China: proprietà eupeptiche, antimalariche ed aperitive
LA CHINA COME ESEMPIO DI DISTINZIONE TRA FITOCOMPLESSO E PRINCIPIO ATTIVO.
Grazie alla sua attività antimalarica, la china è una delle droghe più importanti. È ricavata dalle piante del genere Cinchona sp. e la droga, rappresentata dalla corteccia, è di grosso interesse dal punto di vista liquoristico ed erboristico. La sua importanza sta nel fatto che il fitocomplesso e i princìpi attivi che lo caratterizzano, cioè gli alcaloidi, hanno un sapore estremamente amaro.

Corteccia sminuzzata di china rossa
- L'importanza erboristica e liquoristica della china risiede nelle proprietà eupeptiche, per il comparto erboristico, ed in quelle aperative per il comparto liquoristico.
Per comprendere meglio la relazione tra farmacognosia - prodotti erboristici e realtà, un esempio utile è la "China Martini", estratto idroalcolico esclusivo di china, nonché classico prodotto aperitivo. L'importanza della china come aperitivo o come eupeptico non risiede tanto nel contenuto in chinina, chinidina, cinconina e cinconidina, ma nel fatto che tutti questi alcaloidi, comprese altre sostanze, sono insieme; quindi, l'importanza della china come prodotto aperitivo o prodotto eupeptico, è dovuta all'insieme di questi princìpi attivi che, per il loro sapore amaro, determinano le proprietà spiegate in precedenza.
Un concetto per spiegare meglio il discorso fitocomplesso - principio attivo, utile a comprendere perché la china può avere proprietà antimalariche e perché una persona che beve china martini non riesce a curarsi dalla malaria, è il concetto di DOSAGGIO. La dose, il titolo, la standardizzazione, quella quantità di princìpi attivi presenti nella soluzione idroalcolica. Perché un conto è parlare di principio attivo e di fitocomplesso come una molecola - più molecole, un alcaloide - più alcaloidi, un'attività - la stessa attività modulata in modo sinergico; un altro discorso è parlare di attività salutistica di un alcaloide (principio attivo) o più alcaloidi (fitocomplesso) diluiti in un solvente. Il concetto di diluizione presuppone una certa quantità di principio attivo, o una certa quantità di fitocomplesso, all'interno di un solvente adeguato alla preparazione salutistica e la cui concentrazione determina l'entità e la qualità salutistica della droga e dei princìpi attivi. La quantità, il dosaggio del principio attivo o del fitocomplesso in un solvente, sono direttamente proporzionali all'intensità dell'effetto e in certi casi anche alla qualità dell'effetto; riassumendo, si può spiegare il tutto con il concetto dose - risposta.
I princìpi attivi chinina o chinidina hanno di per sè una loro attività; la prima, in ambito farmaceutico e con un dosaggio adeguato, ha proprietà antimalariche e febbrifughe (abbassare la febbre), mentre la seconda ha proprietà antiaritmiche (in ambito farmaceutico è utilizzata come principio attivo ad attività cardiaca); entrambe agiscono in tal senso a concentrazioni molto elevate, si parla infatti di ambiti farmaceutici. Differente è la situazione di un prodotto liquoristico o di una tisana digestiva dove può essere contenuta china; i princìpi attivi, innanzitutto, non sono rilevabili come entità singole, ma come insieme, cioè come fitocomplesso.