Farmaci per Curare la schistosomiasi
Ultima modifica 25.02.2020

Definizione

La bilharziosi, nota ai più come schistosomiasi, è una parassitosi come la teniasi, scatenata da platelminti appartenenti al genere Schistosoma; nella schistosomiasi, i parassiti raggiungono il circolo sanguigno, provocando danno nella sede colpita (es. intestino, retto, milza, fegato, polmone ecc). La schistosomiasi si pone al secondo posto tra le parassitosi più diffuse dei tropici (il primato spetta alla malaria).

Cause

Le specie maggiormente coinvolte nella schistosomiasi sono Schistosoma mansoni, Schistosoma haematobium, Schistosoma japonicum: stiamo parlando di vermi piatti che infettano l'uomo per ingestione o contatto con acque contaminate.  L'ospite intermedio è rappresentato da particolari molluschi nei quali le larve di Schistosoma si replicano; queste ultime vengono perciò liberate nell'acqua, infettandola.

Sintomi

Il quadro clinico-sintomatologico che contraddistingue la schistosomiasi dipende dalla specie infettante; la schistosomiasi acuta esordisce con febbre, anoressia, mal di testa, tosse, epato/splenomegalia ed ingrossamento dei linfonodi.
La variante intestinale è contrassegnata da sintomi per lo più intestinali, come diarrea con eventuale emissione di sangue, ulcere intestinali e polipi intestinali. La schistosomiasi delle vie urinarie si manifesta invece con dolore durante la minzione, ematuria e minzione frequente. Da ultimo, la forma cutanea della malattia esordisce con rush cutaneo, prurito e dermatite.


Le informazioni sui Schistosomiasi - Farmaci per la Cura della Schistosomiasi non intendono sostituire il rapporto diretto tra professionista della salute e paziente. Consultare sempre il proprio medico curante e/o lo specialista prima di assumere Schistosomiasi - Farmaci per la Cura della Schistosomiasi.

Farmaci

La schistosomiasi dev'essere curata sin dai primissimi sintomi, per evitare lo sviluppo delle sue complicanze, come insufficienza renale, aumento del rischio di cancro al rene, fibrosi epatica, cirrosi, sanguinamento delle varici esofagee ed ipertensione portale. Seppur meno mortale rispetto alla malaria, la schistosomiasi dev'essere comunque diagnosticata, quindi curata, prontamente: per la diagnosi è necessaria la ricerca delle uova di Schistosoma nelle feci e/o nelle urine; in alternativa, è possibile sottoporsi a test anticorpali a partire da prelievi di sangue del paziente. La biopsia è riservata solamente a quei casi gravi, in cui la schistosomiasi provoca complicanze a carico di organi interni.
Il farmaco d'eccellenza utilizzato per la cura della schistosomiasi è il praziquantel, utilizzato anche in terapia per la cura della teniasi.
In passato, si utilizzavano anche altri farmaci (es. lucanthone, niridazolo, oxamnichina e stibocaptato di sodio), attualmente poco in uso per la loro efficacia più scarsa rispetto al praziquantel.
Solamente nel caso di complicanze al sistema nervoso contrale, è pensabile la cura con corticosteroidi.

 

Di seguito sono riportate le classi di farmaci maggiormente impiegate nella terapia per la schistosomiasi, ed alcuni esempi di specialità farmacologiche; spetta al medico scegliere il principio attivo e la posologia più indicati per il paziente, in base alla gravità della malattia, allo stato di salute del malato ed alla sua risposta alla cura:

  • Praziquantel (es. Droncit, Tremazol): si tratta di uno dei farmaci antielmintici più utilizzati in assoluto per la cura della schistosomiasi; il principio attivo agisce aumentando la permeabilità di membrana del parassita, provocandone la paralisi. Il farmaco va assunto inizialmente alla dose di 20mg/kg; dopo 4-6 ore, ripetere la medesima somministrazione. Per le schistosomiasi sostenute da S. japonicum, si raccomanda di somministrare il farmaco a dosi più elevate (60 mg/kg, in triplice dose nell'arco delle 24 ore). Per la cura della schistosomiasi nel bambino, la dose raccomandata suggerisce di assumere 70 mg/kg per via orale il primo giorno (equamente frazionati in tre dosi). Dopo 30 giorni dal termine della cura, è possibile seguire un altro ciclo terapico.
  • Oxamnichina (es. Vansil): il farmaco risulta efficace solo contro le infezioni sostenute da S. mansoni. Indicativamente, assumere il farmaco alla dose di 15 mg/kg, in un'unica somministrazione. In alcune aree, dove la malattia è endemica, si consigliano dosi più elevate (30 mg/kg).
  • Metrifonato (es. Neguvon): farmaco di seconda scelta per la cura della schistosomiasi; trova impiego, in particolare, per la regressione delle complicanze croniche, causate dalla malattia. Somministrare il farmaco in tre dosi, ad intervalli di 14 gg l'una dall'altra. Sembra che il farmaco in esame sia addirittura più efficace rispetto al Praziquantel; nonostante ciò, il Metrifonato viene meno utilizzato in terapia a causa del suo costo elevato. Per la posologia: consultare il medico.

Si raccomanda al paziente di sottoporsi a controlli clinici dopo 3 e 6 mesi dal termine della terapia, per verificare l'eventuale presenza di altre uova vive di Schistosoma; in tal caso, si consiglia un ulteriore ciclo di terapia che, con ogni probabilità, porterà la completa remissione dalla schistosomiasi.