Papavero in Erboristeria: Proprietà del Papavero

Ultima modifica 01.04.2020
Papavero

Nome Scientifico

Papaver somniferum

Famiglia

Papaveraceae

Origine

Asia Minore

Parti Utilizzate

Droga data dal latice (oppio) estratto per incisione della capsula del Papavero

Costituenti chimici

Papavero in Erboristeria: Proprietà del Papavero

Gli alcaloidi presenti nel papavero sono utilizzati in medicina come sedativi della tosse e a scopo antidolorifico, perché in grado di agire a livello dei recettori del dolore. Dal lattice gli alcaloidi estratti, utilizzati in medicina, sono la morfina come potente antidolorifico (usata come farmaco di scelta anche nella cura palliativa di malattie terminali) e la codeina (presente in molte formulazioni farmaceutiche contro la tosse).

Attività biologica

Il papavero non ha ottenuto l'approvazione ufficiale per alcun tipo d'indicazione terapeutica; tuttavia, al suo interno sono contenuti particolari alcaloidi che vengono ampiamente utilizzati in ambito medico.
Più nel dettaglio, tali alcaloidi vengono estratti dal lattice ottenuto per incisione delle capsule immature della pianta.
L'alcaloide maggiormente contenuto nel papavero è la morfina (3-23%), un potente analgesico che esercita la sua attività attraverso la stimolazione dei recettori oppioidi μ. In verità, subito dopo la sua assunzione, la morfina può provocare uno stato di euforia, ma tale stato è solo transitorio e poco dopo compaiono i sintomi depressivi e gli effetti narcotici. Inoltre, la morfina è anche in grado di deprimere il centro del respiro, rallentare la velocità di svuotamento gastrico, causare costipazione e ritenzione urinaria.
La codeina - oltre ad esercitare un'azione analgesica attraverso il medesimo meccanismo d'azione della morfina - è anche in grado di deprimere il centro nervoso della tosse e, per tale ragione, costituisce il principio attivo di diversi farmaci antitussivi.
L'alcaloide papaverina, invece, ha dimostrato di possedere attività spasmolitiche e vasodilatatrici.
Tutti questi principi attivi appartengono alla cosiddetta famiglia degli analgesici oppioidi e, come tali, possono essere utilizzati solo sotto lo stretto controllo del medico.

Papavero nella medicina popolare e in omeopatia

Nella medicina popolare, l'oppio ottenuto dal papavero viene utilizzato come rimedio sedativo in caso di ulcere intestinali e tubercolosi intestinale. Inoltre, è impiegato come antispastico del tratto urinario, dei dotti biliari e della muscolatura liscia in generale, ma non solo. Infatti, la medicina tradizionale utilizza l'oppio anche per il trattamento di colelitiasi, calcoli renali, coliche, peritoniti, tosse e perfino per il trattamento di alcune forme depressive.
Nella medicina cinese, invece, l'oppio viene impiegato per il trattamento di disturbi quali diarrea, dissenteria e tosse.
Anche la medicina indiana sfrutta l'oppio per il trattamento di tosse, diarrea e dissenteria, oltre ad impiegarlo in caso di disturbi proctologici, infiammazioni oculari e auricolari.
Il papavero trova impieghi anche nella medicina omeopatica, dove lo si può facilmente trovare sotto forma di granuli.
In quest'ambito, il papavero rimedio omeopatico (preparato a partire dal lattice estratto dalle capsule della pianta) viene utilizzato in caso di costipazione, insonnia, decorsi post-operatori, spasmi e alcolismo cronico.
La dose di rimedio omeopatico da assumersi può variare da individuo a individuo, anche in funzione del tipo di disturbo che si vuole trattare e della tipologia di diluizione omeopatica che s'intende impiegare.


N.B.: le applicazioni del papavero per il trattamento dei suddetti disturbi non sono né approvate, né supportate dalle opportune verifiche sperimentali, oppure non le hanno superate. Per questo motivo, potrebbero essere prive di efficacia terapeutica o risultare addirittura dannose per la salute.

Effetti collaterali

In seguito all'assunzione di oppio possono manifestarsi effetti collaterali non indifferenti, quali: mal di testa, vertigini, spasmi, debolezza generalizzata, costipazione, prurito cutaneo ed eruzioni cutanee.
In seguito a sovradosaggio, invece, possono manifestarsi: euforia, riduzione delle capacità mentali, analgesia, miosi, bradicardia, nausea e vomito, edema polmonare, edema cerebrale, atonia, convulsioni, cianosi e diminuzione della frequenza cardiaca fino ad arrivare all'insufficienza respiratoria.

Controindicazioni

Evitare l'assunzione di papavero in caso d'ipersensibilità accertata verso uno o più componenti. Inoltre, l'utilizzo degli alcaloidi estratti dall'oppio è controindicato in gravidanza, durante l'allattamento, in pazienti con insufficienza respiratoria e/o elevata pressione intracranica e in pazienti affetti da pancreatiti, ulcere intestinali, coliche biliari, epatiti acute e porfiria.
Estrema cautela deve essere usata nei pazienti affetti da morbo di Addison o da ipotiroidismo.

Interazioni Farmacologiche

Note

La medicina popolare indica come leggero sonnifero il papavero rosso o papavero dei campi (Papaver rhoeas), indicato anche come blando sedativo della tosse, pur sempre contenente sostanze alcaloidee, ma la cui efficacia e sicurezza non sono mai state dimostrate.


Autore

Ilaria Randi

Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista