Segale Cornuta in Erboristeria: Proprietà della Segale Cornuta

Ultima modifica 10.01.2020
Segale Cornuta

Nome Scientifico

Claviceps purpurea Tu

Famiglia

Hypocreaceae

Origine

Europa, Asia centrale

Parti Utilizzate

Droga data dagli sclerozi, organi di svernamento del fungo

Costituenti chimici

  • Alcaloidi dell'ergot: ergotamina e derivati, ergotossina e derivati, ergometrina e derivati.

Segale Cornuta in Erboristeria: Proprietà della Segale Cornuta

La droga non viene usata come tale ma rappresenta il punto di partenza per l'ottenimento dei singoli principi attivi dotati di attività farmacologica.

Attività biologica

La segale cornuta non trova impieghi in fitoterapia come tale, ma dagli sclerozi si ottengono dei particolari alcaloidi (definiti alcaloidi dell'ergot) che vengono impiegati in campo medico.
Gli alcaloidi puri o i loro derivati, pertanto, sono disponibili come principi attivi contenuti all'interno di specialità medicinali che possono essere dispensate solo in presenza di ricetta medica. Tali molecole sono: l'ergotamina, la diidroergotamina, la diidroergotossina, l'ergonovina, la metisergide, la nicergolina, la cabergolina, la bromocriptina e il lisuride.
L'ergotamina e la diidroergotamina costituiscono il principio attivo di specialità medicinali aventi indicazioni per il trattamento delle cefalee e degli attacchi emicranici. Questi principi attivi contrastano il dolore emicranico attraverso l'interazione con i recettori della serotonina posti a livello dei vasi arteriosi cranici. Più nel dettaglio, l'ergotamina e la diidroergotamina esercitano un'attività agonista nei confronti dei recettori 5-HT1A, 5-HT1B, 5-HT1D e 5-HT1F, inducendo in questo modo una vasocostrizione che porta alla risoluzione del dolore cefalalgico ed emicranico.
La cabergolina e la bromocriptina, invece, costituiscono il principio attivo di medicinali impiegati nel trattamento di una grande varietà di disturbi, quali: morbo di Parkinson, iperprolattinemia, adenomi ipofisari secernenti prolattina, galattorrea, amenorrea prolattino-dipendente, disfunzioni mestruali, acromegalia, ipogonadismo e sindrome neurolettica maligna.
Il meccanismo d'azione con cui queste molecole esplicano la loro attività coinvolge i recettori dopaminergici di tipo 2 presenti nelle cellule luteotropiche dell'adenoipofisi (ossia nelle cellule responsabili del rilascio di prolattina) e i neuroni dopaminergici localizzati nell'area nigrostriatale dell'encefalo.

Segale cornuta nella medicina popolare e in omeopatia

In passato, gli sclerozi della segale cornuta venivano utilizzati dalla medicina popolare come rimedio emostatico, emmenagogo e abortivo; oltre ad essere impiegati in caso di menorragia, metrorragia, atonia dell'utero ed emicrania.
Attualmente, l'unico impiego approvato della segale cornuta riguarda il suo utilizzo all'interno della medicina omeopatica, dove la si può trovare sotto forma di granuli, capsule, gocce orali e macerato glicerico.
In quest'ambito, la pianta viene utilizzata in caso di spasmi della muscolatura liscia uterina, paralisi, convulsioni, disturbi circolatori, emorragie, epistassi, mal di testa, vertigini, sonnolenza e stati confusionali.
La quantità di rimedio omeopatico da assumersi può variare da individuo a individuo, anche in funzione della tipologia di disturbo che si necessita trattare e in funzione del tipo di preparazione e di diluizione omeopatica che s'intende impiegare.


N.B.: le applicazioni della segale cornuta per il trattamento dei suddetti disturbi non sono né approvate, né supportate dalle opportune verifiche sperimentali, oppure non le hanno superate. Per questo motivo, potrebbero essere prive di efficacia terapeutica o risultare addirittura dannose per la salute.

Effetti collaterali

Gli effetti collaterali che possono manifestarsi in seguito all'assunzione dell'ergot sono: nausea, vomito, diarrea, sensazione di debolezza nelle gambe, intorpidimento delle dita, dolori muscolari, tachicardia o bradicardia, angina pectoris, parestesia, edema localizzato e stati confusionali.
In caso di avvelenamento cronico da ergot o dai suoi alcaloidi, invece, si può andare incontro ad ergotismo gangrenoso (caratterizzato da disturbi circolatori degli arti fino ad arrivare alla gangrena, appunto) o ad ergotismo convulsivo (caratterizzato dalla comparsa di spasmi, convulsioni, allucinazioni e perdita di coscienza). Questi avvelenamenti, in alcuni casi, possono condurre anche alla morte.

Controindicazioni

L'utilizzo in ambito terapeutico dell'ergot come tale e non sotto forma di specialità medicinali prescritte dal medico, è controindicato in qualsiasi caso, in particolar modo nei pazienti affetti da disturbi circolatori periferici, arteriosclerosi, disturbi epatici e renali, insufficienza coronarica, in gravidanza e durante l'allattamento.
Naturalmente, l'utilizzo dell'ergot e dei suoi alcaloidi è controindicato anche in individui con ipersensibilità accertata verso uno o più componenti.

Interazioni Farmacologiche

Autore

Ilaria Randi

Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista