come, ad esempio, la nicardipina e la nifedipina.
  • Fenilalchilammine (o PAA), gruppo al quale appartiene il verapamil;
  • Benzotiazepine (o BTZ), fra cui ritroviamo il diltiazem.

Le 1,4-diidropiridine sono molecole liposolubili che, come tali, sono in grado di oltrepassare la barriera ematoencefalica, per cui possono essere impiegate per ridurre la pressione arteriosa a livello cerebrale. Tuttavia, questi farmaci calcio-antagonisti prediligono i canali del calcio situati nella muscolatura liscia arteriosa, per cui esercitano prevalentemente un'azione vasodilatatoria e risultano particolarmente indicati nel trattamento dell'ipertensione arteriosa.
Le fenilalchilammine e le benzotiazepine, invece, agiscono preferenzialmente sui canali del calcio localizzati a livello cardiaco, riducendo in questo modo l'attività del cuore. Per tale ragione, questa tipologia di calcio-antagonisti risulta particolarmente indicata nel trattamento dell'angina pectoris e delle aritmie cardiache.

Meccanismo d'azione

Come accennato, i farmaci calcio-antagonisti esercitano la loro azione sul sistema cardiovascolare, attraverso l'inibizione dell'attività dei canali del calcio voltaggio-dipendenti di tipo L.
Infatti, questi canali sono coinvolti sia nella contrazione del miocardio, sia nei processi di vasocostrizione arteriolare.
Pertanto, attraverso l'inibizione di questi canali, si va incontro al blocco della contrazione della muscolatura liscia vasale, con conseguente diminuzione della pressione arteriosa, e a una diminuzione del lavoro cardiaco. Più nel dettaglio, i calcio-antagonisti esplicano la loro azione rallentando la fase di ripolarizzazione della membrana delle cellule muscolari.
Riassumendo, si può affermare che grazie all'effetto vasodilatatore e all'effetto inotropo negativo da essi generati, i farmaci calcio-antagonisti sono in grado di determinare, rispettivamente, una diminuzione del post-carico e del carico di lavoro del cuore.

Interazioni con altri farmaci

I farmaci calcio-antagonisti subiscono un parziale metabolismo di primo passaggio a livello epatico, operato principalmente dal citocromo P3A4 (o CYP3A4), che ne determina una ridotta biodisponibilità.
Pertanto, la somministrazione concomitante di farmaci calcio-antagonisti e di altre sostanze e/o farmaci inibitori del CYP3A4 (come, ad esempio, l'eritromicina e il succo di pompelmo) provoca un aumento significativo delle concentrazioni plasmatiche degli stessi calcio-antagonisti, le cui conseguenze possono essere anche gravi.
La somministrazione contemporanea di calcio-antagonisti e d'induttori del CYP3A4 (come, ad esempio, la rifampicina e il fenobarbital) provoca, invece, una diminuzione dei livelli ematici di calcio-antagonisti, con conseguente possibile diminuzione dell'efficacia terapeutica di questi stessi principi attivi.
Ad ogni modo, per informazioni maggiori circa le interazioni farmacologiche che i diversi tipi di farmaci calcio-antagonisti possono instaurare, si rimanda alla lettura dei foglietti illustrativi dei singoli medicinali.

Effetti collaterali

Come accade per tutti i farmaci, anche i calcio-antagonisti possono provocare diversi tipi di effetti collaterali. Generalmente, il tipo di effetti indesiderati e l'intensità con cui si presentano variano da paziente a paziente, in funzione del tipo di principio attivo impiegato, della via di somministrazione scelta e della sensibilità individuale nei confronti del principio attivo che s'intende impiegare.
Ad ogni modo, alcuni effetti indesiderati sono comuni all'intera classe dei farmaci calcio-antagonisti. Fra questi, ricordiamo:

Per scongiurare l'insorgenza di effetti collaterali come palpitazioni, dolore toracico e tachicardia, le 1,4-diidropiridine possono essere utilizzate in associazione ai farmaci β-bloccanti.
Al contrario, i farmaci calcio-antagonisti come verapamil e diltiazem non devono essere impiegati in combinazione con β-bloccanti, poiché si può andare incontro a una sommazione degli effetti depressivi cardiaci esercitati da entrambe queste categorie di farmaci.



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Autore

Ilaria Randi

Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista