Farmaci per la Cura dell'Artrite Settica
Ultima modifica 12.02.2020

Definizione

Il termine "artrite settica" rimanda ad una grave infiammazione, acuta o cronica, di carattere infettivo, scatenata da batteri (soprattutto), virus e miceti; più precisamente, per causare artrite settica, i patogeni devono invadere la membrana sinoviale, dando vita ad un processo flogistico che si caratterizza per la formazione di essudato purulento (ripieno di pus) all'interno dello spazio articolare.

Cause

I batteri costituiscono i fattori eziopatologici maggiormente responsabili delle artriti settiche, in particolare Staphylococcus aureus (batterio commensale riscontrabile normalmente nella pelle e nel naso) Streptococcus spp., Borrelia burgdorferi, Brucella burgdorferi e Neisseria gonorrhoeae. Oltre ai batteri, i miceti (es.C. albicans) ed alcuni virus (es. HBV, HIV 1, Parvovirus B19) possono indurre un danno simile.

Sintomi

Nel contesto dell'artrite settica, il dolore a livello dell'articolazione colpita, spesso improvviso ed acuto, è un elemento pressoché costante; oltre al dolore, che si accentua col movimento, il paziente lamenta spesso febbre alta, gonfiore articolare, inappetenza, irritabilità, sinovite acuta, vasculite, sensazione bruciante circoscritta, tachicardia (nel bambino).

  • Complicanze: impotenza funzionale permanente o incapacità di muovere l'arto (25-50% dei casi), morte (5-10% dei casi)

Le informazioni sui Artrite Settica - Farmaci per Curare l'Artrite Settica non intendono sostituire il rapporto diretto tra professionista della salute e paziente. Consultare sempre il proprio medico curante e/o lo specialista prima di assumere Artrite Settica - Farmaci per Curare l'Artrite Settica.

Farmaci

Per aumentare le probabilità di buona prognosi, quindi di sopravvivenza del paziente senza complicanze, è indispensabile iniziare la terapia farmacologica per l'artrite settica entro e non oltre i 7 giorni dall'esordio dei primissimi sintomi: ricordiamo nuovamente che iniziare la terapia in tempi ristretti minimizza il rischio di subire lesioni irreversibili.
Dopo l'indagine diagnostica e l'accertamento del patogeno coinvolto nell'artrite settica, è possibile procedere con la somministrazione di farmaci antibiotici. In un primo momento, nel caso fosse stata accertata la diagnosi di artrite settica ma non ancora isolato il patogeno, è possibile somministrare al paziente antibiotici a largo spettro, attivi dunque contro un range di patogeni piuttosto ampio: in genere, si utilizzano antibiotici in grado di determinare una buona azione terapeutica verso S. aureus e Streptococcus spp., dato che la maggior parte delle artriti settiche dipende proprio da questi patogeni.
Ad ogni modo, dopo l'individuazione certa del patogeno, si consiglia di modificare la terapia, scegliendo un farmaco più specifico. I farmaci antibiotici vengono dapprima somministrati per via endovenosa (per tre settimane); successivamente, la cura può essere convertita in terapia orale (da seguire per altre 2-4 settimane).
I farmaci antibiotici più utilizzati in terapia sono le penicilline, la gentamicina (eventualmente in associazione ad altri antibiotici) e le cefalosporine di ultima generazione; da non dimenticare, comunque, che i batteri possono sviluppare una resistenza ai farmaci, dunque la terapia potrebbe essere inefficace.
Nel caso la terapia appena descritta non fosse sufficiente per rovesciare la patologia, è pensabile un drenaggio del materiale purulento accumulatosi. A sua volta, il drenaggio può essere effettuato secondo due modalità:

  1. Agoaspirazione: trattamento di prima scelta, utilizzabile per tutte le articolazioni, fatta eccezione per anca e spalla.
  2. Drenaggio chirurgico: nel caso l'artrite settica si spinga a livello delle articolazioni assiali

Di seguito sono riportate le classi di farmaci maggiormente impiegate in terapia per la cura dell'artrite settica, ed alcuni esempi di specialità farmacologiche: spetta al medico scegliere il principio attivo e la posologia più indicati per il paziente, in base alla causa scatenante, alla gravità della malattia, ed alla risposta del malato alla cura:

  • Benzilpenicillina (es. Benzil B, Penicillina G): indicata soprattutto per la cura dell'artrite settica dipendente da gonococco. Iniziare la terapia assumendo il farmaco per via endovenosa alla dose di 10 milioni di unità al giorno: procedere con questa modalità per tre settimane. Dopo questo periodo, è possibile assumere il farmaco per via orale. La somministrazione del farmaco per via intra-articolare non ha condotto ad alcun vantaggio.
  • Oxacillina (es. Penstapho): il farmaco (penicillina semisintetica resistente alle beta-lattamasi) viene prescritto per il trattamento dell'artrite settica da gram positivi; la posologia suggerisce di somministrare il farmaco alla dose di 2 grammi, per via endovenosa, ogni 4 ore. La durata della terapia va stabilita dal medico.
    In alternativa a questo farmaco, assumere clindamicina (es. Dalacin-T, Clindamicina BIN, Zindaclin, Dalacin-C), alla dose di 900 mg, e.v., ogni 8 ore. In caso di allergia ai farmaci antibiotici beta lattamici, si consiglia di assumere vancomicina.
  • Vancomicina (es. Vancocina, Zengac, Maxivanil): antibiotico glicopeptidico indicato per la cura dell'artrite settica da stafilococco meticillino-resistente (la meticillina è un altro antibiotico); le probabilità di sviluppare resistenza ai farmaci aumentano in caso di immunocompromissione o tossicodipendenza. Il farmaco va generalmente assunto alla dose di 30 mg/kg al giorno, per via endovenosa, eventualmente frazionando il carico in 4 dosi o per infusione continua.
  • Ceftriaxone (es. Ceftriaxone, Pantoxon, Ragex, Deixim): cefalosporina di terza generazione. Si raccomanda di assumere il farmaco alla dose di 1 grammo per via endovenosa, per 7-10 giorni. Indicato per la cura dell'artrite settica dipendente da gram negativi.
  • Cefotaxima (es. Cefotaxima, Aximad, Lirgosin - cefalosporina di terza generazione) o cefuroxina (es. Cefoprim, Tilexim, Zoref, Zinnat): questi due farmaci sono due valide alternative al cefatrixone. La dose per la cura dell'artrite settica da gonococco, suggerisce di assumere 1 grammo di attivo per via endovenosa, tre volte al giorno, per soli 2-3 giorni. Dopo questo lasso di tempo, si consiglia di assumere 400 mg di cefixima (es. Cefixoral, Suprax, Unixime: cefalosporina di terza generazione), per via orale, due volte al giorno o ciprofloxacina (es. Ciprofloxac, Samper, Ciproxin, Kinox) alla dose di 400-500 mg, 2 volte al giorno, sempre per bocca.

In generale, la terapia antibiotica va continuata per due settimane nelle artriti settiche da streptococci, H. influenzae e cocchi gram negativi (patogeni sferici); quando gli stafilococchi o i bacilli gram-nagativi (patogeni cilindrici) sono invece i maggiori responsabili dell'artrite settica, la terapia con farmaci antibiotici va proseguita per almeno tre settimane.



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