Proprietà della Piantaggine in Erboristeria: quali sono? Usi e Controindicazioni
Nome Scientifico
Plantago lanceolata
Famiglia
Plantaginaceae
Origine
Si pensa che la piantaggine sia originaria dell'Europa e dell'Asia centrale e settentrionale. Ad ogni modo, la pianta è molto diffusa nelle regioni temperate fresche di tutto il mondo.
Parti Utilizzate
La droga è costituita dalle foglie essiccate, ma si utilizza anche la pianta fresca.
Costituenti Chimici
Fra i principali costituebnti chimici della piantaggine, ricordiamo:
- Monoterpeni iridoidi (2-3%): i principali componenti sono l'aucubina e il catalpolo;
- Mucillagini (2-6%): glucomannani e arabinogalattano;
- Flavonoidi: fra i componenti principali sono inclusi l'apigenin-6,8-diglucoside e la luteolin-7-glucuronide;
- Esteri dell'acido caffeico: acido clorogenico, acido neoclorogenico e verbacoside;
- Idrossicumarine (esculetina o aesculteina che dir si voglia);
- Tannini;
- Acido silicico;
- Saponine in tracce.
Proprietà della Piantaggine in Erboristeria
La piantaggine è molto disffusa in Italia, cresce con facilità nei prati e ai bordi delle strade. Le sue proprietà sono note fin dall'antichità e attualmente i suoi estratti e derivati sono contenuti all'interno di numerosi integratori alimentari (in forma di capsule, soluzioni, sciroppi, tintura madre, ecc.), generalmente usati per favorire il benessere delle vie respiratorie.
Le foglie essiccate della pianta sono altresì disponibili in taglio tisana per la preprazione di infusi.
Curiosità
In passato la piantaggine veniva "erba di Marte" e si riteneva fosse capace di trattare numerosissimi disturbi. Era considerata una vera e propria pianta magica ed era strettamente connessa al mondo dell'astrologia nell'ambito del quale si riteneva fosse legata ai segni zodiacali dello Scorpione e dell'Ariete.
Attività Biologica
Alla piantaggine vengono attribuite diverse proprietà, fra cui spiccano quelle antinfiammatorie (espletate soprattutto a livello dell'apparato respiratorio), antibatteriche, antitussive ed espettoranti.
Tali attività sembrerebbero ormai confermate da diversi studi condotti in merito, non sorprende quindi, che la piantaggine, i suoi estratti e i prodotti che la contengono vengano spesso usati per conferire sollievo dalle malattie da raffreddamento, dalle affezioni del tratto respiratorio (tosse, bronchiti, ecc.) e delle infiammazioni di cute e mucose di bocca e faringe.
I costituenti chimici responsabili dell'azione antibatterica sono l'aucubigenina (prodotto di idrolisi dell'aucubina) e alcuni tipi di saponine dotate, appunto, di attività antimicrobica.
L'aucubina e la baicaleina (un flavone) hanno dimostrato di esercitare l'azione antinfiammatoria, a livello del tratto respiratorio, tradizionalmente attribuita alla pianta. Tale azione sembra essere svolta attraverso l'inibizione della sintesi di specie reattive dell'ossigeno (ROS) da parte dei neutrofili del tratto respiratorio.
Inoltre, da alcune ricerche condotte in vitro, sembrerebbe che gli estratti di piantaggine siano anche in grado di inibire la sintesi della ciclossigenasi di tipo 1 e 2 (COX-1 e COX-2) e di ridurre la produzione di ossido nitrico (NO).
Piantaggine contro le Affezioni del Tratto Respiratorio
Grazie all'azione antinfiammatoria, antibatterica, antitussiva ed espettorante di cui la piantaggine è dotata, essa viene largamente impiegata in prsenza di malattie da raffreddamento e affezioni delle vie aeree, quali tossi e bronchiti.
La piantaggine risulta particolarmente utile nel trattamento dei suddetti disturbi anche grazie alle mucillagini in essa contenute, che esercitano un'azione protettiva a livello delle mucose respiratorie.
Piantaggine contro le Infiammazioni del Cavo Orofaringeo e della Cute
Grazie alle proprietà antinfiammatorie conferitele dalla baicaleina e dall'aucubina e alle proprietà emollienti conferitele dalle mucillagini in essa contenute, la piantaggine può essere utilizzata come rimedio esterno in caso d'infiammazioni cutanee e infiammazioni delle mucose del cavo orofaringeo.
Per il trattamento di questi disturbi si possono preparare dei decotti per uso esterno utilizzando circa 2-4 grammi di droga. Il decotto così ottenuto può essere applicato direttamente sulla zona della cute che s'intende trattare, oppure può essere utilizzato per effettuare sciacqui e gargarismi.
In alternativa, si possono utilizzare le foglie fresche contuse per la preparazione di cataplasmi da applicarsi direttamente sull'area di pelle interessata dall'infiammazione.
NOTA BENE
Quando la piantaggine viene utilizzata per fini terapeutici, è essenziale utilizzare preparazioni definite e standardizzate in composti attivi, poiché solo così si può conoscere la quantità esatta di sostanze attive che si sta assumendo.
Quando si utilizzano preparazioni a base di piantaggine, le dosi di prodotto da assumere possono variare in funzione della quantità di sostanze attive contenuta. Tale quantità, solitamente, è riportata direttamente dall'azienda produttrice sulla confezione o sul foglietto illustrativo dello stesso prodotto, pertanto, è molto importante seguire le indicazioni da essa fornite.
In qualsiasi caso, prima di assumere per fini terapeutici un qualsiasi tipo di preparazione contenente piantaggine, è bene rivolgersi preventivamente al proprio medico, a maggior ragione se si soffre di disturbi o malattie o se ci si trova in condizioni particolari (ad esempio, gravidanza, allattamento, presenza di allergie, ecc.).
Piantaggine nella Medicina Popolare e in Omeopatia
Nella medicina popolare, il succo di piantaggine viene utilizzato come rimedio interno in caso di affezioni del tratto respiratorio, disturbi epatici, crampi allo stomaco, diarrea e cistiti; oltre ad essere impiegato come rimedio diuretico.
Esternamente, invece, la medicina popolare utilizza la pianta per il trattamento di ferite, foruncoli e congiuntivite, oltre ad impiegarla come rimedio emostatico.
La piantaggine viene sfruttata anche in campo omeopatico, dove la si può trovare sotto forma di granuli, tintura madre e unguento.
La medicina omeopatica utilizza questa pianta in caso di eruzioni cutanee, eczemi, prurito, orticaria, psoriasi, piorrea, mal di denti, sanguinamento delle gengive ed enuresi notturna.
La dose di rimedio omeopatico da assumersi può variare fra un individuo e l'altro, anche in funzione del tipo di disturbo che si necessita trattare e in funzione del tipo di preparazione e di diluizione omeopatica che s'intende impiegare.
NOTA BENE
Le applicazioni della piantaggine per il trattamento dei suddetti disturbi nell'ambito delle medicine alternative sopra menzionate non sono né approvate, né supportate dalle opportune verifiche sperimentali, oppure non le hanno superate. Per questo motivo, potrebbero essere prive di efficacia terapeutica o risultare addirittura dannose per la salute.
Interazioni Farmacologiche
La Piantaggine può interferire con Farmaci e altri Prodotti?
La piantaggine potrebbe interferire con l'azione di farmaci o prodotti lassativi e con farmaci o prodotti ad azione ipotensiva (cioè che abbassano la pressione sanguigna).
Ad ogni modo, prima di assumere la piantaggine e i prodotti che la contengono, è opportuno informare il medico se si stanno seguendo eventuali terapie farmacologiche e/o se si stanno assumendo altri prodotti per scopi terapeutici o simil-terapeutici.
Effetti Collaterali
La Piantaggine può causare Effetti Indesiderati?
Se correttamente impiegati, la piantaggine, i suoi estratti e i prodotti che li contengono non dovrebbero causare effetti indesiderati. Tuttavia, non si può del tutto escludere una simile evenienza, così come non si possono escludere reazioni allergiche in idividui sensibili.
Controindicazioni
Quando NON usare la Piantaggine
L'impiego della piantaggine e dei prodotti che la contengono è controindicato in caso di allergia nota ad uno o più dei componenti della pianta. Le controindicazioni si estendono anche alla presenza di allergie note agli altri ingredienti del prodotto che si deve utilizzare (altri estratti vegetali e sostanze attive, eccipienti, ecc.).