Farmaci per Curare l'Ipertrigliceridemia

Farmaci per Curare l'Ipertrigliceridemia
Ultima modifica 10.03.2020

Definizione

L'ipertrigliceridemia è una forma di dislipidemia: trattasi di una patologia in cui i livelli sierici di trigliceridi in un individuo sono molto più elevati rispetto alla norma. In un uomo adulto, si parla di trigliceridi alti quando la loro concentrazione nel sangue è compresa tra i 200 ed i 499 mg/dl; valori superiori rimandano ad una condizione di estrema gravità. Spesso l'ipertrigliceridemia è associata anche ad un aumento esagerato dei livelli di colesterolo cattivo nel sangue.

  • l'ipertrigliceridemia  aumenta enormemente il rischio di patologie cardiovascolari

Cause

Numerosi sono i casi di ipertrigliceridemia familiare, dunque dipendente da un difetto genetico: in tal caso, i trigliceridi alti non sono correlati in alcun modo all'ipercolesterolemia. Di seguito, le altre cause predisponenti l'ipertrigliceridemia: abuso di farmaci (es. betabloccanti, corticosteroidi, diuretici, estrogeni, pillola anticoncezionale, retinoidi), alcolismo, alimentazione ricca in carboidrati, diabete mellito, gravidanza, ipotiroidismo, sedentarietà, sindrome di Cushing, tabagismo.

Sintomi

L'ipertrigliceridemia è spesso inquadrata nel contesto della sindrome metabolica, contraddistinta da diabete, ipertensione ed obesità, che aumenta esponenzialmente il rischio di contrarre malattie cardiovascolari, quali angina pectoris, aterosclerosi, coronopatie, infarto e trombosi.

Dieta e Alimentazione

Le informazioni sui Ipertrigliceridemia - Farmaci per la Cura dei Trigliceridi Alti non intendono sostituire il rapporto diretto tra professionista della salute e paziente. Consultare sempre il proprio medico curante e/o lo specialista prima di assumere Ipertrigliceridemia - Farmaci per la Cura dei Trigliceridi Alti.

Farmaci

L'obiettivo del trattamento è il controllo di tutte quelle condizioni patologiche satellite che si associano all'ipertrigliceridemia: come abbiamo visto, spesse volte i trigliceridi alti sono accompagnati anche da un'alterazione della pressione sanguigna e dei valori sierici di colesterolo, dall'obesità, dalla dieta squilibrata e dalla sedentarietà. È proprio da qui che la cura deve iniziare: la correzione dei fattori predisponenti, infatti, rientra sia tra le regole di prevenzione primaria dell'ipertrigliceridemia, sia tra le misure profilattiche per contenere il rischio cardiovascolare. Le persone più a rischio sono tutte quelle che registrano una propensione genetica all'ipertrigliceridemia, chi ha una storia pregressa di infarto, i diabetici oltre i 40 anni d'età, i fumatori e gli alcolisti.
Si raccomanda, pertanto, di seguire le regole dettate dall'educazione alimentare, dunque non eccedere con gli zuccheri, non consumare pasti troppo abbondanti, limitare il consumo di lipidi, masticare lentamente, preferire il pesce alla carne, consumare cibi ricchi di antiossidanti e praticare un esercizio fisico costante.

 

Per capire: ma perché si devono limitare gli zuccheri (carboidrati) se il problema in questione è l'aumento dei trigliceridi (grassi)?
La somministrazione esagerata di zuccheri semplici e carboidrati oltre al 60% dell'energia totale giornaliera favorisce l'aumento dei trigliceridi nel sangue, dal momento che gli zuccheri, non avendo un sistema di immagazzinamento efficace come i lipidi, giunti nel fegato vengono trasformati in trigliceridi.

 

La terapia farmacologica è spesso indispensabile per mantenere i livelli di trigliceridi all'interno del range fisiologico; i fibrati sono i farmaci più utilizzati per trattare anche l'ipertrigliceridemia familiare, ma risultano efficaci anche le statine (particolarmente indicate per abbassare i livelli di colesterolo cattivo nel sangue), i derivati dell'acido nicotinico, gli acidi omega-3 e i sequestranti degli acidi biliari. Da sottolineare che sarebbe inutile e poco intelligente seguire un trattamento farmacologico per l'ipertrigliceridemia in assenza di una dieta sana, bilanciata e di sport.

 

Di seguito sono riportate le classi di farmaci maggiormente impiegate nella terapia per l'ipertrigliceridimia, ed alcuni esempi di specialità farmacologiche; spetta al medico scegliere il principio attivo e la posologia più indicati per il paziente, in base alla gravità della malattia, allo stato di salute del malato e alla sua risposta alla cura:

 

Fibrati: farmaci d'elezione per il trattamento dell'ipertrigliceridemia, specie quando i trigliceridi superano il valore di 885mg/dl. I fibrati possono avere effetti terapeutici variabili anche sui livelli di colesterolo cattivo. Ad ogni modo, si consiglia di iniziare il trattamento prima con una statina, per poi passare alla cura con i fibrati (se l'associazione è tollerata); chiaramente, in caso di resistenza alle statine, si raccomanda di scegliere un fibrato. Per i pazienti affetti da diabete di tipo 2, ipercolesterolemia ed ipertrigliceridemia, si consiglia di iniziare la terapia con una statina (per 6 mesi), associando successivamente un fibrato quando i livelli di trigliceridi superano i 204mg/dl.

