Biancospino in Erboristeria: Proprietà del Biancospino

Biancospino in Erboristeria: Proprietà del Biancospino
Ultima modifica 03.10.2020
INDICE
  1. Nome Scientifico
  2. Famiglia
  3. Origine
  4. Sinonimi
  5. Parti Utilizzate
  6. Costituenti chimici
  7. Biancospino In Erboristeria: Proprietà Del Biancospino
  8. Avvertenze
  9. Interazioni Farmacologiche
  10. Effetti collaterali
  11. Controindicazioni

Nome Scientifico

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Crataegus oxyacantha L., sin. Crataegus monogyna

Famiglia

Rosaceae

Origine

Pianta spontanea che cresce facilmente ovunque.

Sinonimi

Biancospino.

Parti Utilizzate

Droga costituita da foglie e fiori (sommità fiorite).

Costituenti chimici

  • Flavonoidi (iperoside, vitexina, luteolina, rutinaquercetina, apigenina);
  • Leucoantocianidine;
  • Acidi triterpenici pentaciclici (ac. ursolico, ac. crategolico, ac. oleanolico, ac. acantolico, ac. neotegolico);
  • Acidi fenolcarbossilici;
  • Steroli;
  • Amine ed aminopurine.

Biancospino In Erboristeria: Proprietà Del Biancospino

Tra le proprietà del biancospino, le principali riguardano l'uso nel trattamento delle lievi insufficienze cardiache e delle aritmie, delle palpitazioni e dell'ipertensione arteriosa lieve.

Inoltre, al biancospino viene attribuita anche un'azione sedativa che viene sfruttata dall'erboristeria in presenza di situazioni ansiose.

Attività biologica

Come accennato, il biancospino viene utilizzato nel trattamento di diversi tipi di disturbi cardiovascolari, grazie alle proprietà antipertensive e cronotrope negative e inotrope positive di cui è dotato.
Più nel dettaglio, tali proprietà sono ascrivibili alle proantociandidine contenute nella stessa pianta. Infatti, queste molecole pare agiscano aumentando la permeabilità delle membrane cellulari agli ioni calcio e aumentando le concentrazioni intracellulari di AMP ciclico. Tutto ciò si traduce in una riduzione dello spasmo delle coronarie, in un aumento del flusso e della forza di contrattilità del miocardio e in una riduzione delle resistenze vascolari periferiche. Mentre, ad alte dosi, pare che le proantocianidine esercitino un effetto di tipo sedativo.
flavonoidi contenuti nel biancospino, invece, sono in grado di esercitare un'azione di tipo antiossidante e di inibire l'aggregazione piastrinica, oltre ad aver dimostrato di possedere anche una certa attività antimicrobica, antivirale e citotossica.
Ad ogni modo, l'utilizzo del biancospino in campo erboristico vieno solitamente approvato per il trattamento di quei lievi disturbi cardiovascolari (classe II della classificazione fatta dalla NYHA, New York Heart Association) caratterizzati da una riduzione della gittata cardiaca.

Per approfondire: Biancospino: proprietà fitoterapiche

Biancospino contro la gittata cardiaca ridotta

Come sopra affermato, il biancospino può essere impiegato nel trattamento di lievi disturbi cardiovascolari associati a una diminuzione della gittata cardiaca, grazie alle proprietà inotrope positive esercitate dalle proantocianidine in esso contenute.

Ad ogni modo, è importante ricordare di rivolgersi sempre al proprio medico prima di assumere la pianta o suoi derivati in qualsiasi forma per scopi terapeutici.

Si segnala, inoltre, che in commercio è possibile ritrovare anche il biancospino capsule. Più precisamente, si tratta solitamente di integratori alimentari da assumersi per via orale in cui sono presenti estratti di biancospino, sia da soli che in associazione ad altri estratti di piante con proprietà analoghe o affini.

Biancospino in gocce: cos'è e a cosa serve?

