Il controllo di qualità: contaminazione della droga con pesticidi

Ultima modifica 24.12.2015

Un altro metodo per recuperare le droghe contaminate, in alternativa all'ossido di etilene, si basa sull'utilizzo di temperature piuttosto basse, fino ad arrivare ai 10, 15, 20°C sotto lo zero, per un tempo di alcuni giorni. Sebbene questo trattamento possa eliminare gran parte degli insetti (larve) e degli infestanti, rende più scadente la droga rispetto alla sua funzione originaria.

Metodi drastici che mirano ad eliminare tipologie di infestanti particolarmente tenaci, sono gli insetticidi, o pesticidi in genere; si tratta comunque di sostanze esogene di origine naturale o sintetica, impiegate su un prodotto destinato all'uso salutistico e che, come tali, presentano grosse problematiche di ordine etico, d'uso e sanitario.

Nel ricorso a queste sostanze si tendono a privilegiare composti di tipo naturale o di derivazione naturale, come ad esempio le PIRETRINE del Piretro (Chrysanthemum cinerariifolium). E' bene sottolineare, tuttavia, che l'uso di pesticidi di sintesi è ben diffuso nei paesi con un concetto di igiene molto distante dal nostro, come India, Indocina, Laos, Sud America e certi paesi africani, dove l'economia è fondata sulla coltivazione, lavorazione ed esportazione delle droghe e delle spezie. Ebbene, per garantirsi comunque un supporto di tipo produttivo ed economico, anche a fronte di gravi infestazioni che possono avvenire sul campo e protrarsi a livello di lavorazione della droga, vengono utilizzati degli insetticidi e dei prodotti preservanti che non sono ammessi dalla legislazione europea. Non è poco frequente trovare partite di droghe provenienti dall'India che siano state trattate con DDT, bandito in gran parte del mondo ma utilizzato anche in Africa; si tratta di una sostanza vietata, così come diverse altre (sostanze clorurate), ma di basso costo perché molto diffuse in agricoltura. È chiaro, però, che il loro impiego in ambito agricolo è soggetto a normative diverse da quelle che regolamentano la coltivazione di piante destinate ad uso sanitario. Il possibile ricorso a questi pesticidi da parte del produttore dev'essere sempre preso in considerazione durante il controllo di qualità di una droga, la quale viene costantemente monitorata per garantire il rispetto dei termini di legislazione e delle normative vigenti.
Il controllo di qualità è un elemento estremamente importante nella farmacognosia, che prevede anche la valutazione di quelle tipologie di sostanze - quali insetticidi e preservanti - non ammesse dalla legislazione europea; se le droghe che provengono da altri stati mostrano tracce di questi prodotti devono essere monitorate e/o rigettate e/o trattate per poter essere comunque recuperate; molte di queste molecole, infatti, sono particolarmente volatili a determinate temperature e, di riflesso, l'esposizione di una droga ad un calore che non ne alteri la qualità in termini fitochimici, consente il loro quasi totale allontanamento. Il controllo di qualità delle droghe in ambito fitochimico prevede anche il monitoraggio di quelle sostanze utilizzate come esogene nel controllo della coltivazione e della conservazione della droga.
I fattori tecnici sono quei fattori che intervengono, dunque, al momento della raccolta, al mantenimento delle caratteristiche anatomiche riportate in Farmacopea, al rispetto delle regole derivanti dalla tradizione e dall'etnomedicina, e all'attenzione verso i fattori igienici e le modalità di raccolta; tutti aspetti che possono sembrare banali ma che invece incidono moltissimo sulla qualità della droga. Una volta effettuata la raccolta, che comporta il prelevare un qualcosa di vivo o comunque un suo frammento, la fonte dev'essere trattata con una certa rapidità, dunque opportunamente mondata, pulita e controllata. Spesso, i luoghi di coltivazione sono promiscui a quelli di trattamento, che si diversificano a seconda della droga; vi sono droghe che devono essere lavorate immediatamente ed altre che aumentano la loro qualità officinale in seguito a tempi di stoccaggio prima della lavorazione (es. Genziana, Cacao). In ogni caso, la droga dev'essere essiccata, liofilizzata, stabilizzata o conservata.



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