Ultima modifica 10.07.2017

Per quanto riguarda i polisaccaridi omogenei di interesse dietistico, ricordiamo i FRUTTANI e le INULINE, polimeri di fruttosio un po' particolari perché per essere prodotti hanno bisogno di una molecola di innesto rappresentata non dal fruttosio, bensì dal glucosio. Le inuline sono sostanze accumulate nei vacuoli cellulari di piante appartenenti a diverse famiglie, ad esempio delle Composite, delle Campanulacee, delle Graminacee; sono importanti dal punto di vista dietistico perché hanno proprietà colagoghe e colecistocinetiche, ovvero stimolano la funzionalità della cistifellea nella produzione e secrezione di bile; di riflesso, quindi, migliorano le proprietà digestive. Le inuline sono utilizzate anche a scopo diagnostico, in particolare nella misurazione della velocità di filtrazione glomerulare, dal momento che non sono assimilabili; la velocità di filtrazione glomerulare, dunque, viene rilevata iniettando nel sangue una soluzione di fruttani e vedendo nel tempo la velocità di eliminazione per via urinaria.

 

Quando parliamo di eteropolisaccaridi parliamo soprattutto di costituenti di parete e di modificazioni della parete stessa. La classificazione degli eteropolisaccaridi risulta particolarmente articolata, per il fatto che gli stessi eteropolisaccaridi sono molecole complesse, perché la loro composizione risulta molto varia. Ogni eteropolisaccaride può variare in qualità e quantità di ciascun monomero che lo costituisce e quindi caratterizzarsi in modo diverso.

Esistono tanti glucomannani, galattomannani e tanti galatto - glucomannani; nel gruppo dei glucomannani esistono moltissime mucillagini con questa caratterizzazione, in quanto i monosaccaridi prevalenti sono glucosio e mannosio ed il loro rapporto reciproco quantitativo può variare moltissimo. Si definiscono composti mucillaginosi, MUCILLAGINI NEUTRE, i glucomannani, i galattomannani e i galatto - glucomannani, eteropolisaccaridi con reattività neutra in soluzione acquosa. Per MUCILLAGINI ACIDE si intendono invece sostanze con funzionalità acide, come gruppi carbossilici; in questo caso la differenziazione è su base botanica, in relazione, quindi, alla specie di origine o alla famiglia. Per eteropolisaccaridi si intendono anche le EMICELULLOSE costituenti di parete; anche qui la classificazione può essere di ordine botanico o di ordine chimico. La classificazione di tipo botanico si riferisce sostanzialmente alla fonte, mentre la classificazione di ordine chimico si basa sulla composizione dei monomeri prevalenti che caratterizzano il polisaccaride eterogeneo. Si parla di polisaccaridi, emicellulose e mucillagini a XILANI, quando lo xilosio è il monosaccaride prevalente, così come di MANNANI (mannosio) o GALATTANI (galattosio). In questa categoria sono comprese anche le GOMME; esse hanno una caratterizzazione interessante dal punto di vista botanico, nel senso che sono classificate sulla base della fonte. La loro particolarità è che si caratterizzano come essudati patologici; sono quindi derivati da una modificazione di una determinata parete in relazione ad un agente esterno offensivo per la pianta, come l'incisione della corteccia. Un'eccezione è la GOMMA GUAR o GOMMA CARRUBA, costituita da mucillagini neutre,  ma definite dalla nomenclatura comune gomme; sarebbe corretto chiamarle mucillagini, ma l'uso diffuso di questo etero polisaccaride e le sue caratteristiche chimico - fisiche fanno sì che sia chiamato comunemente gomma, anche se in realtà non è un essudato. Tra gli eteropolisaccaridi vengono riportate anche le PECTINE; tanto per cambiare, anche in questo caso la classificazione non è corretta, in quanto sono polimeri di acido galatturonico, quindi omopolisaccaridi; in realtà, hanno caratteristiche chimico - fisiche estremamente simili e vicine a quelle delle gomme e delle mucillagini, così come delle emicellulose.

Mucillagini, emicellulose, gomme e pectine hanno in comune il fatto che in soluzione acquosa creano colloidi o gel, assorbendo una grande quantità di acqua.

Tutte queste caratteristiche fanno sì che i prodotti carboidratici abbiamo un'elevata importanza a livello tecnico/formulativo, come eccipienti e più in generale come costituenti della formulazione salutistica, sia essa erboristica, dietistica o anche cosmetica. Sono in grado di dare particolari caratteristiche chimico - fisiche e consistenza in relazione all'applicazione. Per una crema, ad esempio, tale caratteristica può essere rappresentata dalla spalmabilità o dalla sensibilità al tatto, mentre per un prodotto erboristico - dato che adsorbono enormi quantità di acqua - possono caratterizzarsi come costituenti funzionali. Infine, le loro caratteristiche fanno sì che possano essere utilizzati come lassativi di volume e nella formulazione di prodotti dietistici ipocalorici e coadiuvanti delle diete per la perdita di peso.

 


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