Farmaci e Cura della Sindrome da Stanchezza Cronica

Farmaci e Cura della Sindrome da Stanchezza Cronica
Ultima modifica 30.04.2021
INDICE
  1. Che cos'è
  2. Cause
  3. Sintomi
  4. Farmaci per la Cura della Sindrome da Stanchezza Cronica

Che cos'è

La sindrome da stanchezza cronica è un disturbo che provoca - negli individui che ne soffrono - un costante e inspiegabile senso di fatica, che nemmeno il riposo è in grado di diminuire.

Questa sindrome è anche nota come "sindrome da fatica cronica", "CFS" o come "encefalomielite mialgica".

La sindrome da stanchezza cronica sembra particolarmente frequente nelle persone con età compresa fra i 40 e i 50 anni e pare si manifesti con maggior incidenza in pazienti di sesso femminile.

Per approfondire: Sindrome da Stanchezza Cronica

Cause

Purtroppo, la causa scatenante la sindrome da stanchezza cronica non è ancora stata individuata, benché numerose siano le ipotesi a riguardo.

Diversi studiosi ritengono si possa trattare di una patologia avente cause multifattoriali che comprendono predisposizioni genetiche, esposizioni a microbi o tossine, traumi fisici e/o emotivi.

Sintomi

Oltre al persistente senso di fatica, la sindrome da stanchezza cronica può causare sintomi, quali: mialgiaartralgiaingrossamento dei linfonodimal di testamal di goladeficit di memoria e concentrazione.

Se la stanchezza è eccessiva, inoltre, può interferire con tutte le attività del paziente, tanto da rendergli impossibile perfino uscire di casa. Tutto ciò può portare il malato a un isolamento sociale che, a sua volta, può favorire lo sviluppo di una depressione.

Farmaci per la Cura della Sindrome da Stanchezza Cronica

Al momento non esistono dei farmaci per la cura della sindrome da stanchezza cronica.

Gli approcci terapeutici che vengono effettuati, pertanto, sono mirati solo a ridurre i sintomi indotti dalla sindrome, nel tentativo di migliorare la qualità della vita dei pazienti che ne soffrono.

Purtroppo, il successo delle strategie terapeutiche non sempre è assicurato e la risposta dei pazienti può variare molto da un individuo all'altro. In alcuni casi, addirittura, si può assistere a un peggioramento della sintomatologia.

Ad ogni modo, il trattamento sintomatico della sindrome da stanchezza cronica prevede che i pazienti seguano una terapia cognitivo-comportamentale. Accanto a questa strategia terapeutica, inoltre, si può intraprendere una terapia basata sull'esercizio fisico graduale. Tale terapia prevede lo svolgimento di attività fisica con piccoli e graduali incrementi dell'intensità e della durata dello stesso esercizio. Tuttavia, i risultati possono essere estremamente variabili da paziente a paziente.

Nei pazienti in cui la sindrome da stanchezza cronica è tanto severa da portare all'insorgenza di depressione, il medico può decidere d'intervenire attraverso la somministrazione di farmaci antidepressivi associata a un'adeguata psicoterapia.

Infine, nel caso in cui la mialgia e l'artralgia provocate dalla sindrome siano particolarmente intense, può essere utile il ricorso a farmaci antidolorifici, ma solo su consiglio del medico.

In caso di disturbi del sonno, se lo rietiene necessario, il medico può altresì ricorrere alla somministrazione di farmaci per dormire (farmaci ipnotico sedativi, o sedativo-ipnotici che dir si voglia).

NOTA BENE

Le informazioni sui farmaci per la cura della sindrome da stanchezza cronica sopra riportate non intendono sostituire il rapporto diretto tra professionista della salute e paziente. Sarà il medico a stabilire, caso per caso, quale trattamento meglio si addice a ciascun paziente, quale principio attivo è utile somministrare e con quale posologia, in funzione della gravità della malattia, della tipologia dei sintomi manifestati e della risposta dello stesso paziente al trattamento.

Consultare sempre il proprio medico curante e/o lo specialista prima di assumere qualsivoglia tipo di farmaco contro la sindrome da stanchezza cronica.

Autore

Ilaria Randi

Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista