Farmaci per la Cura dell'Embolia Polmonare

Farmaci per la Cura dell'Embolia Polmonare
Ultima modifica 26.02.2020

Definizione

L'embolia polmonare rimanda ad una complessa condizione morbosa, causata da un embolo, in cui si assiste all'ostruzione di una o più arterie nei polmoni; l'embolia polmonare dev'essere prontamente trattata con farmaci, indispensabili per ridurre il rischio di morte. Un'embolia polmonare non curata può dare esito infausto.

Cause

Tra le cause maggiormente coinvolte nell'esordio dell'embolia polmonare, il coagulo di sangue riveste un ruolo di primo piano; l'embolia polmonare rappresenta una diretta complicanza della trombosi venosa profonda. Tra gli altri elementi eziologici, si ricordano: accumuli di grasso, bolle d'aria e parti di neoplasie che, trasportati dal sangue, raggiungono un'area di un'arteria polmonare, ostruendola.

 

Fattori di rischio: malattie ereditare del sangue, sovrappeso, obesità, gravidanza, parto, assunzione di pillola anticoncezionale, tabagismo

Sintomi

I sintomi da embolia polmonare possono essere molto diversi in termini di intensità e tipologia; infatti, dipendono essenzialmente dal calibro del vaso polmonare ostruito: alterazione della frequenza cardiaca, difficoltà respiratoria, dolore al petto, espettorato sanguinolento, gambe gonfie, polso debole, svenimento, sudorazione eccessiva e tosse.


Le informazioni sui Embolia Polmonare - Farmaci per la Cura dell'Embolia Polmonare non intendono sostituire il rapporto diretto tra professionista della salute e paziente. Consultare sempre il proprio medico curante e/o lo specialista prima di assumere Embolia Polmonare - Farmaci per la Cura dell'Embolia Polmonare.

Farmaci

Come accennato, la cura farmacologica dell'embolia polmonare risulta imprescindibile ai fini della guarigione del paziente; inoltre, l'assunzione di farmaci abbatte il rischio di complicanze gravi e morte del soggetto. Il trattamento farmacologico dell'embolia polmonare prevede l'arresto della formazione del coagulo, assicura l'ossigenazione del sangue, rompe il trombo creatosi, previene l'insorgere delle recidive ed assicura una pressione arteriosa stabile, all'interno dei range fisiologici.

 

Di seguito sono riportate le classi di farmaci maggiormente impiegate nella terapia contro le embolie polmonari ed alcuni esempi di specialità farmacologiche; spetta al medico scegliere il principio attivo e la posologia più indicati per il paziente, in base alla gravità della malattia, allo stato di salute del malato e alla sua risposta alla cura:

 

Trombolitici: questi farmaci sono utilizzati in terapia per ledere il trombo creatosi. È doveroso puntualizzare che questi farmaci possono provocare emorragie, pertanto sono prescritti solamente nei pazienti instabili dal punto di vista emodinamico.

  • Streptokinasi: si raccomanda di assumere il farmaco per la cura dell'embolia polmonare, alla posologia di 250.000 unità in 30 minuti, tramite infusione endovenosa; successivamente, iniettare 100.000 unità/ora per 12-72 ore, in funzione delle condizioni di salute del paziente, della sua risposta alla cura e dei parametri di coagulazione.
  • Urokinasi (es. Urochinasi Crinos, Urokinasi HSP) iniziare la terapia con 4.400 unità su chilo, somministrate per infusione in bolo, in 10 minuti. Proseguire con 4.400 unità/kg ogni ora, somministrate per via endovenosa continua per 12 ore.
  • Alteplasi (attivatore tissutale del plasminogeno. Es: Actilyse) somministrare 10 mg di farmaco per iniezione endovenosa in 1-2 minuti; successivamente, proseguire la terapia iniettando e.v. 90 mg di farmaco in 2 ore. Non superare 1,5 mg/kg nei soggetti che pesano meno di 65 chili.

Inibitori selettivi del fattore Xa


Fondaparinux sodico (es. Arixtra): per la cura dell'embolia polmonare, è possibile assumere dosi pari a 5 - 7,5 e 10 mg, in base al peso del paziente. Il farmaco va somministrato per via sottocutanea una volta al dì, in associazione a warfarin: la combinazione di questi farmaci dev'essere iniziata entro e non oltre le 72 ore a partire dall'esordio dei sintomi. Il trattamento va protratto per 5 giorni o affinché l'effetto dato da un farmaco anticoagulante stabilizzi i sintomi; è possibile prolungare la terapia fino a 26 giorni. Consultare il medico.

 

Fluidificanti o anticoagulanti del sangue: utili per arrestare/inibire la formazione di coaguli nel sangue

  • Warfarin (es. Coumadin): in caso di trattamento farmacologico con il warfarin è dovere del paziente segnalarne l'assunzione, date le molteplici interazioni con altri farmaci e i gravi effetti collaterali che può indurre. Non è possibile tracciare un preciso piano terapeutico riguardante la posologia d'assunzione del farmaco: questa dev'essere stabilita e perfezionata dallo specialista, tenendo in considerazione le capacità funzionali ed ematologiche del malato.

Ad ogni modo, per dare un'idea indicativa, di seguito viene descritto un piano terapeutico, da tener conto esclusivamente come linea guida. Iniziare la terapia assumendo 2-5 mg di warfarin per os o per via endovenosa, per 1 o 2 giorni. Dose di mantenimento: 2-10 mg di farmaco da assumere per via orale o per e.v., una volta al dì. La durata della terapia varia dai 3 ai 12 mesi.

  • Eparine (es. Eparina CAL ACV, Eparina sod. Ath, Ateroclar, Trombolisin): somministrate generalmente tramite infusione continua per i soggetti malati da embolia polmonare che si rivelano emodinamicamente stabili all'esame diagnostico. Somministrare tramite lenta infusione endovenosa in bolo 5.000 unità di farmaco; successivamente, assumere 1.300 unità/ora tramite infusione continua. In alternativa, assumere il farmaco per infusione continua in bolo alla posologia di 80 unità/kg, seguita da 18 unità/chilo all'ora tramite infusione endovenosa continua. In caso di sospetta embolia polmonare massiva, il dosaggio iniziale dovrebbe essere di 10.000 unità, somministrazione endovenosa in bolo, seguita da 1.500 unità all'ora.

Ancora, in alternativa, per la cura dell'embolia polmonare, assumere 17.500 unità di farmaco per via sottocutanea ogni 12 ore. Il dosaggio dev'essere attentamente monitorato.

 

Ossigenoterapia: questa terapia è consigliata solo nei pazienti affetti da forme lievi o moderate di embolia polmonare. La terapia con l'ossigeno abbatte il rischio di ipoventilazione e di ritenzione di anidride carbonica.

 

Note: Quando l'embolo polmonare presenta dimensioni troppo grandi, i farmaci non sempre espletano la loro attività terapeutica; pertanto è possibile aspirare il coagulo tramite catetere, malgrado questa procedura non sia sempre efficace.
In alternativa, per un soggetto affetto da embolia polmonare in caso di shock può essere indispensabile un trattamento chirurgico d'emergenza, l'unica opzione pensabile salva-vita.