Quando si parla di biancospino gocce ci si riferisce a preparazioni liquide di vario tipo contenenti estratti ottenuti dalla droga della pianta in questione. Il biancospino gocce trova impiego per il trattamento di lievi disturbi ipertensivi e come sedativo in caso di stati ansiosi e insonnia.

Per informazioni più dettagliate in merito agli utilizzi del bianciospino in gocce, si rimanda alal lettura dell'articolo dedicato:

Biancospino Gocce: Usi e Proprietà

NOTA BENE

Quando il biancospino viene utilizzato a fini terapeutici, è essenziale utilizzare preparazioni definite e standardizzate in principi attivi (proantocianidine o flavonoidi), poiché solo così si può conoscere la quantità esatta di sostanze attive che si stanno assumendo.
Quando si utilizzano preparazioni a base di biancospino, le dosi di prodotto da assumere possono variare in funzione della quantità di sostanze attive contenuta. Tale quantità, solitamente, è riportata direttamente dall'azienda produttrice sulla confezione o sul foglietto illustrativo dello stesso prodotto, pertanto, è molto importante seguire le indicazioni da essa fornite.
In qualsiasi caso, prima di assumere per fini terapeutici un qualsiasi tipo di preparazione contenente biancospino, è bene rivolgersi preventivamente al proprio medico.

Biancospino nella medicina popolare e in omeopatia

Gli effetti esercitati dal biancospino sul cuore sono conosciuti anche nella medicina popolare, che lo utilizza per trattare l'ipertensione, l'ischemia cardiaca e le aritmie, oltre che come rimedio cardiotonico e sedativo, ma non solo.

Infatti, il biancospino viene anche sfruttato per ridurre l'infiammazione, per diminuire la fragilità capillare e per prevenire la degradazione del collagene a livello articolare (queste attività attribuite al biancospino, molto probabilmente, sono da imputarsi ai flavonoidi in esso contenuti).
Il biancospino è utilizzato anche in ambito omeopatico, con indicazioni per il trattamento di insufficienza cardiaca, aritmie, palpitazioni e angina pectoris, oltre ad essere impiegato come rimedio contro sensazioni d'ansia e stress.

NOTA BENE

Le applicazioni del biancospino per il trattamento dei suddetti disturbi non sono né approvate, né supportate dalle opportune verifiche sperimentali, oppure non le hanno superate. Per questo motivo, potrebbero essere prive di efficacia terapeutica o risultare addirittura dannose per la salute.

Avvertenze

L'utilizzo del biancospino per il trattamento dei disturbi cardiovascolari dovrebbe avvenire solo su indicazione del medico e sempre sotto lo stretto controllo dello stesso. Infatti, è bene che il medico monitori regolarmente la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa dei pazienti sottoposti al suddetto trattamento.
Se al termine di un trattamento di sei settimane non dovessero notarsi cambiamenti, o in caso di comparsa di edema degli arti inferiori o dolore toracico è necessario sospendere l'assunzione del prodotto a base di biancospino e contattare subito il medico.

Interazioni Farmacologiche

Il biancospino può interferire con l'attività di:

  • Antiaggreganti piastrinici, poiché può aumentare il rischio di sanguinamenti.
  • Glicosidi cardioattivi, perché il biancospino può aumentarne l'attività.
  • Antiaritmici, poiché questa pianta espleta i suoi effetti con un meccanismo d'azione riconducibile agli antiaritmici di classe III.
  • Cisapride.

Effetti collaterali

In alcuni casi, si possono manifestare effetti indesiderati quali:

Controindicazioni

L'utilizzo del biancospino è controindicato in caso d'ipersensibilità nota verso uno o più componenti, in gravidanza, durante l'allattamento e nei bambini con meno di 12 anni di età.

Ad ogni modo, si ricorda ancora una volta che, benché si tratti di rimedi naturali, il biancospino e le sue preparazioni non devono essere usate indiscriminatamente; al contrario, la possibilità di ricorrere al loro uso andrebbe discussa SEMPRE con il proprio medico o con lo specialista.

Autore

Ilaria Randi

Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista