Farmaci per Curare la Sindrome  di Zollinger-Ellison
Ultima modifica 19.02.2020

Definizione

La Sindrome di Zollinger-Ellison è uno stato morboso grave, a decorso infausto per buona parte dei casi: si tratta di una neoplasia ulcerosa a carico del tratto digerente superiore, spesso accompagnata da diarrea e da dolori addominali di varia entità.

Cause

Responsabile della Sindrome di Zollinger-Ellison è un tumore del sistema endocrino (coinvolge spesso pancreas o intestino tenue), in cui viene prodotta un'esagerata quantità di gastrina (100-1.000 volte superiore alla media). L'abnorme quantità di gastrina, secreta dai gastrinomi, è responsabile della comparsa di lesioni ulcerose nel tratto digerente.

Sintomi

I sintomi più ricorrenti correlati alla Sindrome di Zollinger-Ellison sono: diarrea, disfagia, dolore addominale, ipoglicemia, pirosi gastrica e vomito con tracce di sangue.


Le informazioni sui Farmaci per la Cura della Sindrome di Zollinger-Ellison non intendono sostituire il rapporto diretto tra professionista della salute e paziente. Consultare sempre il proprio medico curante e/o lo specialista prima di assumere Farmaci per la Cura della Sindrome di Zollinger-Ellison.

Farmaci

I farmaci impiegati nella cura della Sindrome di Zollinger-Ellison sono gli stessi utilizzati per l'esofagite, per le malattie da reflusso gastroesofageo e per l'ulcera peptica, ma devono essere somministrati ad una posologia più elevata, previo consulto medico:

 

Inibitori della pompa protonica (espletano la propria attività terapeutica inibendo la secrezione degli acidi gastrici e promuovendo la guarigione delle ulcere gastroduodenali):

  • Rabeprazolo (es. Pariet): iniziare la terapia con 60 mg di principio attivo, da assumere una volta al giorno dopo la colazione. Importante la cura di mantenimento: assumere 100mg di farmaco una volta al dì, oppure due compresse da 60 mg due volte al giorno. Continuare la terapia fino un anno, fatta eccezione per diverse  indicazioni dettate dal medico.
  • Esomeprazolo (es. Lucen, Nexium): si raccomanda di assumere una compressa per os da 40 mg al dì. Possono essere assunti fino a 240 mg di principio attivo al giorno, secondo quanto stabilito dal medico.
  • Lansoprazolo (es. Lansox, Pergastid): generalmente, per curare la sindrome di Zollinger-Ellison è consigliata la somministrazione di 60 mg di attivo per os una volta al dì. In alcuni casi, la posologia viene aumentata a 90 mg, due volte al giorno. In alcuni pazienti, la sindrome va trattata con farmaci per 4 anni.

Antagonisti dei recettori H2 dell'istamina (esercitano la loro attività riducendo la secrezione gastrica):

  • Famotidina (es. Famotidina EG): si consiglia la somministrazione per via parenterale di 20 mg di attivo ogni 6 ore. In alternativa, può essere somministrata per via orale una dose pari a 100 mg una volta al dì (o 60 mg due volte al giorno); protrarre la terapia per massimo un anno.
  • Ranitidina (es. Zantac): è raccomandata la somministrazione orale di 150 mg di attivo due volte al giorno. Ad ogni modo, nell'arco delle 24 ore è possibile assumere al massimo 6 g di farmaco: il dosaggio dev'essere stabilito dal medico sulla base della secrezione acida gastrica. Per via parenterale, viene somministrato 1 mg/kg in infusione endovenosa (max. 2,5 mg/kg), ad una velocità non superiore a 220 mg/ora.

Antiacidi

 

Sebbene gli antiacidi non siano i farmaci d'elezione utilizzati per la cura della sindrome di Zollinger-Ellison, rappresentano comunque un valido aiuto nel diminuire l'acidità di stomaco (aumentando il pH gastrico, il farmaco agisce come tamponante ed antiacido);

Intervento chirurgico: l'estrusione del tumore può essere effettuata chirurgicamente nei casi in cui sia effettivamente dimostrata l'assenza di metastasi (estensione del tumore ad altre aree, come linfonodi e fegato): in simili frangenti, la rimozione definitiva dei gastrinomi rappresenta senza dubbio la terapia d'elezione nonché l'unica cura alla sindrome di Zollinger-Ellison.