Farmaci per Curare la Claudicatio intermittens

Farmaci per Curare la Claudicatio intermittens
Ultima modifica 07.06.2019

Definizione

Il termine “Claudicatio intermittens” rimanda ad una complessa condizione pseudo-patologica – conosciuta anche come “zoppia intermittente” – caratterizzata da un dolore alla gamba simile a crampi, associato a difficoltà di deambulazione e debolezza. La claudicazione intermittente tende a ripresentarsi dopo un successivo sforzo, oppure a seguito di un prolungato utilizzo dell'arto.

Cause

La Claudicatio intermittens è frutto di una vasculopatia periferica: l'aterosclerosi causa una marcata riduzione dell'afflusso sanguigno ai muscoli delle gambe, di conseguenza il paziente che ne è affetto presenta dolori crampiformi che, degenerando, impediscono la corretta deambulazione.

Sintomi

La Claudicatio intermittens esordisce generalmente a seguito di uno sforzo, con dolori di entità variabile a livello del polpaccio, del fianco o della natica; questi crampi diventano via via più intensi, fino a compromettere pesantemente la corretta deambulazione. La Claudicatio intermittens può essere accompagnata da altri sintomi: assottigliamento della pelle, cianosi, estremità fredde, formicolii, pallore, perdita dei peli, sensazione di freddo, vertigini. Nei casi più severi, la Claudicatio intermittens genera ulcerazioni cutanee.


Le informazioni sui Claudicatio intermittens - Farmaci per la Cura della Claudicatio intermittens non intendono sostituire il rapporto diretto tra professionista della salute e paziente. Consultare sempre il proprio medico curante e/o lo specialista prima di assumere Claudicatio intermittens - Farmaci per la Cura della Claudicatio intermittens.

Farmaci

La Claudicatio intermittens non è una malattia a tutti gli effetti, dal momento che è conseguenza di una placca aterosclerotica posizionata in un'arteria della gamba; a detta di ciò, è ben comprensibile come la cura della patologia in atto produca, di riflesso, la guarigione anche dei sintomi secondari.
Inoltre, dato che il riposo migliora la sintomatologia, si raccomanda di evitare sforzi eccessivi e di utilizzare l'arto per periodi troppo lunghi, per impedire che il dolore si presenti nuovamente.
È stata osservata una certa correlazione tra l'insorgere della Claudicatio intermittens e l'abitudine al fumo, l'obesità, il diabete e l'iperlipidemia; chiaramente, la correzione di questi disturbi costituisce una regola utilissima per evitare l'insorgere di Claudicatio intermittens e di aterosclerosi.

 

Di seguito sono riportate le classi di farmaci maggiormente impiegate nella terapia contro la Claudicatio intermittens, ed alcuni esempi di specialità farmacologiche; spetta al medico scegliere il principio attivo e la posologia più indicati per il paziente, in base alla gravità della malattia, allo stato di salute del malato e alla sua risposta alla cura:

  • Cilostazolo (es. Pletal): si tratta di un agente cardiovascolare, inibitore dell'aggregazione piastrinica, ad azione vasodilatatrice periferica. Il farmaco è utile per prevenire la Claudicatio intermittens, oltre a produrre effetti positivi sui livelli di colesterolo; è il principio attivo d'elezione utilizzato per la cura della sintomatologia associata ad aterosclerosi. Indicativamente, si raccomanda di assumere il farmaco alla posologia di 100 mg, per os, due volte al giorno, da somministrare almeno mezz'ora prima di colazione; in alternativa, è possibile assumere il farmaco 2 ore dopo la colazione o la cena.
  • Pentossifillina (es. Trental): si tratta di un vasodilatatore periferico, utilizzato in terapia per la cura di numerose patologie vascolari, specie riferite all'aterosclerosi e al diabete, tra cui la Claudicatio intermittens. La posologia d'assunzione di questo principio attivo è la seguente: 400 mg di farmaco da assumere per via orale, tre volte al giorno, oppure 600 mg due volte al dì. Qualora si verificassero effetti collaterali, è possibile ridurre la dose a 400 mg, due volte al giorno; si raccomanda di assumere questo farmaco per la cura della Claudicatio intermittens dopo i pasti, preferibilmente circa sempre alla medesima ora, al fine di ottenere un effetto terapeutico costante e  prolungato nel tempo.
  • Acido acetilsalicilico (Aspirinetta, Cardioaspirin): il farmaco riduce l'aggregazione piastrinica abbassando le capacità coagulative del sangue; l'effetto è particolarmente importante per prevenire gli eventi trombotici specco associati all'aterosclerosi. il dosaggio più utilizzato è di 100 mg al giorno, da assumere in singola dose per via orale, con abbondante acqua, dopo i pasti.
  • Clopidogrel (Plavix, Zyllt, Zylagren, Zopya, Iscover, Grepid, Clopidogrel Winthrop, Clopidogrel Acino): similmente a quanto visto per l'acido acetilsalicilico, l'attività antiaggregante piastrinica del clopidogrel è utile per impedire la formazione di trombi (coaguli di sangue) nelle artere del paziente affetto da aterosclerosi e claudicatio intermittens. La posologia consigliata prevede l'assunzione di una compressa (75 mg) una volta al dì.

Claudicatio intermittens e fitoterapia


Alcune doghe possono costituire un valido ausilio per alleggerire la sintomatologia dolorosa che accompagna la Claudicatio intermittens: l'aglio e il ginkgo biloba rappresentano i riferimenti erboristici più validi, per merito delle loro proprietà anti-ipertensive, ipotrigliceridemizzanti, ipocolesterolemizzanti e vasodilatatorie.
Pur essendo “naturali”, è fortemente sconsigliata la somministrazione di questi estratti senza consulto di uno specialista.

 

Nei casi più gravi, quando dai farmaci non  è possibile ottenere effetti benefici evidenti, i sintomi che accompagnano la Claudicatio intermittens possono essere ridotti o allontanati solamente tramite angioplastica o inserimento di by-pass chirurgico.