  • Fenofibrato (es. Lipsin, Fulcro, Fenolibs, Lipofene): la posologia prevede di assumere una dose di attivo pari a 200 mg (1 capsula), una volta al dì; in alternativa, assumere 3 capsule da 67 mg al giorno.
  • Gemfibrozil (es. LOPID, Genlip, Gemfibrozil DOC): per il trattamento dell'ipertrigliceridemia, la posologia normalmente raccomandata è di 600 mg di attivo da assumere per via orale, frazionati equamente in tre dosi giornaliere, preferibilmente 30 minuti prima di colazione e della cena. In alternativa, assumere le compresse a lunga durata: 400 mg, una volta al giorno, dopo i pasti.

Statine: sebbene vengano utilizzate anche per ridurre i livelli sierici dei trigliceridi, le statine sono più utilizzate in terapia per abbassare i livelli di colesterolo cattivo nel sangue; ad ogni modo, risultano efficaci anche nel trattamento dell'ipertrigliceridemia lieve. Questi farmaci esercitano la propria attività terapeutica attraverso l'inibizione dell'enzima 3-idrossi-3-metilglutaril coenzima A (HMG CoA) reduttasi, implicato nella sintesi del colesterolo nel fegato. Le statine prevengono gli eventi cardiovascolari e la mortalità ad essi associata;

  • Atorvastatina (es. Totalip, Torvast, Xarator). In genere, la dose iniziale  varia dai 10 ai 40 mg al dì, da assumere per via orale. Proseguire con questa posologia per 2-4 settimane. La dose di mantenimento prevede l'assunzione di 10-80 mg di attivo al dì. Per i bambini affetti da ipertrigliceridemia familiare, si raccomanda di assumere 10 mg al giorno (max. 20 mg), modulando eventualmente la dose ogni 4 settimane, in base alla risposta del soggetto alla cura.
  • Simvastatina (es. Zocor, Simvastat, Omistat, Quibus, Setorilin). Si raccomanda di iniziare la cura con una dose di farmaco variabile dai 10 ai 20 mg, da assumere per via orale, una volta al giorno. La dose di mantenimento prevede di assumere 5-40 mg di attivo al dì (una volta al giorno, la sera). Talvolta il farmaco è formulato con altri principi attivi, come ad esempio il Sitagliptin (es. Juvisync), utile per contrastare il diabete nel contesto dell'ipercolesterolemia/ipertrigliceridemia, e l'Ezetimibe (es. Vytorin). Per la cura dell'ipertrigliceridemia familiare, si consiglia di assumere una dose di farmaco di 10 mg per i ragazzi di età compresa tra i 10 ed i 17 anni, eventualmente modulando la dose ogni 4 settimane. Per i bambini di età inferiore ai 5 anni aventi questo problema, ridurre la dose iniziale a 5 mg al giorno, per poi aumentarla gradualmente sino a 10mg/dì, ogni 4 settimane. Non superare i 20mg/dì.
  • Pravastatina (es. Selectin, Langiprav, Sanaprav). Indicativamente, per la cura dell'ipertrigliceridemia, assumere il farmaco alla posologia di 10-40 mg, per via orale, una volta al giorno. Per la dose di mantenimento, è possibile assumere 40-80 mg di farmaco al giorno (l'aumento della dose può essere effettuato ogni 4 settimane). La dose pediatrica per il trattamento dell'ipertrigliceridemia familiare suggerisce di assumere 20 mg di farmaco per via orale, una volta al giorno per i bambini di età compresa tra gli 8 ed i 13 anni, mentre dai 14 ai 18 anni, è possibile aumentare la dose fino a 40 mg, da assumere per bocca una volta al giorno.

Derivati dell'acido nicotinico: l'acido nicotinico, in monoterapia, non è assai utilizzato, a causa dei suoi effetti collaterali considerevoli. Ad ogni modo, si osserva cha alla posologia di 1,5-3 mg al giorno, il farmaco inibisce la sintesi di trigliceridi e di colesterolo, abbassandone così i livelli sierici. Il farmaco , può essere associato ad una statina, al fine di ottenere un miglior controllo sul profilo lipidico.

  • Acipomix (es. Olbetam): si tratta di un derivato dell'acido nicotinico, utilizzato in terapia per il trattamento dell'ipertrigliceridemia, alla posologia di 500-750 mg al giorno, equamente frazionati in più dosi giornaliere. Il farmaco, anche se provoca meno effetti collaterali rispetto l'acido nicotinico, è anche meno efficace. Consultare il medico.

Composti degli acidi omega-3: in questa categoria rientrano sia i trigliceridi omega-3 marini, che gli esteri etilici degli acidi omega-3. Trovano indicazione per la cura di:

  1. Ipertrigliceridemia, come alternativa ai fibrati
  2. Iperlipidemia in generale, associati ad una statina

La somministrazione dei composti degli acidi omega-3 risulta utilissima per prevenire le complicanze (es. pancreatite) derivare dall'ipertrigliceridemia (Trigliceridi >885mg/dl)

  • Omega-3 (es. Esapent, Seacor, Eskim): indicativamente, assumere 4 grammi di farmaco al giorno, in un'unica dose o in due dosi frazionate. Per la posologia precisa: consultare il medico.

Sequestranti degli acidi biliari: indicati esclusivamente in caso di resistenza alle statine nel contesto dell'ipertrigliceridemia. Sono più indicati per la cura del colesterolo alto; paradossalmente, in alcuni pazienti la somministrazione di questi farmaci (in monoterapia) può persino peggiorare l'ipertrigliceridemia. Per questo motivo, di seguito sono elencati solo i farmaci e le specialità farmacologiche appartenenti a questa categoria, ma non la posologia. Consultare il medico.

La somministrazione di questi farmaci per il trattamento dell'ipertrigliceridemia dev'essere accompagnata ad una statina o ad un fibrato.



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